Milano, via Giovanni Segantini 6
Risale al 1915 il primo impianto balneare realizzato sul sito dell’attuale piscina Argelati: la posizione nei pressi del Naviglio era determinata dalla possibilità di utilizzare per l’alimentazione della vasca l’acqua del canale. A Luigi Lorenzo Secchi nel1933 viene affidato il progetto di ristrutturazione dell’impianto che prevedeva una vasca per nuotatori e un secondo bacino per bambini, un fabbricato destinato all’ingresso e agli spogliatoi, sormontati da un solarium; particolare importante: l’acqua era attinta dalla falda sotterranea.
Foto: IM / weArch.
A partire dal 1956 Arrighetti è chiamato al rifacimento delle strutture. L’impianto comprende tre distinte vasche: una per i nuotatori, una per i principianti e una per i bambini, un bar, un solarium, un’abitazione per il custode, gli spogliatoi, i bagni e le docce e infine gli impianti di depurazione.
Foto: IM / weArch.
Per sottolineare la funzione ricreativa e non competitiva del nuoto, le vasche hanno angoli arrotondati e non gli spigoli richiesti per le gare e la vasca per bambini è a forma tonda. Anche i corpi edilizi dove sono collocate le strutture di servizio sono caratterizzati da forme curve. La prima struttura a forma circolare è coperta da una cupola in cemento dove sono poste in una serie di cerchi concentrici piastrelle tondeggianti in vetrocemento per l’illuminazione.
All’ingresso di questo edificio si trova la biglietteria e sul retro l’abitazione del custode. Al fianco dell’ingresso è situato l’edificio, sempre a pianta circolare, che ospita il bar e i guardaroba, mentre nel piano superiore si trovava il solarium, raggiungibile mediante una scala a chiocciola, che inizialmente era riservato alle sole donne.
Gli unici corpi lineari sono alcuni bagni dietro la biglietteria (oggi abbandonati) e altri servizi igienici posti all’estremità opposta rispetto all’ingresso.
Particolare attenzione era posta all’andamento del terreno e ai percorsi che sono stati dotati di lievi variazioni di quota per permettere vedute diverse. Anche il muro di cinta è stato studiato con attenzione: anch’esso a presenta una forma curvilinea che racchiude tutta la struttura sinuosamente attraverso un muro di laterizi posti di sbieco in modo da rendere la muratura mossa e vibrante.