Nasce dall’idea di Renato Capozzi, dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, e di Giulio Barazzetta, del Politecnico di Milano, insieme a Catherine Sayen, Presidente dell’Associazione “Le Pierre Savouage de Belcastel” di Tolosa, comunemente mossi dalla volontà di riconoscere un adeguato valore e altrettanta dignità all’opera di un Maestro del Moderno ancora troppo poco nota, la mostra Fernand Pouillon. Costruzione_città_paesaggio.
Fernand Pouillon, La Tourette, Climat de France, Résidence du Parc, Le Point du Jour. Composizione dei modelli di facciata, realizzati da Gianluca Palmiero e Giandonato Reino; foto di Federico Passaro.
Al di là delle singole linee di ricerca degli studiosi promotori di questa esposizione itinerante, che partirà da Napoli il prossimo 19 aprile e che sarà ospitata in diverse sedi italiane ed europee, l’idea di raccogliere una selezione di architetture del maestro francese costruite nel ventennio 1948-1968, nasce dalla convinzione che tali esperienze rappresentino, all’interno delle Scuole di Architettura, alti momenti di riflessione sul dibattito architettonico contemporaneo e ancor di più che siano delle singolari occasioni per gli studenti di indagare il progetto di architettura esperendo e decifrando i princìpi che stanno alla base di alcune architetture eccellenti per assumerle come “riferimenti” se si crede ancora che, nell’esercizio del progetto, come afferma Giorgio Grassi “impariamo dagli esempi”. I princìpi che sottendono le opere di Pouillon, suddivise in mostra in “paradigmatiche” – La Tourette a Marsiglia, il Climat de France ad Algeri, la Résidence du Parc a Meudon-la-Forêt e Les Sablettes a La Seyne-sur-Mer – e le relative “emblematiche” – identificate nei progetti per Les 200 Logements a Aix-en-Provence, il complesso di Diar el Mahçoul ad Algeri, Le Point Du Jour a Boulogne-Billancourt e l’hotel Gourara a Timimoun – sono la città, la costruzione e il paesaggio, nella straordinaria intenzionalità di pensare al progetto di architettura, indagato attraverso una raffinata riflessione sulla costruzione, sempre come idea di città, una città aperta alla natura.
Fernand Pouillon, Le Point du Jour, Boulogne-Billancourt (Parigi).
Fernand Pouillon, Residence du Parc, Meudon-la-Forêt.
L’esposizione si compone di ridisegni appositamente elaborati da dottori e dottorandi di ricerca delle sedi universitarie promotrici dell’iniziativa, e di modelli “di campata” degli edifici paradigmatici, nonché di modelli “di facciata” dei progetti La Tourette, Climat de France, Residence du Parc, Le Point Du Jour.
Attraverso il percorso espositivo, le architetture selezionate vengono indagate simultaneamente sia come opere di architettura in cui la costruzione viene “portata alla sua espressione esatta”, sia nel loro essere forme in grado di “fare città”, con uno sguardo attento all’elegantissimo passaggio dalla costruzione al “carattere” degli edifici, attraverso il quale, Pouillon, restituisce il tema dell’abitare a una collettività che gli ha affidato il compito di rappresentare in forme “rispondenti” la propria cultura.