A partire dalla seconda decade del mese di dicembre, è in corso a Milano, presso il PAC (Padiglione d’Arte Contemporanea), un’esposizione dedicata all’attività professionale di Vittorio Gregotti e dei suoi Associati, intitolata Il Territorio dell’architettura. Gregotti e Associati 1953_2017.
Vista dello spazio espositivo allestito.
Nell’arco della lunghissima carriera di uno dei maestri dell’architettura italiana – sviluppata insieme (e, anche, grazie) all’apporto degli innumerevoli soci e collaboratori che hanno popolato lo Studio in questi 64 anni – sono state realizzate oltre 1.200 opere nel campo della progettazione architettonica e della pianificazione territoriale, ma anche della grafica e dell’editoria, in una ideale ed efficiente prassi di “progettazione integrale”.
Il titolo della mostra, curata da Guido Morpurgo, invece, ci riporta al libro Il territorio dell’architettura, pubblicato nel 1966, una specie di manifesto operante di Vittorio Gregotti “in cui il territorio ha il significato di complessivo materiale fisico e concettuale per il progetto di architettura”.
Il percorso espositivo delle 125 opere selezionate inizia da quelle più recenti, i grandi progetti urbani per la Cina e il Nord Africa, e si conclude con le prime opere realizzate negli anni Cinquanta insieme a Lodovico Meneghetti e Giotto Stoppino. L’aspetto che colpisce maggiormente è il fil rouge che legga e ripercorre tutti i lavori presentati in una lunga ricerca (“ricerca paziente”) di alta qualità professionale, risultante da un costante impegno e disciplina progettuale da parte di tutto lo Studio milanese.