Il territorio del Gavi in questo momento sta vivendo una rinascita caratterizzata dall’attivismo di alcune aziende agricole in forte crescita e che conseguentemente necessitano di nuovi spazi operativi. Tra esse “La Raia” è tra le più interessanti perché affianca all’attività agricola quella di una Fondazione che si propone di tutelare e promuovere i valori del territorio tramite interventi e riflessioni sul rapporto tra arte e cultura.
Foto: Alberto Strada. (cliccare sull’immagine per consultare la galleria fotografica)
In questo contesto anche il progetto di un deposito per mezzi agricoli, che è sicuramente un tema minore nel campo della progettazione architettonica normalmente assolto con criteri di pura utilità, è da indagare con uno sguardo più profondo, che non può prescindere da una riflessione sul paesaggio, confinando il tema funzionale nell’ambito dei prerequisiti.
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Il volume progettato non si propone come un nuovo oggetto posato sul terreno, ma, al contrario, è il risultato di una semplice modellazione del suolo che sfrutta il naturale declivio del pendio. L’intervento presenta dunque due facce: nel suo insieme si mimetizza nel paesaggio preservandone la sua continuità, nel particolare, sul fronte fruibile dai mezzi, e non si sottrae invece a una sua precisa caratterizzazione architettonica tramite un aggetto in cemento armato a vista che prima separa e poi ricuce, insieme al sottostante muro decorato con listelli di legno carbonizzato, le quote topografiche del pendio.
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La costruzione – costituita da una semplice struttura in cemento armato a vista con solaio in predalles – è poverissima e realizzata con budget ridottissimo. I dettagli dei giunti tra le componenti, la texture dei casseri e le matrici di legno carbonizzato inserite nel cassero, sono gli elementi che, insieme alla sua forma, conferiscono qualità e senso di ricercatezza al manufatto.
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Particolare cura è stata posta anche nell’illuminazione naturale e artificiale: il locale a deposito è illuminato da una fenditura ricavata dalla sospensione del pattern decorativo di facciata portando all’interno una luce radente che segue i movimenti del sole, lo spazio aperto per i mezzi è illuminato artificialmente per mezzo di tubi fluorescenti allocati all’interno del giunto (appositamente tenuto aperto) tra le lastre prefabbricate del solaio, in modo da originare un disegno astratto e lineare molto ben percepibile all’imbrunire.
Pianta. (cliccare sull’immagine per consultare la galleria fotografica)