Antonio Monestiroli (con R. Castiglioni, M. Landsberger, T. Monestiroli, P. Rizzo; strutture: D. Castiglioni), Quinto ampliamento del cimitero maggiore, 1994-2003
Voghera, via Folciona
Il progetto di Monestiroli è redatto dal 1994 al 1995; i lavori iniziano nel 1997 e sono conclusi nel 2003.
Il cimitero di Voghera è realizzato in epoca Napoleonica: il primo ampliamento risale alla fine dell’Ottocento e il secondo alla prima metà del Novecento, costituito da un grande campo per le inumazioni. Il cimitero è ampliato a nord nel secondo dopoguerra; il penultimo ampliamento è esterno al recinto storico con una galleria per loculi e cellette cinerarie.
“Gli elementi che costruiscono il luogo della sepoltura e che ne rappresentano il senso sono diversi (…) Gli elementi sono: il recinto, l’isola, il bosco, la porta, il portale, il tumulo, la lapide.
©Studio Monestiroli Architetti Associati.
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Il progetto del quinto ampliamento del Cimitero Maggiore di Voghera assume questi come elementi significativi affidando loro e alla loro composizione il senso del luogo. La disposizione dei loculi (4000) è nei tre lati di un edificio a corte aperta verso ovest sulla strada della Folciona. La corte ha la funzione di un nuovo atrio di tutto il complesso cimiteriale. I loculi sono disposti nei tre piani dell’edificio (uno interrato e due fuori terra). La loro distribuzione avviene lungo i due lati di una galleria coperta, in cinque file sovrapposte. Al piano terra le gallerie sono illuminate e aerate naturalmente da grandi portali laterali che contengono i lucernari per l’aerazione e l’illuminazione del piano interrato. Al primo piano i loculi sono disposti su un solo lato, illuminati da lucernai zenitali e aerati naturalmente da piccole aperture nel muro in mattoni confinante con la corte. In questo modo del cimitero si distinguono due parti, una domestica, interna alle gallerie e destinata al culto delle singole sepolture, l’altra pubblica, rivolta alla città, che contiene e rappresenta il senso del luogo (…)
Foto ©Marco Introini.
©Studio Monestiroli Architetti Associati.
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All’interno della corte si forma così un’isola che è il luogo dei punti di vista delle lapidi circostanti. Queste lapidi (…) saranno contrassegnate tutte da un’identica croce leggermente scavata al centro della pietra (…) Appoggiato all’estremità del corpo di fabbrica realizzato nel più recente ampliamento, l’ossario è costruito come un grande portale, diviso in cinque settori fra cui si aprono quattro porte. Gli edifici saranno costruiti in mattoni a vista. Le lapidi saranno in pietra bianca di Vicenza, come i cordoli delle aiuole e la pavimentazione dei passaggi sull’isola” (dalla Relazione di progetto).