Nel mese di dicembre 2022, l’architetta cinese Xu Tiantian, fondatrice e direttrice dello studio di progettazione DnA_Design and Architecture, è stata proclamata quale vincitrice dell’ottava edizione dello Swiss Architectural Award.
Riuso del ponte Shimen sul fiume Songyin, 2016-17. Foto: Wang Ziling.
Istituito nel 2007, lo Swiss Architectural Award viene promosso dall’edizione 2019-20 dalla Fondazione Teatro dell’architettura di Mendrisio con il sostegno organizzativo e operativo dell’Università della Svizzera italiana – Accademia di architettura. Nella sua giuria, presieduta da Mario Botta, siedono i rappresentanti delle tre Scuole di architettura svizzere: Università della Svizzera italiana – Accademia di architettura; Politecnico Federale di Losanna – ENAC, Section d’Architecture, Politecnico Federale di Zurigo – Departement Architektur.
Riuso del ponte Shimen sul fiume Songyin, 2016-17. Foto: Han Dan.
Lo Swiss Architectural Award intende “riconoscere e segnalare gli architetti di tutto il mondo che abbiano offerto, attraverso il loro lavoro, un contributo rilevante alla cultura architettonica contemporanea, dimostrando particolare sensibilità nei riguardi dell’equilibrio ambientale, e al tempo stesso di favorire il dibattito pubblico sul ruolo dell’architettura nella società contemporanea”.
Il premio viene attribuito a progettiste e progettisti di età non superiore ai 50 anni, che abbiano realizzato almeno tre opere di architettura di qualità, corrispondenti ai princìpi che stanno all’origine dello Swiss Architectural Award.
Fabbrica di tofu nel villaggio di Caizhai, 2017-18. Sezione prospettica.
La giuria – Mario Botta (presidente), Walter Angonese, Stéphanie Bru, Dieter Dietz, Tom Emerson – ha attribuito lo Swiss Architectural Award 2022 a Xu Tiantian per le opere: il riuso del ponte Shimen sul fiume Songyin (2016-17), la fabbrica di tofu nel villaggio di Caizhai (2017-18), il riuso delle cave di Jinyun (2021-22).
Fabbrica di tofu nel villaggio di Caizhai, 2017-18. Foto: Wang Ziling.
La loro motivazione, tra l’altro, afferma: “Le tre opere, situate nelle contee di Songyang e Jinyun (un’area rurale, caratterizzata da un paesaggio per un verso preservato nella sua struttura tradizionale e per l’altro minacciato dal processo di spopolamento indotto dalla migrazione nei centri urbani) presentano un felice connubio tra le istanze civiche che le animano (poiché volte a servire le comunità locali) e la qualità dell’architettura proposta, caratterizzata da una spiccata attenzione al contesto, da un’attitudine precisa e poetica al tempo stesso, e dall’operare al crocevia di scale e temi diversi, tra architettura e infrastruttura, tra permanente e effimero, tra riuso e intervento ex novo”.
Riuso delle cave di Jinyun, 2021-22. Foto: Wang Ziling.
Il premio di 100.000 franchi svizzeri verrà consegnato il 4 maggio 2023 presso l’Auditorio del Teatro dell’architettura di Mendrisio dell’USI. In tale occasione sarà inaugurata anche una mostra dedicata alle 26 candidature selezionate da un comitato di advisor: Manuel Aires Mateus, Solano Benitez, Angelo Bucci, Marianne Burkhalter, Sean Godsell, Junya Ishigami, Shelley McNamara, Valerio Olgiati, András Pálffy, Elisa Valero, Paolo Zermani.
Riuso delle cave di Jinyun, 2021-22. Foto: Wang Ziling.