Franco Albini (con Pietro Clausetti, Giovanni Romano), Progetto di concorso per l’Istituto Tecnico A. Bordoni (non realizzato), 1934
Pavia, viale Resistenza, corso Garibaldi, via San Carlo
Albini e collaboratori propongono una morfologia che adotta volumi separati ma con giacitura che definisce una corte unitaria, composizione e linguaggio riconducibili a un razionalismo “classico” e purista. Tre volumi principali determinano una pianta a “C” composta da prismi stereometrici a quattro piani; il quarto lato è occupato da un volume minore che ospita le palestre.
L’interno della corte è dotato di portici su tre lati, a nord in forma di pensilina.
Verso il viale esterno è collocato il volume più allungato con portico passante, ingresso e museo di storia naturale – accessibile anche dall’esterno – al piano terra; il secondo volume stereometrico a ovest è ancora dotato di portico passante e ingresso con locali si servizio e scale. I piani superiori sono occupati da aule distribuite a pettine da lunghi corridoi e orientate a est. Le bucature in prospetto sono omogenee e regolari.
A nord un volume più basso a tre piani è collegato con passerelle al volume a ovest e ospita l’aula magna al primo piano, la biblioteca con uffici vari al secondo e aule speciali al terzo; verso corso Garibaldi il prospetto ha grandi vetrate in forma di nastri orizzontali, così come il prospetto della palestra a sud.
Le scale sono segnate in prospetto da nastri vetrati verticali. Le coperture sono accessibili e utilizzabili per esercitazioni topografiche e metereologiche.
Il complesso è simile ad altri due progetti di concorso del 1934 non realizzati: il liceo ginnasio e scuole di avviamento al lavoro a Busto Arsizio e la scuola elementare e avviamento al lavoro a Bolzano.