16 Chiesa per l’Anno Santo, 1974

di Claudio Camponogara

2024-12-20T18:25:31+01:0020 Dicembre 2024 |

Milano, via della Ferrera 11

Il progetto negli intenti della Curia era finalizzato alla celebrazione e alla conservazione della memoria dell’Anno Santo 1975. Negli appunti di Arrighetti, l’edificio appare come una casa, un’architettura moderna, semplice e “senza retorica né simbolismi, senza seduzioni liriche, realizzata con la tecnologia di oggi, per l’uomo di oggi e di domani, per l’uomo comunitario”, ma di indubbia purezza formale. Capace ugualmente di contestare sia la banalità degli edifici di edilizia popolare del passato, sia le recenti costruzioni di case e villette, un edificio ben riconoscibile e capace di mettere ordine nel contesto e divenire matrice di una realtà urbana. Nell’intento di Arrighetti il complesso era destinato a diverse funzioni e a differenti usi, infatti, è costituito da più parti: la chiesa vera e propria, l’edificio delle assemblee, una zona attrezzata per gli incontri all’aperto, l’amministrazione e, infine, le residenze dei sacerdoti.

La pianta della chiesa è il risultato di un disegno semplice ed essenziale, ad aula rettangolare piuttosto bassa, con un lato obliquo verso la strada in cui è inserito l’ingresso principale. Un altro ampio ingresso leggermente sporgente e ribassato, si trova sul retro inserito nel lato più lungo dell’edificio. L’interno è caratterizzato dalle travi in evidenza che sostengono il tetto, mentre le pareti sono caratterizzate da diverse nicchie. Il rivestimento esterno è realizzato in ceppo con giunti invisibili e sottolinea la continuità delle pareti dell’aula assembleare, interrotta soltanto da tre finestrelle oblique, una sul fronte principale e due su quello opposto.

Una grande apertura, posta anch’essa obliquamente in corrispondenza dell’ingresso laterale, illumina dall’alto la vasta parete di fondo dell’altare, dove si colloca una composizione astratta colorata. Lo spazio interno è illuminato con luce naturale anche da altre aperture poste sul soffitto. 
Un cilindro di notevoli dimensioni emerge dalla copertura, scende verticalmente sopra il battistero e convoglia su di esso un fascio di luce offrendo così uno spettacolo luminoso molto suggestivo e di grande impatto visivo. La copertura è stata rifinita in rame.

All’andamento austero e orizzontale della chiesa si contrappongono il colore candido e la verticalità del volume dell’assemblea, caratterizzato da un portico elevato dove esili colonne sostengono una copertura in aggetto.