La questione del retrofit energetico degli edifici costruiti nella fase di crescita quantitativa della seconda metà del secolo scorso come occasione di riqualificazione architettonica e paesaggistica resta, nelle pratiche correnti e diffuse, poco attraversata. I recenti provvedimenti statali a favore della sostenibilità energetica delle costruzioni si risolvono in un mero incremento delle performance energetiche dei manufatti, gestito direttamente dalle imprese e da tecnici di settore, senza che vi sia una parallela riflessione sulle potenzialità architettoniche.

Foto: Laura Cantarella.

In questo si può misurare un deficit culturale della committenza e del tessuto imprenditoriale nel campo dell’edilizia, ma anche l’assenza di modelli e prototipi realmente praticabili elaborati dalla cultura architettonica.

Foto: Laura Cantarella.

Il piccolo esempio che presentiamo concerne la riqualificazione energetica di un modesto edificio degli ultimi decenni del Novecento, che diventa occasione – malgrado il budget contenuto – per una più generale riplasmazione dalle valenze architettoniche e paesaggistiche.

Foto: Laura Cantarella.

La costruzione si trova in posizione dominante sopra l’insediamento storico di Novalesa in valle Cenischia, lungo l’antica Strada Reale per il colle del Moncenisio che tra il Medioevo e l’Età Moderna ha costituito una delle principali vie di comunicazione tra Mediterraneo e nord Europa.

Assonometria.

Il budget ridotto ha portato a conservare e riusare tutto il possibile – vecchi serramenti ancora funzionali, struttura della copertura, ecc. –, agendo per “addizione” piuttosto che per trasformazione-demolizione, come si può vedere nell’assonometria-concept del progetto.

Foto: Laura Cantarella.

Lo spessore del nuovo cappotto viene così interpretato come spazio tridimensionale in profondità per modificare – tramite l’inserimento di imbotti sguinciate in corten che riprendono un tradizionale tema alpino – il ritmo seriale delle aperture esistenti.

Foto: Laura Cantarella.

La chiusura delle logge preesistenti consente la realizzazione di grandi vetrate che inquadrano il Rocciamelone, le cascate di Novalesa e la valle Cenischia. Il basamento-legnaia in corten – l’edificio è principalmente scaldato con stufe a legna – ridefinisce le proporzioni del manufatto.

Piante e sezione.

Disposta su tre livelli esposti a sud, La Magdeleine ospita all’ultimo piano, in posizione panoramica, la residenza privata di un parroco di montagna e una biblioteca alpina. Al primo livello seminterrato uno spazio comunitario, che vede al centro un lungo ambiente che riprende l’antica tipologia della court delle case valsusine – ambiente coperto per i lavori invernali –, destinato ad attività culturali e di riflessione sulla contemporaneità. Al secondo livello un’abitazione per gli ospiti. Un giardino roccioso con specie alpine ridefinisce gli spazi aperti intorno alla costruzione.

Foto: Laura Cantarella.