Mario Ridolfi, Wolfgang Frankl (con Konrad Wachsmann, Vittorio De Amici), Istituto Tecnico A. Bordoni, 1934-37
Pavia, viale Resistenza, corso Garibaldi, via San Carlo 2
Ridolfi e Frankl, vincono il concorso appalto bandito dall’Amministrazione Provinciale nel 1935 e realizzano l’edificio nel 1936-37.
La morfologia del complesso denota una interpretazione che si discosta dal razionalismo purista, definendo una scomposizione dei volumi innovativa e che interpreta in maniera puntuale le relazioni con il contesto.
L’ingresso unico è posizionato nella via minore interna, via san Carlo, definito da un corpo a un piano che ospita oltre alla hall, l’alloggio del custode e locali di servizio; l’ingresso è prolungato da un grande spazio al piano terra collegato al volume a est e dotato di scale di distribuzione principale. Un portico verso la via interna collega l’ingresso a corso Garibaldi.
Il volume basso è collegato al corpo con pianta a “T” costituito da due volumi: il primo verso la via San Carlo rivestito in pietra scabra che ospita la palestra, il secondo interno, perpendicolare e ad altezza digradante che accoglie l’aula magna. Una prima soluzione prevedeva il collegamento dell’aula che si sarebbe dovuta affacciare nella palestra utilizzando una parete divisoria scorrevole; soluzione non realizzata a causa dei costi.
Musei Civici Pavia, foto Chiolini.
Da: “Controspazio” n. 111-112.
Il volume principale stereometrico è posizionato verso est a delimitare il margine del centro storico verso i viali corrispondenti agli ex bastioni. I locali sono a pettine verso il viale a est distribuiti da lunghi corridoi interni: al piano terra oltre alle aule troviamo un museo e la biblioteca; al primo livello le aule dell’istituto inferiore, al secondo le aule di ragioneria e fisica, al terzo le aule di agrimensura e chimica.
Di rilievo è la realizzazione del prospetto est con grandi vetrate a comporre fasce orizzontali sovrapposte e alternate a grandi travi a vista in forma di parapetto ideate dall’ingegnere Mörsch, insegnante di Frankl a Stoccarda.
Il basamento è in pietra a spacco mentre i tamponamenti sono rivestiti da laterizio a vista; rivestimento eliminato da ristrutturazioni scellerate. La testata verso corso Garibaldi e cieca.
Perpendicolarmente al citato volume un ulteriore corpo stereometrico in linea arretrato rispetto a corso Garibaldi permette il collegamento con il volume basso dell’ingresso. Al piano terra ospita la grande hall con scale illuminata da grandi vetrate su entrambi i lati, mentre i piani superiori ospitano gli uffici, i locali dei docenti, una serie di aule speciali unitamente a locali di servizio e alle scale. Un elemento a passerelle sovrapposte collega questo volume all’aula magna e permette il passaggio di docenti e allievi.
Musei Civici Pavia, foto Chiolini.
Foto dell’autore.
Un ulteriore stretto volume perpendicolare è posizionato verso l’interno e sporge dal volume principale ad est: ospita la centrale termica e tutti i servizi igienici a ogni piano. Il progetto definisce la posizione di un ulteriore volume di ampliamento all’interno del lotto, innestato al corpo a est, in seguito realizzato.
Le coperture sono praticabili.
Come ho già accennato l’edificio è stato pesantemente manomesso: il laterizio faccia a vista è stato sostituito da intonaco, i serramenti in legno sono stati sostituiti da serramenti in alluminio con partizioni completamente differenti dal disegno originale, gli elementi trasparenti in vetrocemento sono stati coperti da bitume.