Il MoMA – Museum of Modern Art di New York presenta la mostra Emerging Ecologies: Architecture and the Rise of Environmentalism (Ecologie emergenti: architettura e l’ascesa dell’ambientalismo), una rassegna dedicata a progetti, realizzati e non realizzati, che affrontano le problematiche ecologiche e ambientali degli architetti operanti negli Stati Uniti dagli anni Trenta agli anni Novanta.
Don Davis (American, born 1952). Stanford torus interior view. 1975. Acrylic on board, 43.1 × 55.9 cm. Commissioned by NASA for Richard D. Johnson and Charles Holbrow, eds., Space Settlements: A Design Study (Washington, DC: NASA Scientific and Technical Information Office, 1977). Illustration never used. Collection Don Davis.
Emerging Ecologies è promossa dall’Emilio Ambasz Institute for the Joint Study of the Built and Natural Environment (Istituto Emilio Ambasz per lo studio congiunto dell’ambiente costruito e naturale), fondato presso il MoMA nel 2020 grazie a una donazione della Legacy Emilio Ambasz Foundation. L’obiettivo principale dell’Istituto intitolato al progettista argentino Emilio Ambasz (n. 1943) è promuovere una migliore relazione tra architettura e natura partecipando al dibattito globale sulla riconciliazione ecologica.
Emilio Ambasz (Argentine, born 1943). Prefectural International Hall, Fukuoka, Japan. 1990. Aerial view. 1990. Collection Emilio Ambasz. Photograph: Hiromi Watanabe.
Attraverso oltre 150 opere, tra cui modelli, fotografie, schizzi e altro materiale d’archivio, la mostra ricostruisce come l’ambientalismo abbia influenzato l’architettura americana. Ne fanno parte progetti innovativi, fantastici, distopici e audaci che hanno affrontato il rapporto tra l’ambiente costruito e quello naturale, anticipando le sfide ecologiche legate alla sovrappopolazione, all’esaurimento delle risorse e all’inquinamento industriale. Inoltre, sette videoregistrazioni, commissionate appositamente per l’occasione a Mae-ling Lokko, Jeanne Gang, Meredith Gaglio, Charlotte Malterre-Barthes, Amy Chester, Carolyn Dry ed Emilio Ambasz, illustrano i loro pensieri su ciò che gli architetti contemporanei possono fare per mitigare il cambiamento climatico in atto.
Eugene Tssui (American, b. 1954). “Venturus,” wind-generated dwelling for Mr. and Mrs. Peter Cook, Victoria, BC, Canada. Project, 1982. Elevation and section through entrance tunnel. Watercolor, Prismacolor pencil, pastel chalk, and colored ink on paper, 53.3 × 81.3 cm. Collection Eugene Tssui.
La mostra è suddivisa in 5 gruppi tematici: Environment as Information (Ambiente come informazione), che evidenzia il ruolo degli architetti nello sviluppo di strumenti di monitoraggio ambientale; Environmental Enclosures (Incapsulamenti ambientali), esplorando la creazione di ecosistemi autosufficienti; Counterculture Experiments (Esperimenti contro la cultura dominante), che presenta soluzioni alternative al consumismo ambientalmente dannoso; Multispecies Design (Progettazione Multispecie), cercando di facilitare l’interazione tra umani e altre specie; Green Poetics (Poesia Verde) concentrata sull’estetica dell’architettura ecologica.
Unknown artist. “The Climatron in winter – Shaw’s Garden – Saint Louis.” c. 1960. Postcard. 4 × 8″. The Missouri Botanical Garden Archives.
Anche se è stata costruita agli albori della nascita dell’ambientalismo, la Fallingwater (la Casa sulla cascata o anche Casa Kaufmann), Mill Run, Pennsylvania, 1934-37, la celebre opera di Frank Lloyd Wright è stata scelta per introdurre Emerging Ecologies in quanto rappresenta un esempio emblematico di un costruire in armonia con la natura.
Fanno parte dell’introduzione alla mostra anche alcuni momenti storici di lotte ambientali, tra cui la protesta contro la diga di Orme nel 1981, presentati per sottolineare che anche impedire la costruzione di una struttura massiva e ingombrante come una diga può essere considerato un atto architettonico.
Protesters marching against a PCB landfill in Afton, Warren County, North Carolina, led by Reverend Leon White (second from left), Reverend Joseph Lowery (center), and Ken Ferruccio (second from right). 1982. Getty Images, Bettmann Archive. Photograph: Otto Ludwig Bettmann.
Accompagna la mostra una pubblicazione curata da Carson Chan e Matthew Wagstaffe, che esplora il ruolo degli architetti nella definizione di concetti quali “natura” e “ambiente”. Il volume, riccamente illustrato, presenta oltre 45 contributi progettuali, dalla pionieristica opera di Eleanor Raymond e Mária Telkes sulle case solari al sistema di gestione delle risorse mondiali di Buckminster Fuller e al simbolismo ambientale di Emilio Ambasz.
Aladar Olgyay (Hungarian, 1910-1963) and Victor Olgyay (Hungarian, 1910-1970). Thermoheliodon. 1955-56. The Olgyay brothers with their Thermoheliodon device at the Princeton Architectural Laboratory, Princeton, New Jersey. From Collier’s, October 26, 1956. Photograph: Guy Gillette.