È in corso a Vienna un’esposizione gratuita, intitolata Mario Botta. Sakrale Räume / Sacral Spaces, che ripercorre e illustra al grande pubblico le molte opere di carattere religioso – chiese, cattedrali, sinagoghe, moschee, cappelle – costruite dall’architetto svizzero nel corso della sua carriera professionale internazionale.
Mario Botta, Beato Odorico Church, Pordenone, Italy, 1987–92, Photo: Pino Musi.
Mario Botta, nato nel 1943 a Mendrisio, esordisce giovanissimo, nel 1967, nel campo dell’architettura religiosa, con la realizzazione (insieme a un altro architetto ticinese, Tita Carloni) di una piccola cappella, situata presso il convento dei frati cappuccini di Bigorio, nel Canton Ticino. In seguito realizza e progetta numerose sedi di luoghi di culto destinati alle principali religioni del mondo, caratterizzate spesso da volumi architettonici essenziali e iconici, costruiti in pietra, mattoni e cemento.
Mario Botta, Cymbalista Synagogue and Jewish Cultural Center, Tel Aviv, Israel, 1996–98. Photo: Pino Musi.
Gli edifici religiosi di Botta presentano una netta separazione tra lo spazio interno e l’esterno, che avviene tramite l’elemento architettonico della soglia, utilizzato come fattore di demarcazione tra due realtà spaziali distinte. Lo spazio interiore sacro così determinato riflette un’immagine pienamente compiuta, pronto per la contemplazione, il silenzio e il mistero.
Mario Botta, San Giovanni Battista Church, Mogno, Switzerland, 1986–96. Photo: Enrico Cano.
La mostra viennese, curata da Adolph Stiller, espone complessivamente 22 opere progettate dall’architetto svizzero nel campo del sacro in architettura, di cui tre edifici – una moschea in Cina, al confine con la Mongolia, una chiesa cattolica in Corea del Sud, vicino a Seoul, e un centro di comunità ortodossa in Ucraina – sono attualmente in costruzione.
Mario Botta, Mosque, Yinchuan, China, 2016 – in planning. Rendering: Mario Botta Architetti.