Nella cornice prestigiosa del Teatro dell’architettura Mendrisio dell’Università della Svizzera italiana, il 4 maggio 2023, è stato consegnato il premio Swiss Architectural Award 2022 all’architetta cinese Xu Tiantian, fondatrice dello studio DnA Design and Architecture, vincitrice dell’ottava edizione. Il riconoscimento prevede, oltre a una somma di denaro, la consegna di un’opera d’arte contemporanea e anche la collaborazione per 4 semestri con l’USI in qualità di Visiting Professor di Progettazione architettonica.
Mario Botta consegna a Xu Tiantian lo Swiss Architectural Award 2022. Foto: ©Alberto Canepa, Accademia di architettura – USI.
In occasione della cerimonia di premiazione è stata anche inaugurata la mostra dedicata al Premio, promossa dall’Accademia di architettura – USI e aperta al pubblico fino al 22 ottobre 2023 presso l’Auditorio del TAM. Lo Swiss Architectural Award, promosso dalla Fondazione Teatro dell’architettura, conferma la collaborazione delle tre Scuole di architettura svizzere: Università della Svizzera italiana – Accademia di architettura; Politecnico Federale di Losanna – ENAC, Section d’Architecture; Politecnico Federale di Zurigo – Departement Architektur. La giuria, presieduta dall’architetto Mario Botta, è stata formata dai tre direttori delle facoltà, i professori Walter Angonese, Dieter Dietz, Tom Emerson, con la partecipazione di Stéphanie Bru (Studio Bruther, Parigi, vincitrice della precedente edizione del Premio).
Xu Tiantian – DnA Design and Architecture, Fabbrica di tofu nel villaggio di Caizhai, 2017-18. Foto di Wang Ziling.
Lo Swiss Architectural Award si conferma uno dei premi di architettura più ingenti e importanti al mondo, forte di un comitato di advisor composto da architetti e critici dell’architettura di rinomanza internazionale. La finalità con cui è concepito il riconoscimento è quella di promuovere un’architettura attenta a questioni etiche, estetiche ed ecologiche contemporanee e mira a favorire il dibattito pubblico e disciplinare. Il Premio viene attribuito ad architette e architetti di età non superiore ai 50 anni, senza distinzione di nazionalità, che abbiano realizzato almeno tre opere significative.
Xu Tiantian – DnA Design and Architecture, Riuso del ponte Shimen sul fiume Songyin, 2016-17. Foto di Wang Ziling.
Nel corso della cerimonia di premiazione, Mario Botta ha illustrato il lavoro dell’architetta Xu Tiantian, che presenta tre interventi di riuso: il ponte Shimen sul fiume Songyin (2016-17), lo stabilimento per la produzione di tofu nel villaggio di Caizhai (2017-18) e le cave di pietra Jinyun (2021-22). In seguito, Botta ha sottolineato che il ponte sul fiume Songyin è stato risanato e trasformato in un centro di aggregazione sociale per la popolazione locale, che lo stabilimento per la produzione di tofu è stato ripensato come luogo collettivo di vita e di lavoro e completato con abitazioni per i lavoratori e che le cave di pietra Jinyun sono state riconvertite in strutture d’uso collettivo, come teatro, biblioteca e museo dei procedimenti di estrazione della pietra.
Xu Tiantian – DnA Design and Architecture, Riuso delle cave di Jinyun, 2021-22. Foto di Wang Ziling.
I tre progetti di riuso sono situati in Cina, precisamente nelle contee di Songyang e Jinyun, entrambe facenti parte della provincia di Zhejang, un’area rurale a sud del delta del fiume Yangtze, posta sulla costa sud orientale cinese e caratterizzata da un paesaggio che ha ancora preservato la sua struttura tradizionale, e che però è anche minacciato dal processo di spopolamento.
Il presidente della Fondazione ha evidenziato, quindi che tutti gli interventi sono ambientati in zone prettamente rurali, prive di grandi risorse economiche e che questi progetti di riutilizzazione si pongono nella direzione di una rivitalizzazione di questa regione, con una prospettiva di progetto che valuta in primis la ricaduta di tipo sociale dell’intervento e poi quella economica. Il riuso viene indicato da Botta, come la via obbligata per il futuro, laddove un edificio obsoleto può diventare valore aggiunto con modalità di riscatto sociale. Questa viene ritenuta una svolta radicale e generazionale per la nuova architettura.
Inoltre, queste sono state le motivazioni che hanno portato la giuria a scegliere l’opera di Xu Tiantian, che dimostra un felice raccordo tra le istanze, volte a soddisfare le esigenze delle comunità locali, e la qualità dell’architettura proposta. La sua architettura è anche contraddistinta da una forte attenzione al contesto, da una propensione tecnica e spirituale al tempo stesso, e dalla capacità di operare abilmente tra architettura e infrastruttura.
Xu Tiantian, vincitrice dello Swiss Architectural Award 2022. Foto: ©Ti-Press / Alessandro Crinari.
La mostra Swiss Architectural Award 2022, a cura di Marco Della Torre e Stefania Murer, documenta i lavori presentati per l’ottava edizione del Premio da 26 candidati provenienti da 14 Paesi, con un approfondimento specifico sulle opere della vincitrice.
La rassegna è accompagnata da un volume monografico, in lingua italiana e inglese, edito da Mendrisio Academy Press e Silvana Editoriale, a cura di Nicola Navone.
Mostra Swiss Architectural Award 2022. Foto: ©Alberto Canepa, Accademia di architettura – USI.