Milano, via Santa Croce 5
Nel progettare la scuola materna in via Santa Croce Arrighetti persegue l’idea di realizzare una sorta di minuscola città, in cui una piazza centrale accoglie gli affacci di tutti gli altri luoghi appartenenti in questo caso a ciascuna singola classe; un nuovo modello di riferimento, molto lontano da quella struttura tradizionale con lunghi corridoi e aule in affaccio su di essi. La scuola, infatti, si sviluppa su una pianta centrale e le aule, ciascuna delle quali è un nucleo autonomo, convergono su di una vasta sala dedicata alle attività collettive, su cui si affacciano anche i locali della mensa e dei servizi.
Foto: C. Camponogara.
Questa “piazza” costituisce un luogo pulsante e dinamico di aggregazione e di socializzazione. La sala diventa il centro di raccolta e smistamento dei suoi alunni, il punto di incontro della scuola con le famiglie. Diventa di volta in volta il luogo dei giochi, spettacoli teatrali, di carattere educativo e ricreativo.
La struttura portante della scuola è composta da setti radiali in cemento armato, che sostengono un’unica volta sottile di cemento armato, con piegature prismatiche radiali che ricorda vagamente la sagoma di un ombrello. Tra i dislivelli delle falde si aprono finestre romboidali che illuminano l’anello radiale intorno alla sala comune; questa prende luce da una grande vetrata a tutta altezza che si apre sul giardino circostante. Le aule e gli uffici sono tamponati con muri in mattoni lasciati a vista entro cui sono inserite finestre e porte finestre. La soluzione intende far vivere la scuola in tutti i suoi ambienti concatenati in continuità fra loro. Il gioco delle coperture è dettato dalla necessità di illuminare e ventilare tutto il complesso.
La coerenza stilistica dell’insieme è notevole, quest’architettura è stata ideata seguendo il principio della massima semplicità: si tratta in fondo di un elemento monolitico libero nello spazio che si pone in un dialogo sommesso con il complesso di grande rilevanza monumentale e storica costituito dalla chiesa di Sant’Eustorgio e il parco delle Basiliche, in cui la scuola si trova. Un esemplare gemello è in via Tajani.