Alla fine del mese di settembre sono state annunciate, a Ginevra, le 6 opere di architettura vincitrici del 15° ciclo dell’Aga Khan Award for Architecture – AKAA, selezionate tra i complessivi 463 progetti pervenuti e nominati.
Il prestigioso premio, istituito nel 1977 dall’Aga Khan IV, viene assegnato ogni tre anni a “progetti che stabiliscono nuovi standard di eccellenza nell’architettura, nelle pratiche di pianificazione, nella conservazione storica e nell’architettura del paesaggio. Il premio cerca di identificare e incoraggiare la costruzione di concetti che rispondano con successo ai bisogni e alle aspirazioni delle società di tutto il mondo, in cui i musulmani hanno una presenza significativa”.
L’edizione 2020-22 dell’Aga Khan Award for Architecture, il quindicesimo ciclo del premio internazionale, era riferita a opere completate tra il 1° gennaio 2015 e il 31 dicembre 2020, che, inoltre, avrebbero dovuto essere state utilizzate per almeno un anno.
La giuria del premio era composta da: Amale Andraos e Sibel Bozdoǧan (co-presidenti), Nada Al Hassan, Kazi Khaleed Ashraf, Kader Attia, Lina Ghotmeh, Francis Kéré, Anne Lacaton, Nader Tehrani.
Tutti i 6 progetti proclamati vincitori, che condivideranno il premio di 1 milione di dollari, si sono particolarmente distinti in tematiche riguardanti le comunità, l’innovazione e la cura dell’ambiente.
Le opere vincitrici sono:
– Urban River Spaces, Jhenaidah, Bangladesh, 2018-19
di Co.Creation.Architects
Photo: ©Aga Khan Trust for Culture / Asif Salman.
Attraverso un’ampia partecipazione delle comunità locali, l’accesso al fiume Nabaganga è stato riprogettato trasformando di fatto – attraverso l’utilizzo di materiali e tecniche di costruzione tradizionali – una discarica abbandonata in uno spazio multifunzionale accessibile a tutti.
– Community Spaces in Rohingya Refugee Response, Cox’s Bazar District, Bangladesh, 2017
di Rizvi Hassan, Khwaja Fatmi, Saad Ben Mostafa
Photo: ©Aga Khan Trust for Culture / Asif Salman.
I sei spazi comunitari temporanei del programma Rohingya Refugee Response forniscono una risposta dignitosa all’emergenza legata al grande afflusso di rifugiati Rohingya nelle comunità ospitanti del Bangladesh, con particolare attenzione alla sicurezza di giovani donne e ragazze.
– Banyuwangi International Airport, Blimbingsari, East Java, Indonesia, 2013-17
di andramatin
Photo: ©Aga Khan Trust for Culture / Mario Wibowo.
Le forme architettoniche dell’edificio traggono ispirazione dalle case di una tribù locale; inoltre, il tetto a falde è stato ricoperto di erba per fungere da isolamento termico naturale e per fondere meglio tutta la struttura nell’ambiente circostante.
– Argo Contemporary Art Museum and Cultural Centre, Tehran, Iran, 2017-20
di Ahmadreza Schricker Architecture North
Photo: ©Aga Khan Trust for Culture / Deed Studio.
Nel centro storico di Teheran, il progetto trasforma il volume dell’Argo Factory, un ex birrificio abbandonato, in un museo privato di arte contemporanea, dotato di spazi per mostre, conferenze e proiezioni, oltre che di una nuova residenza per artisti.
– Renovation of Niemeyer Guest House, Tripoli, Lebanon, 2018
di East Architecture Studio
Photo: ©Aga Khan Trust for Culture / Cemal Emden.
La Guest House si trova all’interno della Fiera internazionale Rachid Karami, progettata da Oscar Niemeyer tra il 1964 e il 1975. Sebbene incompleto, poiché la costruzione fu interrotta dalla guerra civile, il sito fieristico di 10 ettari è uno dei migliori esempi presenti in Medio Oriente dell’architettura moderna. Dopo che i precedenti schemi orientati a una sua rinascita globale sono falliti, questa riabilitazione di una sola delle sue strutture offre un modello alternativo, un approccio “edificio per edificio”, che potrebbe riportarla in vita.
– Kamanar Secondary School, Thionck Essyl, Senegal, 2013-20
di Dawoffice
Photo: ©Aga Khan Trust for Culture / Amir Anoushfar.
Le 19 aule, il blocco sanitario, quello amministrativo e alcune sale del complesso scolastico sono stati disposti in gruppi di quattro attorno agli spazi esterni, ciascuno dei quali ospita un anno scolastico e beneficia dell’ombra degli alberi. Il fango scavato in loco è stato impiegato come materia prima, mentre tutta la zona di estrazione è stata utilizzata per creare un campo sportivo con posti a sedere.