Alvar Aalto, Progetto di complesso residenziale “Patrizia”, 1966-68 (non realizzato)
Pavia, San Lanfranco
Il progetto di Aalto nella periferia ovest di Pavia, in località San Lanfranco, prevede la realizzazione di 1.120.715 metri cubi, infrastrutture escluse, distribuiti in un’area di 970.000 metri quadri e l’insediamento di 12.500 abitanti: la densità edilizia è minore di quella prevista dal Piano Regolatore vigente all’epoca, che prevede un’ampia espansione intensiva secondo una anodina maglia ortogonale.
Il progetto consiste in una proposta di variante al Piano Regolatore Generale inizialmente approvata dal Consiglio Comunale e dalla Soprintendenza; nel 1969 il Ministero dei Lavori Pubblici respinge il progetto; una variante del 1973 al Piano Regolatore del 1963 vincola a verde pubblico il territorio a ovest della città. Il progetto è osteggiato accampando motivazioni ambientaliste e sociali anche se di fatto le ragioni sono economiche e politiche. In seguito il progetto viene escluso dal nuovo Piano Regolatore, redatto nel 1976 da Giovanni Astengo e Giuseppe Campos Venuti, e accantonato.
Archivio Febbroni.
La realizzazione del progetto è prevista per parti, quattro porzioni autonome che si sarebbero sommate nel tempo. I servizi sono pensati quali elementi di aggregazione delle parti stesse: il centro commerciale principale con pianta a “L” scomposta segna l’angolo verso la città tra il raccordo autostradale e la strada in direzione Cravino a nord; a sud verso il fiume i corpi sfalsati della scuola materna, elementare e media e il centro culturale hanno la medesima giacitura del limitrofo quartiere esistente.
Poco distante è posizionato un auditorium con gradonata ad anfiteatro per spettacoli all’aperto. All’estremità ovest troviamo il campo sportivo.
La basilica di San Lanfranco è inglobata nel progetto è costituisce un elemento nodale e di riferimento; il colloquio con il contesto e l’ambiente pregiato, la continuità tra nuova edificazione e morfologia esistente sono perseguiti attraverso una precisa continuità dei percorsi di progetto con quelli storici esistenti, siano essi principali, secondari o sentieri.
La struttura morfologica principale è basata su uno “schema reticolare a maglia di 170 x 80 metri circa ondulata, alternata (…) un reticolo ondulato (dalla Relazione illustrativa). Aalto adotta il volume in linea a pianta ondulata esteso a un’ampia area, sia per gli edifici residenziali che per la “casa albergo e l’edificio a torre.
Archivio Febbroni.
I citati edifici a giacitura curvilinea sono orientati lungo l’asse nordovest-sudest, parallelo all’asse autostradale, e sono tra loro sfalsati così da creare grandi spazi aperti a forma allungata tra loro collegati e delimitati dagli edifici curvilinei stessi. Gli spazi interni sono a verde attraversati dai percorsi pedonali con gradinate in ragione del terreno digradante a terrazzamenti, attraversano con portici gli edifici stessi e sono segnati dalle coperture a giardino delle piastre corrispondenti ai parcheggi.
L’andamento curvilineo degli edifici, idealmente un’interpretazione romantica delle anse del fiume Ticino o come nella Baker House, una “evocazione metaforica del corso del fiume”, è motivata in realtà dalla necessità di salvaguardare l’intimità negli alloggi contrapposti, e di offrire visuali sempre diagonali verso il paesaggio esterno e differenti in ogni alloggio.
Differentemente dalla maggiora parte dei progetti aaltiani, a Pavia avviene un capovolgimento: la regola è costituita dalla moltitudine di edifici a pianta curvilinea o a ventaglio, mentre l’eccezione dagli edifici pubblici a margine.
L’andamento ondulato è anche costituito dall’altezza degli edifici che varia gradualmente da nove a sette, a cinque piani e viceversa. Le coperture degli edifici residenziali sono a terrazze dotate di attrezzature e riparate da una veletta in forma di lama orizzontale. Le case a schiera o unifamiliari in forma di ventaglio sono posizionate al margine sud verso il fiume.
Tutti i percorsi interni al quartiere sono pedonabili e costituiscono una ramificazione complessa; i tratti viabili sono solo costituiti da percorsi di accesso ai parcheggi interrati delle residenze.
Archivio Aalto.
Archivio Febbroni.
I riferimenti di progetto individuabili nel corpus di opere di Aalto sono molteplici: l’edificio residenziale a Turku del 1927-29, il complesso residenziale per una fabbrica di cellulosa a Sunila, Helsinki del 1936-39, il piano urbanistico della città di Säynätsalo, il progetto di piano urbanistico per la città di Nynäshamn del 1943-46, il quartiere a Tapiola vicino ad Helsinki nel 1961-64, il complesso residenziale per la società Enso-Gutzeit a Summa del 1954-61, …
La casa dello studente “Baker House” realizzata per il MIT a Cambridge, Massachusetts, USA, nel 1946-49 costituisce il più importante riferimento di edificio ad andamento curvilineo e presenta anche analogie con la “casa albergo” pavese.
Le case a schiera a ventaglio sono riferibili alle residenze a schiera per gli ingegneri della segheria nel citato complesso residenziale a Sunila, del 1936-39, alle residenze nel piano regolatore di Imatra, del 1947-53, al quartiere a Korkalovaara, nelle vicinanze di Rovaniemi in Lapponia del 1956-60.
La citata casa dello studente realizzata da Aalto per il MIT costituisce un riferimento anche per la “casa albergo” del progetto per Pavia; unitamente alla casa per studenti a Otaniemi del 1962-66. L’edifico a torre presenta soluzioni simili a quelle adottate negli edifici residenziali Neue Vahr a Brema, in Germania, del 1958-62, e Schönbühl a Lucerna, in Svizzera, del 1966-68.