Visto il grande successo ottenuto l’anno scorso, non abbiamo potuto esimerci dall’offrirvi anche quest’anno una piccola guida dedicata alle migliori mostre di architettura da visitare durante il periodo estivo, magari – se mai possibile – per quando comincerete a essere un po’ provati dal “dolce far niente”.
L’elenco-guida che vi presentiamo è frutto di un’approfondita ricerca redazionale e comprende le 10 migliori mostre di architettura attualmente in corso in Europa, escludendo quelle già recensite su weArch, i cui link, comunque, potrete, in ogni caso, trovare in fondo all’articolo.
Le mostre selezionate sono esattamente 10 (abbiamo dovuto effettuare qualche esclusione illustre, come ad esempio Plečnik a Vienna), alcune terminano in settembre, altre nel 2024 e altre ancora sono addirittura permanenti. Non abbiamo voluto fare una classifica – sono tutte belle e interessanti, davvero – quindi abbiamo deciso di presentarle partendo “dall’alto”, dal nord verso il sud geografico, dalla Svezia al Portogallo, probabilmente influenzati dal caldo torrido che ha contraddistinto molte delle ultime giornate di lavoro.
Con l’augurio sincero che molti di voi riescano a visitare tutte le esposizioni qui segnalate, vi desideriamo una buona lettura e un’ottima estate!
Ingvar Kamprad, IKEA Evry, Paris, opening Sept 1983.
ÄLMHULT, SVEZIA
La storia di IKEA
L’IKEA Museum, inaugurato nel 2016, presso l’edificio originale del primo negozio IKEA, aperto nel 1958 a Älmhult, in Svezia, ospita una mostra permanente suddivisa in quattro aree tematiche, un ristorante e un negozio. Recentemente, in occasione dell’80esimo compleanno del celebre marchio, alla rassegna permanente La storia di IKEA: passato, presente e futuro sono state affiancate due nuove mostre, intitolate IKEA Through the Ages e Hej Ingvar!. La prima rassegna accompagna i visitatori in un viaggio attraverso la storia di IKEA dal 1950 a oggi, illustrando come l’azienda svedese sia diventata un punto di riferimento per il design e come si sia adattata alle tendenze delle diverse epoche. La seconda esposizione, invece, offre uno sguardo intimo e personale sulla vita di Ingvar Kamprad, il fondatore dell’azienda, attraverso interviste inedite a ex-dipendenti, persone legate al brand e vecchi amici. Si intende enfatizzare la personalità, la creatività e il modo deciso e non convenzionale di fare business e dirigere di Kamprad.
– IKEA Through the Ages
– Hej Ingvar!
IKEA Museum, Ikeagatan 5, Älmhult, Svezia
orario: 10 – 18, lun-dom | maggiori informazioni >>
Bureau N und Something Fantastic, Konzept ICCC – International Center for Contemporary Culture, 2014-2023 ©Bureau N / Something Fantastic.
BERLINO
Le architetture berlinesi degli anni ’70
Negli anni ’70, durante la “Guerra fredda”, a Berlino Ovest furono costruiti diversi grandi complessi architettonici dedicati alla ricerca, all’istruzione e alle attività culturali, caratterizzati da forme architettoniche generose e un po’ insolite, miranti a esprimere ottimismo riguardo al futuro e considerati come simboli di progresso. Tuttavia, col passare del tempo, queste strutture furono giudicate ingombranti e inefficienti, e per diverse decadi non furono oggetto di interventi di ristrutturazione. Nonostante ciò, oggi vengono nuovamente apprezzate per l’architettura e come testimonianze di un determinato periodo storico; inoltre, la crescente attenzione alla sostenibilità suggerisce un loro riutilizzo. La mostra presso la Berlinische Galerie offre un’analisi del passato, del presente e del futuro di questi edifici. Oltre al materiale originale dell’epoca, che comprende diversi documenti inediti, la rassegna presenta progetti contemporanei per una riconversione sostenibile di queste architetture, in continuità con l’ambito urbano berlinese.
Suddenly Wonderful
Visions for chunky 1970’s architecture in West Berlin
fino al 18 settembre 2023
Berlinische Galerie, Berlin’s Museum of Modern Art, Photography and Architecture
Alte Jakobstraße 124-128, Berlino, Germania
orario: 10 – 18, mer-lun | maggiori informazioni >>
Herzog & de Meuron, Tai Kwun, Centre for Heritage & Arts, Hong Kong, China, 2006-18. Photo ©Iwan Baan.
LONDRA
Herzog & de Meuron
La mostra dedicata all’opera dello studio svizzero Herzog & de Meuron offre ai visitatori un’immersione nel pensiero e nelle metodologie applicate ai loro progetti, tra cui musei, ospedali, stadi, edifici privati e pubblici. Realizzata in collaborazione con i progettisti vincitori del premio Pritzker (2001), la rassegna è organizzata in tre spazi-stanze. La prima ospita una parte del Kabinett di H&dM, lo spazio di archiviazione e ricerca aperto a Basilea. Alte mensole di legno contengono circa 400 oggetti, tra cui modelli, materiali, fotografie e video, che rappresentano una gamma di progetti dello studio. Le affiancano sei grandi opere fotografiche dell’artista Thomas Ruff, di altrettanti progetti, che possono essere esaminati anche attraverso la realtà aumentata. Nella seconda sala, uno spazio cinematografico, viene proiettato il nuovo film dei registi Bêka & Lemoine, che esplora la vita quotidiana presso il REHAB Clinic for Neurorehabilitation e Paraplegiology di H&dM. L’ultima sala è dedicata al Kinderspital Zurigo, un progetto in costruzione che prevede la realizzazione di una struttura ospedaliera innovativa. La completa una riproduzione in scala 1:1 di una stanza di ospedale.
Herzog & de Meuron
fino al 15 ottobre 2023
The Gabrielle Jungels-Winkler Galleries, Royal Academy of Arts, Londra, Regno Unito
orario: 10 – 18, mar-giov, sab-dom / 10 – 21, ven | maggiori informazioni >>
The rear elevation of Hopkins House, designed by Michael and Patty Hopkins. Photo by Gareth Gardner, Courtesy of Sir John Soane’s Museum.
LONDRA
5 case londinesi progettate per sé stessi
Questa piccola e affascinante mostra, in corso presso il Sir John Soane’s Museum, celebra 5 case londinesi, progettate dagli stessi architetti che le hanno abitate e che, in alcuni casi, ancora le abitano. Attraverso studi di case che spaziano dal XIX al XXI secolo, l’esposizione esamina come gli architetti, sin dai tempi di Soane, hanno creato case per sé stessi. Sebbene spesso associati a singoli architetti, gli esempi presentati illustrano la natura collettiva della creazione architettonica e la casa come uno spazio condiviso. Le 5 case funzionano come abitazioni ma anche come vetrine per idee architettoniche, includendo spesso elementi vitali come gli spazi di studio, proprio come nella casa di Soane. Ogni casa corrisponde a stili e concetti presenti nel momento architettonico in cui sono state realizzate. Le case sono: The Cosmic House, di Charles Jencks, Maggie Keswick Jencks e Terry Farrell Partnership; 2 Willow Road, di Erno Goldfinger; Red House, di Philip Webb e William Morris; Hopkins House, di Michael e Patty Hopkins; 9/10 Stock Orchard Street, di Sarah Wigglesworth e Jeremy Till.
Architects’ Houses
fino al 3 settembre 2023
Sir John Soane’s Museum, 13 Lincoln’s Inn Fields, Londra, Regno Unito
orario: 10 – 17, lun-dom | maggiori informazioni >>
Vakwerk Architecten, Isala Meppel ©Vakwerk Architecten, Photo: Leon van der Velden.
MONACO DI BAVIERA
Nuove architetture per ospedali
Nel XX secolo, i fattori di efficienza, economia e flessibilità hanno preso il sopravento nella programmazione delle strutture ospedaliere, a scapito dei bisogni di pazienti e personale. Negli ultimi anni, tuttavia, gli approcci legati all’“architettura di guarigione” (healing architecture) hanno fornito lo slancio per riformare il loro disegno riportando le persone al centro della progettazione. Presso la Pinakothek der Moderne di Monaco di Baviera è in corso una mostra sull’architettura sanitaria contemporanea e il suo impatto sulla guarigione, suddivisa in tre sezioni: Sperimentare, con strutture di cura che hanno sperimentato con successo l’“architettura di guarigione”; Evidenza, focalizzata sul disegno degli ospedali, basato su sette “variabili ambientali” che influenzano lo stress percepito dai pazienti; Scambio, uno spazio espositivo interattivo per il dialogo con esperti. Fanno parte della rassegna 13 esempi di progetti ospedalieri esemplari, tra cui i Maggie’s Cancer Caring Centres di Zaha Hadid (2006), OMA (2011) e Foster + Partners (2015), la REHAB di Basilea di Herzog & de Meuron (2002) e altri ancora.
Building to Heal. New Architecture for Hospitals
fino al 21 gennaio 2024
Pinakothek der Moderne, Barer Straße 40, Monaco di Baviera, Germania
orario: 10 – 18, mar-mer, ven-dom / 10 – 20, gio | maggiori informazioni >>
Luis Barragán, Fuente de los Amantes, Fraccionamiento Los Clubes, Atizapán de Zaragoza, México, 1964. Foto: ©Esparta Palma / licenza CC BY 2.0 tramite Wikimedia Commons.
WEIL AM RHEIN, GERMANIA
Barragán Gallery al Vitra
Dopo una prima fase di attività dedicata alla valutazione e all’organizzazione dei contenuti archivistici, la Fondazione Barragán – fondata nel 1996, con sede a Birsfelden, in Svizzera – ha intrapreso un’indagine critica sistematica sull’opera progettuale di Luis Barragán (1902-1988), l’architetto messicano vincitore del Pritzker Prize (1980), uno dei grandi protagonisti dell’architettura del ventesimo secolo. Nel 2022, nel contesto di una partnership tra la Fondazione e il Vitra Design Museum, l’Archivio Barragán si è unito alla collezione archivistica del museo svizzero. In seguito sono state realizzate alcune nuove strutture nel campus Vitra, che includono la Galleria Barragán e una Sala di studio con una biblioteca specializzata. Presso la Galleria Barragán è stata inaugurata recentemente una mostra permanente, liberamente accessibile, con documenti e materiale iconografico provenienti dall’Archivio, legati all’opera dell’architetto messicano.
Barragán Gallery
Vitra Schaudepot, Vitra Campus, Charles-Eames-Strasse 2 Weil am Rhein, Germania
orario: 10 – 18, lun-dom | maggiori informazioni >>
Vista della mostra, Foto: ©Dominic Kummer / Courtesy of Werkraum Bregenzerwald.
ANDELSBUCH, AUSTRIA
I modelli architettonici di Peter Zumthor
Ad Andelsbuch, in Austria, la Werkraumhaus presenta una mostra che raccoglie i modelli di studio e di lavoro dell’Atelier Peter Zumthor presso gli oltre 700 metri quadrati di spazi interni ed esterni della casa-laboratorio progettata dallo stesso Zumthor nel 2013. Tra i quaranta modelli architettonici esposti, sia individualmente sia in gruppo, ci sono alcuni mai presentati in pubblico finora e altri realizzati appositamente per l’esposizione. La rassegna, organizzata dal Werkraum Bregenzerwald, è una produzione dell’Atelier Peter Zumthor in collaborazione con la curatrice Hannele Grönlund. I modelli di Zumthor non servono per la presentazione, ma vengono utilizzati per il lavoro e la progettazione. Essi rappresentano un forte impatto visivo in cui materiali, costruzione e forma si uniscono in un insieme armonico. I modelli dell’Atelier Peter Zumthor dimostrano il loro impegno al fine di conferire alle strutture architettoniche un’atmosfera in cui il metodo di costruzione e i materiali sono elementi chiave.
Architectural Models from the Atelier Peter Zumthor
fino al 16 settembre 2023
Werkraum Bregenzerwald, Hof 800, Andelsbuch, Austria
orario: 10 – 18, mar-ven / 10 – 16, sab | maggiori informazioni >>
Vista dell’esposizione. Foto Courtesy Sauerbruch Hutton.
INNSBRUCK, AUSTRIA
Sauerbruch Hutton
Il centro di architettura tirolese aut, situato presso l’ex birrificio Adambräu di Innsbruck, ospita una mostra dedicata all’opera dello studio Sauerbruch Hutton. Una delle cifre stilistiche che caratterizza il lavoro progettuale dello studio berlinese è l’utilizzo del colore quale “materiale” architettonico, riconoscendo il suo grande potenziale nella creazione e modellazione degli spazi. Le loro opere (sede GSW di Berlino, Museo Brandhorst a Monaco di Baviera, museo M9 a Mestre e altre), oltre a formare affascinanti esempi di sperimentazioni cromatiche, testimoniano l’attenzione per la sostenibilità, la gestione della città post-industriale e la gioia di creare spazi che arricchiscano la vita quotidiana degli utenti. In mostra si possono ammirate 60 opere presentate sui loro cassoni di trasporto. A causa della densità atmosferica dei modelli, in diverse scale e materialità, l’allestimento ha il carattere di una grande installazione che consente diverse prospettive sul lavoro architettonico dello studio.
sauerbruch hutton: open box
fino al 21 ottobre 2023
aut. architektur und tirol, Adambräu, Südbahnstraße, Lois Welzenbacher Platz 1, Innsbruck, Austria
orario: 11 – 18, mar-ven / 11 – 17, sab | maggiori informazioni >>
applicazione dell’esposizione >> (Mac App Store)
Kengo Kuma & Associates, The Exchange, Sydney. Photo: ©Kengo Kuma & Associates.
VENEZIA
Kengo Kuma e l’architettura onomatopeica
La mostra veneziana, ospitata nel suggestivo Palazzo Franchetti, offre uno sguardo unico sulla visione innovativa di Kengo Kuma riguardo alla sostenibilità e all’interazione tra materia e umanità. L’architetto giapponese considera l’onomatopea come una forma di espressione fisica ed esperienziale dell’architettura, mettendo sullo stesso piano architettura ed esseri umani. Attraverso l’uso di materiali tradizionali giapponesi come legno, carta e metallo in un contesto contemporaneo, Kuma crea un dialogo tra l’umano e il materiale, utilizzando l’onomatopea come linguaggio primitivo. L’esposizione, resa possibile grazie al sostegno di Qatar Creates e Qatar Museums, presenta circa 22 modelli architettonici delle opere di Kuma, oltre a una mappa riepilogativa di tutti i suoi lavori, suddivisi per aree onomatopeiche. Diversi dispositivi audiovisivi arricchiscono gli apparati espositivi; inoltre, Kuma ha progettato una struttura temporanea, alta oltre 5 metri, appositamente per il giardino interno del palazzo, rendendola fruibile per i visitatori.
Kengo Kuma. Onomatopoeia Architecture
fino al 26 novembre 2023
ACP Art Capital Partners – Palazzo Franchetti, S. Marco 2847, Venezia
orario: 10 – 18, lun, mer-dom | maggiori informazioni >>
Paulo Mendes da Rocha, Casa Gerassi ©Leonardo Finotti, Acervo Casa da Arquitectura.
MATOSINHOS, PORTOGALLO
Paulo Mendes da Rocha
Alla Casa da Arquitectura sono in corso due esposizioni dedicate al progettista brasiliano Paulo Mendes da Rocha, premio Pritzker che, nel 2019, donò l’intero archivio delle sue opere all’istituzione portoghese. Intitolata Geografie Costruite: Paulo Mendes da Rocha, la prima mostra – curata da Jean-Louis Cohen e Vanessa Grossman, consulenza scientifica di Catherine Otondo, progetto espositivo di Eduardo Souto de Moura e Nuno Graça Moura – copre sette decenni di attività di Mendes da Rocha attraverso una selezione delle sue opere, dagli esordi, nel 1958, con il Gymnasium Paulistano Athletic Club, una tappa significativa del modernismo brasiliano, alle ultime realizzazioni. L’installazione crea un’intensa relazione tra i materiali d’archivio esposti su un tavolo continuo e le pareti punteggiate da schermi che mostrano la vita quotidiana degli edifici. La rassegna presenta dodici progetti principali, dalla loro genesi allo stato attuale, oltre a video e filmati che narrano episodi salienti della vita e della pratica dell’architetto, in relazione allo sviluppo e all’urbanizzazione del Brasile. La seconda esposizione, intitolata Paulo: Oltre il Disegno – Conversazioni con Paulo Mendes da Rocha, si svolge nella Galleria della Casa. La mostra cerca di far conoscere il pensiero alla base del lavoro di Mendes da Rocha attraverso estratti da conversazioni e conferenze tenute nel corso degli anni.
– Constructed Geographies: Paulo Mendes da Rocha
– Paulo: Beyond Drawing – Talking With Paulo Mendes Da Rocha
fino al 26 maggio 2024
Casa da Arquitectura, Avenida Menéres 456, Matosinhos, Portogallo
orario (fino al 30 settembre): 10 – 19, mar-ven / 10 – 20, sab-dom | maggiori informazioni >>
Norman Foster, Newport School. ©The Norman Foster Foundation.
Come promesso, vi presentiamo alcune altre (anche qui ci siamo fermati a 10) interessanti mostre e iniziative in corso, di cui abbiamo già parlato su weArch e che, secondo noi, varrebbe la pena di visitare.
Tra di esse, in Italia, segnaliamo: The Laboratory of the Future, la 18. Mostra Internazionale di Architettura di Venezia; FUORI TUTTO, Architetture a regola d’arte. Dagli archivi BBPR, Dardi, Monaco Luccichenti, Moretti e Mario Cresci. Un esorcismo del tempo, presso il MAXXI di Roma; Premio italiano di Architettura 2023, presso Triennale Milano.
Invece, all’estero, meritano sicuramente di essere visitate la retrospettiva Norman Foster (attenzione: solo fino al 7 agosto) a Parigi e il festival PHotoESPAÑA 2023 a Madrid, oltre a The Modulor: Measure and Proportion, al Pavillon Le Corbusier di Zurigo, le Swiss Architectural Award 2022 e WHAT MAD PURSUIT. Aglaia Konrad, Armin Linke, Bas Princen al Teatro dell’architettura di Mendrisio e, infine, il Serpentine Pavilion 2023, realizzato a Londra da Lina Ghotmeh.