01 Biblioteca Sormani, 1947

di Claudio Camponogara

2024-12-15T11:27:44+01:0027 Novembre 2024 |

Milano, corso di Porta Vittoria 6, ang. via della Guastalla

Si tratta del primo intervento di Arrighetti come architetto dell’Ufficio Tecnico del Comune di Milano. Arrighetti si laurea nel 1947 discutendo una tesi che ha come argomento il progetto di ristrutturazione del Palazzo Sormani, e la sua riconversione a biblioteca comunale: il progetto vede la sua veste definitiva nel 1949, mentre i lavori si protraggono fino al 1956. Il tema è molto impegnativo perché si tratta di intervenire su un palazzo patrizio di epoca barocca, che deve accogliere le funzioni di una biblioteca.

Foto: ©Stefano Suriano.

L’edificio risultava fortemente danneggiato dai bombardamenti dell’agosto del 1943: l’ala verso via della Guastalla risultava quasi completamente distrutta, mentre le sezioni dell’edificio incendiate erano notevolmente ammalorate. Il progetto si basava sui seguenti criteri: rispetto della parte storica intatta, demolizione completa delle parti pericolanti su Guastalla con relativa costruzione su quest’area di strutture moderne che potessero dare alla Biblioteca l’assicurazione del miglior funzionamento, come magazzini, schedari, sale di lettura. Nella parte restaurata, invece, erano previsti gli uffici di direzione e, in genere, tutti gli uffici della biblioteca.

Foto: C. Camponogara.

Alcune sale per la lettura, e una sala, la più grande, per le conferenze mantengono parte del loro aspetto originario e il loro fascino di luogo storico. Il fronte su via Guastalla deve la sua particolare fisionomia a due ragioni: la prima di rispetto architettonico, la seconda di carattere tecnologico. La considerazione che il nuovo fronte si sarebbe visto solo di scorcio, suggerì l’idea di un’architettura compatta, modulare, pensata di modo che la nuova parete costituisse, per un osservatore posto di fronte alla facciata del Croce, una quinta capace di inquadrare senza disturbo l’architettura barocca.

Le ragioni di carattere tecnologico erano intese a evitare che i raggi del sole potessero entrare direttamente nei magazzini dei libri: si è studiata così una struttura a lamelle parasole. Lo stesso criterio di quinta e di parasole è stato utilizzato per completare la facciata sul giardino, la “Torre dei libri” si presenta, infatti, con la sua struttura a lamelle come un libro dalle pagine sfogliate.

Foto: ©Stefano Suriano.