Guglielmo Ulrich, Edificio 2 per Ina, 1954-56
Pavia, viale Cesare Battisti 7
A lato del primo palazzo Ina e in posizione perpendicolare è stato realizzato il secondo palazzo, con la stessa altezza, che si affaccia su piazza della Minerva. Il vuoto tra i due edifici segna l’angolo di ingresso al decumano e al centro storico.
Alcune soluzioni di progetto a quattro e a sette piani sono scartate per motivazioni opposte.
L’edificio, anche in questo esempio stereometrico, adotta un linguaggio maggiormente razionalista con la maglia strutturale ortogonale in vista e tamponamenti in sottosquadro rivestiti da tesserine in ceramica color terra di Siena. Una recente riqualificazione ha apportato modifiche tra le quali l’eliminazione delle tesserine di rivestimento.
Su concessione dell’Archivio Storico Civico del Comune di Pavia.
Su concessione dell’Archivio Storico Civico del Comune di Pavia.
Le testate opposte mostrano un passo strutturale di minore ampiezza.
Tre episodi costituiti da profonde logge accoppiate e sovrapposte si alternano a pareti piene con ampie bucature alternatamente orizzontali e verticali; verso le testate le superfici piene con bucature hanno maggiore ampiezza. Un fotomontaggio propone una soluzione di progetto con logge diversamente accostate e che svuotano gli angoli delle testate. Anche il portico della testata in angolo con il primo palazzo è aggiunto con una variante di progetto.
Il basamento ospita negozi nella parte verso l’angolo con corso Cavour e uffici nella porzione verso il viale, oltre all’alloggio del custode in posizione centrale.
Il coronamento dell’edificio è costituito dallo svuotamento della maglia strutturale che determina una pergola a grande scala interrotta in alcuni punti da setti murari a riparo del loggiato continuo. Il parapetto è metallico e trasparente a differenza dei parapetti delle logge realizzati in cristallo temperato smerigliato con telaio.
Foto dell’autore.
Su concessione dell’Archivio Storico Civico del Comune di Pavia.
L’ingresso conduce a due vani scala laterali con ascensori che disimpegnano quattro alloggi per piano.
I locali della zona giorno si affacciano verso il piazzale mentre le camere della zona notte prospettano sul retro determinando sul prospetto posteriore due episodi sporgenti e a pianta curvilinea che accolgono balconi, cucine e servizi.
Numerose affinità si possono riscontrare con l’edificio Fenwyck realizzato da Ulrich a Milano in viale Vittorio Veneto nel 1950-53 che mostra un reticolo strutturale a vista in prospetto seppure declinato con differenti varianti e soluzioni compositive di minor calibro.