Pietro Porcinai, Memoriale a Enrico Mattei, 1963
Bascapè, Cascina Albaredo, via E. Mattei
Il Memoriale è completamente isolato nella campagna piatta costituita da distese di campi e appare oggi semi abbandonato.
Il luogo trasmette un’inquietudine non ben spiegabile, avvolto da un alone di mistero pari a quello che avvolge la morte di Enrico Mattei; al suo interno si ha l’impressione di essere separati dal mondo esterno e prevale un silenzio assordante.
Il velivolo che trasportava Mattei esplode in volo e precipita a breve distanza da una cascina il 27 ottobre 1962. Nel 1963 Pietro Porcinai riceve dalla SNAM Spa l’incarico di realizzare un monumento alla memoria.
Lo spazio è di fatto un recinto che delimita un prato, zone con ciottoli, alberi, rogge e composto con una esatta semplicità in sintonia con la campagna padana circostante.
Foto dell’autore.
Foto dell’autore.
Il memoriale si raggiunge percorrendo una strada sterrata che conduce a un cancello oltre il quale attraversiamo un parcheggio in ghiaietto. Il perimetro è definito esternamente da rogge collegate al sistema di irrigazione e internamente da un percorso a quota rialzata definito da una teoria di alberi di Taxodium alti dieci metri che creano una grande stanza all’aperto.
Lo spazio interno è attraversato da percorsi in ghiaietto delimitati da cordoli in pietra; i gradini sono in ciottoli adottati anche per i percorsi che attraversano il grande prato. I percorsi a perimetro in ghiaietto fine sono delimitati da cordoli in pietra come i gradini con pedata in ciottoli; ciottoli che caratterizzano anche i percorsi ortogonali che attraversano la zona lasciata a prato.
Blocchi prismatici di cemento con superficie a ciottoli delimitano un rettangolo sacro che accoglie tre grandi querce: il numero delle vittime. Un blocco in pietra con superficie scalpellata sul quale sembra appoggiata una grande croce greca in pietra liscia con incisi i nomi delle vittime è la lapide in posizione eccentrica.
Da: “Casabella” n. 815-16.
“A Bascapè bisogna andare quando c’è poca luce, il Memoriale non ama i forti contrasti. È un giardino pensato per l’autunno, quando la bruma lo ammanta e ne esalta il rosso sanguigno. D’estate va vissuto all’alba o al tramonto, quando le ombre sono lunghe, morbide, e fresche (P. Villa, Un messaggio nascosto, in “Memoriale per Mattei – Bascapè, Pavia. Pietro Porcinai”, “Casabella” n. 815-16, luglio-agosto 2012, p. 53.