La mostra Trees, Time, Architecture! Design in Constant Transformation, inaugurata oggi presso l’Architekturmuseum der TUM (Technischen Universität München) alla Pinakothek der Moderne di Monaco di Baviera, si propone di esplorare il rapporto tra alberi, tempo e architettura, evidenziando sia le potenzialità che le contraddizioni legate all’integrazione del mondo vegetale nel progetto architettonico e paesaggistico. L’iniziativa, che proseguirà fino al 14 settembre 2025, invita a ripensare l’architettura non più come un insieme di oggetti statici e finiti, ma come un processo in continua trasformazione, dove edifici e alberi convivono in un equilibrio dinamico. Curata da Ferdinand Ludwig e Kristina Pujkilović, la rassegna riunisce il contributo di artisti, architetti e scienziati internazionali, creando un ponte tra discipline diverse con lo scopo di stimolare una riflessione comune su un tema di crescente rilevanza. Il progetto è sostenuto dalla Kulturstiftung des Bundes e da altre istituzioni impegnate nella promozione della cultura e della sostenibilità.

Arbor Kitchen, Neue Kunst am Ried, Germany, 2022. ©TUM, Photo: Kristina Pujkilović.

Con una selezione di esempi provenienti da diversi contesti climatici e culturali, si analizza come gli alberi possano diventare elementi attivi del progetto, capaci di contribuire alla qualità ambientale e alla sostenibilità delle città. L’intento è promuovere un cambio di prospettiva che superi la tradizionale separazione tra architettura e natura, immaginando scenari in cui il tempo non sia più percepito come un limite, ma come un’opportunità per costruire in modo più consapevole e armonico con l’ecosistema.

Living bridge of the Khasi People, India. ©TUM, Photo: Ferdinand Ludwig, 2019.

Il percorso espositivo si articola in tre parti. La prima, Trees, Time and People, si concentra sul legame tra alberi, tempo e persone, ripercorrendo il ruolo storico e simbolico del mondo vegetale in relazione all’umanità. Dalla preistoria fino ai giorni nostri, gli alberi sono stati utilizzati non solo come risorse materiali, ma anche come elementi carichi di significati culturali, religiosi e sociali. In un’epoca segnata dalla crisi climatica, questa sezione riflette su come il nostro rapporto con gli alberi sia cambiato e su quali possano essere le prospettive future di coesistenza.
Nella seconda sezione, Trees and Architecture, vengono illustrate strategie di progettazione che integrano il verde nella costruzione di edifici e spazi pubblici. Analizzando trenta progetti internazionali, si dimostra come gli alberi non siano semplici elementi decorativi, ma veri e propri protagonisti del progetto, migliorando il microclima urbano, favorendo la biodiversità e contribuendo alla definizione dello spazio abitato. Questa parte dell’esposizione offre una panoramica di soluzioni innovative che spaziano dall’uso di alberi preesistenti come parte integrante della struttura architettonica, fino alla creazione di ambienti pensati per favorire la crescita della vegetazione nel tempo.
Infine, Trees as Architecture affronta un concetto ancora più radicale, quello degli alberi come architettura. Viene qui introdotta la pratica della Baubotanik, una metodologia sperimentale che combina crescita vegetale e costruzione tecnica per dar vita a strutture viventi. Attraverso un dialogo tra ricerca scientifica e applicazioni pratiche, vengono presentati esempi di progetti in cui gli alberi stessi si trasformano in elementi portanti di edifici, superando il tradizionale dualismo tra costruito e naturale.

Oerliker Park, Zurich, Switzerland, 2023, Studio Vulkan Landschaftsarchitektur. ©Photo: Daniela Valentini.

Oltre agli spazi interni del museo, Trees, Time, Architecture! si estende anche all’esterno con l’installazione Baumlager, composta da ventidue carpini alti cinque metri, disposti all’interno di un magazzino a scaffalature alte. Questa opera intende evidenziare la tensione tra la crescita naturale degli alberi, che si sviluppano in tempi lunghi e imprevedibili, e la loro trasformazione in una risorsa standardizzata, pronta per essere utilizzata nel settore edilizio.

Naturale, Main Corridor – North, 2013. ©Ilkka Halso.

La rassegna si caratterizza per un ricco programma di eventi pubblici, tra cui conferenze, visite guidate, workshop per bambini, escursioni urbane e proiezioni cinematografiche. È prevista anche una scuola estiva internazionale, pensata per approfondire le tematiche trattate e coinvolgere attivamente studenti, architetti e ricercatori in un dialogo aperto su come ripensare il rapporto tra architettura e natura.
Accompagna l’esposizione il volume Trees, Time, Architecture! Design in Constant Transformation (Park Books, 35 euro), che esplora il rapporto tra architettura e alberi in un mondo in continua evoluzione. Strutturato come una rivista, raccoglie saggi, ricerche, conversazioni e fotografie, affrontando temi come spazi urbani, politica, femminismo e architetture viventi, dai ponti di radici intrecciate dei Khasi in India alle nuove sperimentazioni con alberi viventi. Il libro invita a ripensare il ruolo degli alberi nel progetto, tra cambiamento climatico e risorse limitate.

Groupe Scolaire, Cornebarrieu, France. ©Duncan Lewis Space Architecture, 2014.

Artisti, architetti e scienziati partecipanti: atelier le balto, Bauchplan, Bernard Rudofsky, Carlo Ratti, CRA, Casagrande Laboratory, C. Th. Sørensen, Conceptual Joining, University of Applied Arts Vienna, Duncan Lewis Scape Architecture, Francis Hallé, Frei Otto, Atelier Frei Otto Warmbronn, Friedensreich Hundertwasser, Gilles Clément, GOA Architecture, Grüntuch Ernst Architekten, Ilkka Halso, Ines Dantas, Laura Leonelli, Living Bridge Foundation, Maison Edouard François, Marco Pisano, Mark Primak, OLA – Office for Living Architecture, Ot Hoffmann, Salomé Jashi, SITE, James Wines, Sou Fujimoto, Spacetime Architects, Stefano Boeri Architetti, Suzuko Yamada Architects, Sverre Fehn, Terreform One, Walter und Marion Griffin, White Arkitekter, Wilfrid Middleton.

Transplantation of an old tree for a park in Georgia. Video still from the film “Taming the Garden” by Salomé Jashi. ©Mira Film / Corso Film / Sakdoc Film, 2021.