Giorgio Grassi, Ristrutturazione di un edificio monumentale, 1966 (non realizzato)
Pavia, via Pietro Azario
“La strada su cui prospetta l’edificio è compresa nel perimetro della città antica, al limite meridionale del nucleo romano verso il Ticino. La casa ha precisi vincoli di conservazione che riguardano la facciata verso strada, parte del fronte sul cortile del corpo interno e le due ali sporgenti di quest’ultimo, che sono in realtà due torri medievali. Il progetto riguarda quasi esclusivamente il rifacimento e dimensionamento del cortile, i cui due lati brevi sono destinati a contenere le scale e i collegamenti orizzontali. Si tratta di una facciata che, in corrispondenza dei corpi scala, si raddoppia, contrapponendo a quelle verso il cortile identiche aperture verso l’esterno. Le finestre di questi due corpi non portano serramenti, mentre l’ultimo piano è a cielo scoperto. Il fronte sul cortile è previsto in pietra a conci oppure in muratura intonacata e verniciata di bianco; i volumi delle scale, parzialmente visibili dal cortile, verniciati di rosso” (dalla Relazione di Progetto).