Il progetto riguarda una villa urbana collocata nelle immediate vicinanze del centro storico di Rubiera, un paese un tempo agricolo, lungo l’asse della via Emilia tra le città di Modena e Reggio Emilia, oggi fortemente sviluppato e in ulteriore crescita.
Collocata in ambito urbano consolidato a prevalenza di edilizia residenziale mono o plurifamiliare, l’abitazione è il risultato della ricerca di un corretto equilibrio tra un lotto di dimensioni limitate posto su una arteria di traffico e le necessità di un fabbricato di notevoli dimensioni per soddisfare le esigenze di una famiglia numerosa.
Foto: Kai-Uwe Schulte Bunert.
Anziché concentrare la volumetria al centro del lotto, lasciando uno spazio indifferenziato nella restante parte tutt’attorno alla casa, il progetto si articola su tre corpi di crescente altezza verso la profondità del lotto, tre volumi slittati l’uno rispetto all’altro riconducili ad un corpo unitario grazie alle geometrie della copertura mono-falda che si rincorrono come un tetto unitario.
Questa soluzione planimetrica richiama le aggregazioni volumetriche additive tipiche delle case coloniche della Pianura Padana, dove al volume dell’abitazione principale si vanno addossando i corpi minori garantendo una lettura articolata ma unitaria del corpo costruito, percezione rafforzata anche dall’utilizzo di un unico materiale che richiama la tradizione costruttiva locale.
Pianta del piano terra.
La casa presenta due prospetti principali a Nord e Sud dove si percepisce chiaramente la sequenza dei volumi a crescente altezza e tre “volti” a seconda del punto di vista.
Sul lato Nord, in corrispondenza dell’ingresso pedonale e carrabile, l’abitazione mostra l’aspetto più rassicurante di una casa tradizionale, con bucature di dimensioni ordinarie e le falde del tetto che aggettano dai tre corpi di fabbrica in direzione Nord. Qui è chiaramente leggibile non solo la sequenza degli sporti ma anche lo slittamento dei volumi che genera la forma della casa.
Foto: Kai-Uwe Schulte Bunert.
Il fianco della casa a ridosso del filo strada, ovvero il fronte Ovest rivolto verso via Resistenza, mostra il volto più urbano ed introverso della casa, leggibile dal fianco del volume più altro e a tre piani della casa che presenta un numero ridotto di aperture di minore dimensione legate ad ambienti di servizio, bucature leggibili come tagli verticali e profondi nelle pareti in laterizio.
Foto: Kai-Uwe Schulte Bunert.
Infine il lato Sud, quello che si affaccia in modo più continuativo sul giardino e che si articola attorno al fulcro del solarium tutt’attorno alla piscina, ovvero il fronte con una relazione più strutturata con lo spazio esterno come ad inglobarlo o a proiettarvisi. È il volto più contemporaneo dell’abitazione, dove le volumetrie disegnate e rimarcate dalle ombre del sole del Sud rafforzano l’assenza di sporti di gronda e definiscono geometrie più nette. Qui le bucature poste al pianterreno – portefinestre molto sviluppate in senso orizzontale – si traguardano vicendevolmente tra soggiorno e zona pranzo attraverso lo spazio esterno del solarium, leggibile come un’estensione dello spazio interno.
Foto: Kai-Uwe Schulte Bunert.
La casa è disegnata sia in pianta che nella sua articolazione verticale per garantire un crescente livello di privacy, man mano verso la profondità del lotto, a partire dal fronte che aggetta sulla via principale ad Ovest.
A rimarcare la stretta relazione della casa con l’intero lotto, due lunghi muri esterni in laterizio facciavista posti in continuità con i fronti Est ed Ovest disegnano partizioni che prolungano gli spazi interni verso il solarium o, sul lato opposto, separano rispetto al fronte strada definendo al contempo il fianco della rampa che conduce al piano interrato dove si trovano l’autorimessa, i locali tecnici e di servizio. Schermando i fianchi esterni dell’abitazione, questi muri organizzano la relazione interni-esterni in continuità con il volume della casa, come se questa si articolasse nel lotto inglobando anche gli spazi esterni.
Foto: Kai-Uwe Schulte Bunert.
L’articolazione interna degli spazi traduce la volumetria dei tre corpi traslati in una sequenza di spazi a crescente intimità in direzione Est, con la zona giorno che occupa per intero il pianterreno articolandosi su tutti e tre i corpi di fabbrica – culminante nella sala giochi posta all’estremo Est –, la zona notte al primo piano e infine la mansarda con lo studio all’ultimo piano nel corpo più ad Ovest.
Foto: Kai-Uwe Schulte Bunert.
Tale articolazione si traduce al suo interno in un doppio volume in corrispondenza del soggiorno e verso il corridoio che porta alla zona notte, e da qui in un triplo volume che articola verticalmente lo spazio di circolazione del corridoio verso la mansarda, lasciando fluire lo spazio della zona living e allo stesso tempo mantenendo ogni ambiente funzionalmente autonomo. La scala interna posta nell’estremo Ovest è il fulcro dello spazio a triplo volume, e si sviluppa verticalmente con una struttura a pannelli di legno che si sostengono per forma ancorandosi in corrispondenza dei pianerottoli.
Foto: Kai-Uwe Schulte Bunert.
Il volto esterno della casa è caratterizzato dall’utilizzo di un solo materiale, il mattone facciavista utilizzato in tutti i fronti e nei lunghi muri esterni. Si tratta di un mattone burattato e scialbato San Marco, posato con giunti a malta di calce della stessa cromia della scialbatura. Ne deriva un effetto di grande vibrazione della superficie – traduzione contemporanea di un materiale della tradizione costruttiva emiliana – a fronte di una percezione più marcata delle volumetrie che enfatizza l’articolazione volumetrica della casa.
Foto: Kai-Uwe Schulte Bunert.
La struttura è a telaio in calcestruzzo armato, con solai in laterocemento al piano secondo, predalles al pianterreno e travetti e assito in legno al piano secondo. Il grande spessore del muro perimetrale deriva dalla presenza nell’intercapedine interna con pannelli isolanti, mentre gli staffaggi in acciaio garantiscono l’ancoraggio della muratura esterna con quella interna. Tutti i serramenti della casa sono del tipo a porta-finestra con profili in legno e doppia camera.
Foto: Kai-Uwe Schulte Bunert.