Mi ha colpito molto la tua affermazione “Credo che la parte più importante del processo di progettazione sia la parte incipiente, ciò che io chiamo ‘processo artistico’. È qui che devi lavorare come artista, prima di tutto trovando dove si trova il tuo cuore e poi imparando a parlare da esso con la tua voce unica”, perché mi sembra che i tuoi oggetti, una volta realizzati, parlino davvero dal cuore. Come riesci a farlo?
Sono contento che tu abbia colto questa affermazione perché è davvero importante per me. Penso che la tua domanda trovi risposta nei prossimi due passaggi dell’intervista, dove spiego come intendo il processo di progettazione. Quello che descrivi sopra, ciò che chiamo il processo artistico, è vitale per la creatività originale in tutte le sfere, non solo nel design.
Lampada Hīnaki.
Mi sembra di capire che contemplare e immergersi nella natura ricopra una parte importante del tuo lavoro di designer. È vero che l’ispirazione per i tuoi oggetti, la loro struttura e la forma, la trovi spesso in alcuni elementi naturali che ci circondano, come per esempio gli alberi, i coralli, i fiocchi di neve, i raggi del sole, ecc.?
Entrambe le affermazioni sono vere, ma penso che accadano due cose diverse qui: sì, a volte prendo idee da elementi naturali in natura. Ma probabilmente si potrebbe fare meglio a casa scorrendo milioni di immagini su Google. Ciò che sta accadendo in natura è qualcosa di completamente diverso, va molto più in profondità. Viviamo la maggior parte della nostra vita come se fossimo sulla superficie dell’acqua. Il suo scintillio e luccichio sono molto seducenti, ma questo mondo è bidimensionale. È anche molto occupato e distraente, e per sopravvivere abbiamo bisogno di erigere difese intorno a noi, che, poi, ci isolano. È facile pensare che questo sia tutto.
Ma se fai un respiro profondo e ti immergi, entri in un altro mondo in cui c’è un silenzio avvolgente: l’urgenza del tuo respiro è calmata, ma puoi sentire il battito del tuo cuore. I raggi di luce affondano nelle profondità, sei senza peso con uno spazio tridimensionale tutto intorno a te. Questo è il tuo subconscio: è dove accadono le “cose”, è dove sei connesso all’energia della Vita. Qui sei aperto e ricettivo e, se sei fortunato, potresti incontrare qualche minuscolo seme, il germe di un’idea. Lo riporti in superficie con cura con le mani a coppa, dove speri di poterlo aiutare a iniziare una nuova vita.
Questo è quello che può succedermi quando sono in giro da solo in luoghi selvaggi. È per questo che ho bisogno di andarci ed è per questo che ho bisogno del silenzio. Ma ogni persona deve trovare il proprio “posto speciale” e saranno tutti molto diversi. Una volta lì, non ho alcun controllo sul processo: non puoi volere la creatività, devi conoscere il posto giusto in cui sederti e aspettare, perché possa accadere. Questo processo può portare a risultati imprevisti. Non è la ricerca artificiosa, voluta dell’originalità che avviene in superficie.
In genere, in realtà, non trovo nulla. Ma sono sempre consapevole di un leggero spostamento, un riallineamento nel mio subconscio. È come se nel periodo precedente si fosse accumulato uno stress tettonico, di cui solo dopo mi rendo conto poiché si è assestato. In quell’assestamento e riallineamento c’è una nuova visione che apre opportunità e offre una nuova comprensione.
Studi per la chaise longue Body Raft.
Invece, la tua formazione in architettura navale, che sembrerebbe una cosa piuttosto razionale e funzionale, quasi all’opposto di certe forme organiche della natura a cui ti ispiri, come si riallaccia con il tuo lavoro? Ti aiuta o, forse, ti impedisce di sviluppare appieno il tuo percorso artistico-creativo?
Quello che ho descritto sopra è come puoi imbatterti nel seme incipiente di un’idea. È ciò che chiamo la parte artistica del processo creativo. Sul momento l’idea sembra spesso brillante e perfetta, fluttuante e sognante nella tua immaginazione. Ma quando inizi a provare a disegnarla, perde la sua lucentezza e diventa difficile da attuare. I compromessi, come quelli richiesti dalla realtà materiale, la trascinano lontano dalla tua visione. Ora hai bisogno di strumenti di progettazione più razionali e mirati. Questo è ciò che chiamo la parte progettuale del processo. È qui che entra in gioco la mia formazione in architettura navale.
Sì, è una parte molto diversa dal processo creativo, ma le due parti sono complementari ed entrambe necessarie. Il design thinking, razionale e focalizzato, si verifica principalmente nell’emisfero sinistro del nostro cervello, in superficie. L’esplorazione artistica e libera viene, invece, dal profondo dell’emisfero destro. Abbiamo bisogno dell’equilibrio di entrambi, ma lo stile di vita contemporaneo ci costringe a vivere in superficie e usare la parte sinistra del cervello e questo non va bene per la razza umana. Il pensiero superficiale tende a portare a quello che io chiamo design “intelligente”, che, sotto pressione per essere notato, ricorre spesso a espedienti. Questi non ci parla dal cuore, come dici tu. Fa appello al nostro intelletto, piuttosto che nutrire il nostro spirito, che è ciò che più mi importa.
Lampada Nikau.
Gli aspetti ecologici e di sostenibilità caratterizzano molto i progetti e la produzione dell’azienda David Trubridge LTD, sia che si tratti dell’utilizzo del legno (proveniente da piantagioni gestite in maniera sostenibile e lasciato il più possibile al suo stato naturale) sia di kit di montaggio finali da spedire al cliente, che, per avere la minima influenza sull’ambiente durante il trasporto, occupano ca. una cinquantesima parte del volume finale. Ecco, si sono verificati dei casi in cui alcuni progetti non sono stati realizzati perché giudicati non corrispondenti alle vostre caratteristiche di sostenibilità?
Sì, ci sono stati. Se riceviamo una richiesta da un’azienda di progettare un prodotto utilizzando un materiale o un processo di cui non siamo convinti, rifiuteremo il progetto. Ma questo non è uno standard fisso: cerchiamo costantemente di migliorare le nostre prestazioni e di ridurre i nostri effetti dannosi. Facevamo luci in policarbonato, ma le abbiamo eliminate dalla nostra linea a causa della plastica, anche se alcune garantivano delle buone vendite. Ogni giorno impariamo di più su quanto la nostra vita influisca sull’ambiente e quindi dobbiamo cercare costantemente di migliorare. C’è un equilibrio molto difficile che tutti noi dobbiamo raggiungere tra preservare un ambiente sano per le generazioni future e perseguire attività commerciali che forniscono occupazione e migliorano la qualità della vita.
Dettaglio della lampada Snowflake.
David Trubridge: “find where your heart lies and then speak from it”
I was very impressed by your statement “I believe that the most important part of the design process is the incipient part, what I call the ‘art process’. This is where you must work as an artist, first of all finding where your heart lies and then learning to speak from it in your own unique voice”, because it seems to me that your design objects, once they come to life, really speak from your heart. How do you do it?
I am glad that you responded well to this as it is really important to me. I think your question is answered in the next two responses, where I talk about how I perceive the design process works, at least for me. What you describe above, what I call the art process, is vital for original creativity in all spheres, not just design.
Lampada Navicula.
I understand that contemplating and immersing yourself in nature plays an important part in your work as a designer. Is it true that the you often find the inspiration for your objects, their structure and form in some natural elements that surround us, such as trees, corals, snowflakes, sun rays, etc.?
Both statements are true but I think that there are two different things happening here: yes I do sometimes get ideas from natural elements in nature. But you could probably do that better at home scrolling through millions of images on Google. What is happening out in nature is something quite different; it goes much deeper. We live most of our lives as if on the surface of water. The sparkle and glitter is very beguiling, but this world is two dimensional. It is also very busy and distracting, and to survive we need to erect defences around us, which then isolate us. It is easy to think that this is all there is.
But if you take a deep breath and sink, you enter another world. Here there is an enveloping silence: the urgency of your breathing is stilled but you can hear the beating of your heart. Light beams sink into the depths; you are weightless with three dimensional space all around you. This is your subconscious—it is where ‘stuff’ happens, it is where you are connected to the energy of Life. Here you are open and receptive and, if you are lucky, you may encounter some tiny seed, a germ of an idea. You carefully carry it in cupped hands back to the surface, where you hope you can help it start a new life.
This is what can happen to me when I am out walking alone in wild places. It is why I need to go there and it is why I need silence. But each person has to find their own “special place” and they will all be quite different. Once there, I have no control over the process: you cannot will creativity, you have to know the right place in which to sit and wait so that it may happen. This process can lead to unexpected outcomes. It is not the contrived, willed search for originality which happens on the surface.
Generally I don’t actually find anything. But always I am aware of a slight shift, a realignment in my subconsciousness. It is as if, over the preceding period of time a tectonic stress had built up, which I am only now aware of since it has settled. In that settling and re-aligning there is a fresh vision which opens up opportunities and affords new understanding.
Lavoro in officina.
Instead, your studies in naval architecture, which would seem a rather rational and functional element, almost the opposite of certain organic forms from nature that inspire you, how does it relate to your work? Does it help you or, perhaps, prevent you from fully developing your artistic-creative path?
What I described above is how you may come on the incipient seed of an idea. It is what I call the art part of the creative process. At the time the idea often seems brilliant and perfect, floating dreamily in your imagination. But when you start to try and draw it out, it looses its gloss and becomes awkward to resolve. Compromises, such as those demanded by material reality, drag it away from your vision. Now you need more rational and focused design tools. This is what I call the design part of the process. This is where my naval architecture training comes in.
Yes it is a very different part of the creative process, but the two parts are complimentary and both are necessary. Rational, focused design thinking occurs primarily in the left hemisphere of our brain, and it happens on the surface. Artistic, free exploration comes from the right hemisphere and it comes from the depths. We need the balance of both, but today’s lifestyle forces us into surface-living, left brain thinking and that is not good for the human race. Surface thinking tends to lead to what I call ‘clever’ design which, under pressure to be noticed, often resorts to gimmicks. This does not speak to us from the heart, as you say. It appeals to our intellect rather than nourishing our spirit which is what is important to me.
Lampada Snowflake.
The ecological and sustainability aspects characterize a lot the projects and the production of the David Trubridge LTD company, whether it is the use of wood (bamboo coming from sustainably managed plantations and left as much as possible in its natural state) or of kits of final assembly to be sent to the customer, which, to have the least influence on the environment during transportation, occupy approximately a fiftieth part of the final volume. To this regard, have there been cases in which some projects were not carried out because they were deemed not in line with your sustainable spirit?
Yes, there have. If we receive a request from a company to design a product using a material or process with which we are unhappy, we will refuse the project. But this is not a fixed standard: we are constantly trying to improve our performance and reduce our detrimental effects. We used to make lights out of polycarbonate, but have since deleted them from our line because of the plastic, even though some had been good sellers. We are learning more every day about how badly our living affects the environment and so we need to constantly be trying to improve. There is a very tricky balance that we all have to achieve between preserving a healthy environment for future generations, and pursuing business activities which provide employment and make for a better quality of living.
(traduzione di A.M.)