Ignazio Gardella, Fabio Nonis, Carlo Alberto Maggiore, Supermercato Esselunga, 1996
Pavia, viale Cesare Battisti, via Fabio Filzi, viale Trieste
Finalmente i contenitori commerciali – anonimi e privi di qualità – hanno assunto, con gli esempi di Gardella, dignità architettonica con declinazioni e variazioni su tema basate sull’utilizzo di un sistema di forme, materiali ed elementi architettonici che restituiscono unitarietà alle sedi dei supermercati sparse nel territorio.
L’edificio pavese, realizzato nel 1987 e riqualificato da Gardella nel 1996, si pone in continuità con il complesso commerciale e di uffici esistente. Il fronte principale, corrispondente all’ingresso per il pubblico, è arretrato rispetto al viale determinando uno slargo, ed è realizzato da una fascia asimmetrica ad altezza costante che si innalza in angolo a definire in forma di torre il rapporto di conclusione dell’intervento verso piazza Dante e anche a mascherare l’extracorsa dei vani ascensore e i macchinari posati in copertura.
Archivio Esselunga.
Il prospetto è interamente rivestito in laterizio – mattoni per la torre e listelli per il resto – con la porzione basamentale segnata dall’alternanza di pieni e vuoti vetrati della zona interna delle casse e degli ingressi ai lati opposti; bucature raggruppate da una fascia orizzontale in pietra grigia che costituisce anche l’architrave delle aperture e prosegue a definire un corpo basso che costituisce lo stacco tra supermercato ed edificio esistente.
La porzione cieca superiore accoglie la scritta a caratteri cubitali e un orologio quadrato che sporge in sommità.
Archivio Maggiore.
I prospetti laterali hanno un basamento in piastrelle in gres di colore rosso brunito e una fascia superiore sporgente in doghe metalliche verticali; rampe carrabili collegano via Filzi ai parcheggi in copertura e interrati. L’ingresso delle merci è collocato lungo il fronte retrostante in viale Trieste caratterizzato dall’aggetto della fascia superiore che nasconde una scala di sicurezza.