Milano, Milano, via Alcuino 4
L’istituto vede la luce dopo un lungo periodo di studio e un iter progettuale complesso. Per la sua realizzazione era stata creata una commissione congiunta del Ministero della Pubblica Istruzione e del Comune di Milano che si era recata in Svizzera a studiare l’organizzazione delle scuole tecniche e professionali. Dopo tali studi erano stati eseguiti dall’Ufficio tecnico del Comune due progetti che non incontrarono i consensi delle autorità responsabili che nel 1954 affidano il progetto ad Arrighetti. I lavori iniziano nel 1955 e l’edificio viene aperto nell’anno scolastico 1956-57.
Milano acquisisce così una struttura scolastica nuova a carattere aziendale, in cui possono studiare per entrare nel mondo della produzione 1.500 studenti. Si tratta di un centro aperto contenente tutti i servizi necessari allo sviluppo non solo dell’attività scolastica in sé, ma volto anche a favorire lo sviluppo della vita nella zona. Infatti, al suo interno trovano posto una biblioteca, un centro per assistenza agli ex allievi e un centro di perfezionamento per i lavoratori. La sede dell’Istituto è destinata alla qualificazione di operai nei campi della meccanica automobilistica, odontotecnica, materie plastiche, impianti, fotografia, orologeria e tappezzeria per mobili. L’edificio è costituito da due fabbricati di volumetria differente, uno a un solo piano, l’altro a quattro piani, la cui organizzazione funzionale è correlata al programma degli insegnamenti professionali. Il primo, molto esteso in lunghezza e coperto parzialmente a shed, ospita le aule, l’officina e i laboratori dotati di macchinari pesanti; il secondo impostato su pianta a “X” contiene su di un braccio della stessa, le aule, la biblioteca, la palestra, la sala medica, la sala docenti e l’aula commissioni, mentre sull’altro braccio si collocano la mensa e i servizi. Tra la divaricazione delle due ali è collocata l’aula magna.
L’ingresso, assieme all’abitazione del custode, agli uffici della direzione e a uno spazio per le mostre sono accostati al grande edificio a “X” e collegati a esso mediante una passerella coperta. Tre piani superiori ospitano in un braccio le aule, e nell’altro i laboratori, che formano ciascuno uno spazio unico e integro. Mentre il corpo basso ha un carattere tipicamente industriale, sottolineato dalle grandi finestre che si alternano a pilastri e dal tetto tipico delle fabbriche, nel grande edificio a “X” è possibile leggere la struttura portante a pilastri che ne scandisce le facciate. Queste appaiono quindi come una griglia modulare in cui sono inserite ampie vetrate. Le coperture sono in parte a terrazza, in parte a volte ribassate in elementi di c.a. e laterizio (aula magna), mentre le officine sono, coperte con degli shed.