Alla fine del mese di giugno, nell’ambito del Festival di architettura “luoGO-COmune” – promosso dall’Ordine degli Architetti PPC della Provincia di Como in occasione del centenario di fondazione del sistema ordinistico nazionale – sono stati premiati gli autori delle opere vincitrici del Premio Maestri Comacini, edizione 2023 (MMXXIII).
Il prestigioso premio, istituito nel 1994 dall’Ordine degli APPC di Como, con il coinvolgimento dell’Ordine degli Ingegneri, dell’ANCE – Associazione Nazionale Costruttori Edili di Como e dell’ANCI – Associazione Nazione Comuni Italiani, sezione Lombardia, è da sempre “incentrato sul riconoscimento della qualità dell’opera, intesa come sinergia tra la fase di progettazione, quella esecutiva e la committenza”.
“100 anni di Professione, resistere o cambiare?”, festival “luoGO-COmune”, presso il Monumento ai caduti, Como.
L’edizione 2023 del Premio Maestri Comacini presentava diverse importanti novità atte ad aprire ancora di più il premio verso l’esterno “non solo inteso geograficamente, ma anche culturalmente”, tra cui la possibilità di partecipazione (con opere realizzate sul territorio provinciale comasco) per i professionisti non iscritti all’Albo dell’Ordine di Como, nomina di altre due giurie (una straniera e una popolare), la consegna online degli elaborati, oltre che essere uno dei protagonisti di “luoGO-COmune”, il primo Festival dell’architettura organizzato dall’Ordine.
“Etica in edilizia: il valore della legalità”, festival “luoGO-COmune”, presso la Casa del fascio di Como.
A tale proposito, Margherita Mojoli, presidente dell’Ordine degli APPC di Como, ha, tra l’altro, dichiarato: “Il Festival è stato organizzato sul territorio provinciale, oltre che nel capoluogo, prevalentemente in spazi pubblici, nel tentativo di evidenziare l’importante ruolo che tutta la Collettività ha nella partita della qualità del progetto (…) Si sono affrontati i temi dell’etica, della legalità in edilizia, di sostenibilità, di visioni urbane, di spazio pubblico e del concorso di progettazione come generatore del bello. Numerosi sono stati i colleghi e i cittadini che hanno partecipato agli eventi, cogliendo appieno il senso dell’iniziativa. È solo il primo passo verso l’affermazione del ruolo che gli Architetti PPC hanno nella Società (…) Anche le pubbliche amministrazioni hanno dato il loro contributo e questo ci dà speranza perché nel futuro le stesse possano appoggiarsi, sempre di più, agli Ordini per organizzare e promuovere concorsi di progettazione”.
“Il Concorso come generatore del bello”, festival “luoGO-COmune”, presso il Giardino della Valle, Cernobbio.
La giuria del Premio Maestri Comacini 2023 – composta da Pedro Campos Costa, Michel Carlana, Massimo Fabbri, collettivo Fosbury Architecture, Nicola Rimondi – ha proclamato, tra le complessive 62 opere pervenute, le 5 opere vincitrici (una per categoria) ed ha, inoltre, assegnato 3 menzioni d’onore e altrettante segnalazioni.
Casa Ell, progetto di Marco Ortalli con Chiara Recalcati, Virginia Ortalli, ing. Cristiana Gaffuri. Opera vincitrice Premio Maestri Comacini MMXXIII, categoria “Opere di nuova costruzione”.
Nella categoria “Opere di nuova costruzione”, è la Casa Ell, progetto di Marco Ortalli (con Chiara Recalcati e Virginia Ortalli, strutturista ing. Cristiana Gaffuri), a essere stata giudicata quale migliore opera di architettura realizzata, con le seguenti motivazioni: “L’opera spicca per coerenza nell’uso della materia, capacità costruttiva, essenzialità nella composizione architettonica. L’architetto, con sapienza, riesce a tramutare il limite di spesa in tema di progetto, sottraendo il superfluo e gestendo gli spazi che si svolgono ben concatenati nella orizzontalità del fabbricato”.
Alla Villa Molli, progetto di Lorenzo Guzzini, è, invece, stata assegnata la Menzione d’onore, mentre la Casa nel bosco, di Stefano Ceresa, e la Casa Monolite, di Stefano Larotonda e Valentina Moretti, ricevono ciascuna una Segnalazione.
Piccola biblioteca ad Arconate, progetto di Paolo Donà e Gianmatteo Romegialli (ing. Paolo Moncecchi). Opera vincitrice Premio Maestri Comacini MMXXIII, categoria “Opere di restauro e/o recupero di costruzioni esistenti”.
L’opera Piccola biblioteca ad Arconate, progetto di Paolo Donà e Gianmatteo Romegialli (strutturista ing. Paolo Moncecchi), vince nella categoria “Opere di restauro e/o recupero di costruzioni esistenti”; le motivazioni della giuria dichiarano: “Le scelte di impianto generale, configurando le nuove costruzioni in continuità con l’ex-fienile, descrivono una corte che riprende il tessuto urbano circostante e su cui affacciano tutti gli ambienti: lo spazio aperto diventa un’estensione dell’edificio”.
La Menzione d’onore è stata assegnata al progetto di Recupero stalla e fienile, di Marco Castelletti, mentre la Segnalazione all’Alpeggio Petosan, di Paolo Brambilla, Elisabetta Orsoni + Eugenio Castiglioni.
Riqualificazione di piazza Marconi a Valdobbiadene, progetto di Larchs Architettura. Opera vincitrice Premio Maestri Comacini MMXXIII, categoria “Opere di spazi pubblici, paesaggio e infrastrutture e ingegneria ambientale”.
L’intervento di Riqualificazione di piazza Marconi, Valdobbiadene, progetto di Emanuele Colombo e Paolo Molteni – Larchs Architettura (giovane professionista Alessandro Gaffuri, sicurezza Maurizia Molteni), vince nella categoria “Opere di spazi pubblici, paesaggio e infrastrutture e ingegneria ambientale”.
“Il progetto, con segni rigorosi, precisi ed essenziali dettati dalla lettura urbana dell’esistente, restituisce l’originario ‘vuoto’ della piazza riempiendolo di significati sociali ed architettonici, costruendo una complessiva identità e centralità dello spazio pubblico ma realizzando al contempo dei sotto ambiti che strutturano porzioni identitarie per forma, materiali e funzioni enfatizzando le singole emergenze architettoniche e le quinte che vi si affacciano restituendo loro la dignità di un rapporto diretto con il proprio spazio urbano di riferimento”, dalle motivazioni della giuria.
“Starting from the gap”, progetto di Cristiana Lopes e Giacomo Brenna. Opera vincitrice Premio Maestri Comacini MMXXIII, categoria “Opere di architettura d’interni e allestimenti sia temporanei che permanenti”.
Il progetto “Starting from the gap”, di Cristiana Lopes e Giacomo Brenna (collaboratore Nicola Lotto), vince nella categoria “Opere di architettura d’interni e allestimenti sia temporanei che permanenti”, con le seguenti motivazioni: “Come un progetto alla scala della città, questo intervento ha saputo leggere il tessuto urbano veneziano, fatto di soglie, scorci, trifore, portici, successioni, piccole sorprese e spazi sequenziali senza soluzione di continuità”.
La Menzione d’onore è stata attribuita alla Risistemazione della Hall Lac, opera di Romina Grillo.
“Odino”, progetto di Elena Molteni, Stefano Baron e Massimo Molteni. Opera vincitrice Premio Maestri Comacini MMXXIII, categoria “Opere di design industriale”.
Infine, quale miglior “Opera di design industriale” è stato proclamato lo specchio “Odino”, progettato da Elena Molteni, Stefano Baron e Massimo Molteni. “Un semplice cerchio specchiato con una cornice. Come un quadro, un dipinto che ci riflette. Semplice e allo stesso tempo originale, simbolico e significativo”.
La edizione 2023 del Premio Maestri Comacini prevedeva anche altre due votazioni.
La giuria dell’Università The Bernard & Anne Spitzer School of Architecture – The City College of New York ha assegnato 3 Menzioni d’onore ex aequo alle seguenti opere: Riqualificazione di piazza Marconi, Valdobbiadene, progetto di Emanuele Colombo e Paolo Molteni – Larchs Architettura; Restauro del Battistero di Agliate, Carate Brianza, progetto di Davide Colombo; Rigenerazione del Pastificio Castelli, tra storia e visione, tra identità e comunità, Como, progetto di Michele Roda e Domenico di Giglio.
Restauro del Pastificio M. Castelli, progetto di Michele Roda e Domenico Di Giglio. Menzione d’onore ex aequo, conferita da Spitzer School of Architecture, City College of New York.
Invece, la giuria popolare (la votazione si è svolta online), ha dichiarato quali vincitori ex aequo la Stazione della funivia di Pigra, progetto di Corrado Zerboni, e la maniglia “Leontia”, progetto di Alessio Rigamonti.
Stazione della funivia di Pigra, progetto di Corrado Zerboni. Opera vincitrice ex aequo Giuria Popolare.