Si inaugura domani pomeriggio a Como, presso gli spazi espositivi dell’ex chiesa di San Pietro in Atrio, la mostra Terragni e Sartoris a Como capitale del razionalismo italiano _ 1926 > 1943, ideata e organizzata da Made in MAARC ed EPFL – École Polytechnique Fédérale Lausanne.
L’esposizione, curata da Salvatore Aprea, è stata attuata in collaborazione con il Comune e l’Archivio Terragni e fa parte del progetto MAARC Exhibitions, che prevede la realizzazione, a cadenza triennale, di una rassegna itinerante dedicata all’architettura razionalista e all’arte astratta di Como, con l’obiettivo di “mettere in luce le ricchezze del ’900 di cui la città e il suo territorio sono particolarmente ricchi e il ruolo di primo piano giocato da Como nel dibattito architettonico internazionale sulla nuova architettura”.
La mostra comasca dedicata ai due maestri del razionalismo, che nel 2024 verrà ospitata a Losanna, è stata appositamente programmata per commemorare l’ottantesimo anniversario della morte di Giuseppe Terragni (1904-1943) e il venticinquesimo di quella di Alberto Sartoris (1901-1998); inoltre, celebra i primi dieci anni di attività di Made in MAARC – Museo Virtuale Astrattismo Architettura Razionalista Como.
A. Sartoris, G. Terragni, Quartiere satellite operaio a Rebbio, 1938. Prospettive. Da “Costruzioni Casabella” 158, 1941.
Terragni e Sartoris a Como capitale del razionalismo italiano si concentra sul confronto tra due figure chiave del razionalismo, mettendo in evidenza la qualità emblematica delle loro opere e il ruolo che hanno avuto nella diffusione dei princìpi della nuova architettura. Il loro legame viene illustrato attraverso le varie fasi della loro relazione, sia dal punto di vista lavorativo sia intellettuale, evidenziando il ruolo della città lariana sulla scena internazionale dell’epoca. Le vicende del rapporto dei due architetti sono inevitabilmente intrecciate con la storia dell’architettura moderna, nel periodo compreso tra il 1927, anno di fondazione del Gruppo 7, e il 1943, anno della morte di Terragni.
La relazione Sartoris-Terragni segue un andamento altalenante, con alcuni momenti di stretta collaborazione, come la progettazione del Quartiere Satellite a Rebbio (non realizzato), a cui viene dedicato un focus speciale in mostra, oltre a quello per le Case Popolari di via Anzani, realizzate da Terragni secondo il progetto di uno degli edifici tipo pensati per Rebbio.
Terragni e Sartoris alle cave di Musso (Como), 6 agosto 1938. Archivi della costruzione moderna.
L’esposizione comasca presenta una varietà di materiali e documenti, tra cui disegni, lettere, articoli, pubblicazioni d’epoca, video e fotografie delle Case di via Anzani, scattate appositamente da Lorenza Ceruti, oltre ai modelli del Quartiere di Rebbio e di un suo edificio tipo, esposti nello spazio della navata centrale dell’ex chiesa. Il progetto allestitivo, a cura di Giovanna Saladanna, utilizza i colori della palette di Alberto Sartoris.
A. Sartoris, G. Terragni, Case popolari in via Anzani, Como, 1938-1943. Progetto preliminare, assonometria. Archivi della costruzione moderna.
La rassegna è accompagnata da una nutrita serie di eventi collaterali (il programma è allegato in formato pdf), tra cui: la visita al Monumento dei Caduti di Como, con Gianni Biondillo; l’incontro con Roberto Borghi in dialogo con Salvatore Aprea, a Milano; una Tavola Rotonda sulla figura di Alberto Sartoris, con Luigi Cavadini, Mario Di Salvo e Alberto Longatti (con crediti formativi professionali per architetti); la presentazione del libro Leggere e Tradurre Giuseppe Terragni. Ricostruzioni inedite decostruzioni critiche, a cura di Marco Addona, Diana Carta, Carmelo Gagliano, in cui Antonino Saggio dialoga con gli autori; e altri ancora.