Il terzo itinerario del moderno in Pavia e provincia è dedicato ai Maestri della seconda generazione. Troviamo opere giovanili ma significative di Vittorio Gregotti, Lodovico Meneghetti, Giotto Stoppino (Architetti Associati), di Giorgio Grassi – alcuni studi e opere non realizzate –, Guido Canella – proposte non realizzate – e altri. Opere più mature sono peraltro realizzate da Marco Zanuso – edifici industriali –, Aldo Rossi – tra le quali la celeberrima scuola a Broni –, Carlo Casati, Eugenio Gentili Tedeschi, Antonio Monestiroli.
Fondamentali sono il Piano di sviluppo e ristrutturazione dell’Università di Pavia, mai portato a compimento, e gli edifici universitari stessi in località Cravino realizzati in maniera non conforme a quanto pensato da Giancarlo De Carlo.
Ulteriore capitolo è costituito da un quartiere incompiuto a Pavia e da numerosi edifici residenziali per Ina-Casa progettati dai fratelli Latis; opere realizzate con scarsi mezzi economici e con molte limitazioni causate in parte dal manuale di esempi, ma che denotano una dignità architettonica dettata da soluzioni ingegnose e dettagli esecutivi mai scontati.
Vediamo anche alcuni primi esempi caratterizzati da un linguaggio postmoderno.