Presso il MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma sta per essere inaugurata una vasta e importante mostra antologica dedicata all’opera di Aldo Rossi (1931-1997), il grande progettista, teorico, designer e accademico italiano, vincitore, tra gli altri, nel 1990, del prestigioso premio internazionale Pritzker Architecture Prize.

Aldo Rossi, Architettura con santo. Composizione architettonica con figura umana, 1972, copia eliografica, acquerelli, pennarelli e pastelli colorati su carta. Collezione MAXXI Architettura. Archivio Aldo Rossi ©Eredi Aldo Rossi.
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Intitolata Aldo Rossi. L’architetto e le città, la rassegna romana presenterà al pubblico il ricchissimo opus espositivo formato da oltre 800 disegni, modelli, documenti e fotografie originali, tratti, in gran parte, dall’archivio di Aldo Rossi nelle collezioni del MAXXI Architettura e della Fondazione Aldo Rossi, oltre che da alcuni prestiti provenienti dall’Università IUAV di Venezia – Archivio Progetti, dal Deutsches Architektur Museum di Francoforte, dal Bonnefantenmuseum di Maastricht.

Aldo Rossi, con G. Braghieri, Concorso per il cimitero di San Cataldo, Modena, 1971-83. “Studio per il Cimitero di Modena con principali elementi per la mostra di Modena”, giugno 1983, inchiostro di china, matita, acquerelli, pennarelli su carta velina incollata su cartoncino. Collezione MAXXI Architettura. Archivio Aldo Rossi ©Eredi Aldo Rossi.
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Oggi, a distanza di oltre vent’anni dalla sua morte (avvenuta in seguito a un incidente automobilistico), si può affermare con certezza che la figura e la carriera professionale di Aldo Rossi anticipano quella di un’acclamata archistar internazionale, termine coniato solo in seguito. Artista, intellettuale e progettista, Rossi è stato, tra l’altro: autore del volume L’architettura della città (1966), un libro in cui affronta lo studio dello spazio urbano, diventato, nel corso degli anni, un “classico” della teoria dell’architettura; professore per diversi anni presso le sedi universitarie di Milano, Venezia, Zurigo, New York; direttore della sezione internazionale di architettura alla XV Triennale di Milano (1973), della sezione architettura alla Biennale di Venezia (1983-84); nominato Accademico della Accademia nazionale di San Luca; autore di alcune celebri opere di architettura, tra cui l’edificio residenziale al quartiere Gallaratese di Milano, la scuola elementare di Broni, il cimitero San Cataldo a Modena, il Teatro del Mondo, l’albergo “Il Palazzo” a Fukoka; autore di alcuni, ormai iconici, oggetti di design come le caffettiere La conica e La cupola, i mobili Catreggio e Piroscafo, la sedia Milano, la poltroncina Parigi, ecc., prodotti dalle aziende Alessi, Molteni e Unifor; oggetto di mostre personali a Mosca, New York, Londra, Madrid, Venezia e altre ancora.

Aldo Rossi, con M.Adjmi, T. Horiguchi, S. Uchida, Complesso alberghiero e ristorante “Il Palazzo”, Fukuoka (Giappone), 1987-90. Fotografia Nacasa and Partners. Fondazione Aldo Rossi.
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Ora, la mostra antologica al MAXXI – curata da Alberto Ferlenga e realizzata in collaborazione con la Fondazione Aldo Rossi – si appresta a documentare, attraverso numerosi documenti d’archivio e materiale iconografico, la straordinaria figura professionale e l’opera progettuale del maestro milanese.
Vengono illustrati e documentati sia il suo periodo formativo nella Milano del dopoguerra, sia il successivo e fecondo ciclo professionale, formato da numerose realizzazioni, tra cui il Teatro del Mondo a Venezia, il Cimitero di Modena, i teatri Carlo Felice di Genova e La Fenice di Venezia, il centro direzionale di Fontivegge a Perugia, l’edificio residenziale di Gallaratese, il Museo di Maastricht, il complesso residenziale della Schützenstrasse a Berlino, il Quartier Generale Disney a Orlando, ecc.

Aldo Rossi, con Eraldo Consolascio, Bruno Reichlin e Fabio Reinhart, La Città Analoga, progetto utopico per la XXXVII Mostra Internazionale di Arte della Biennale di Venezia [1976]. Composizione architettonica, s.d.
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Fanno parte della rassegna anche alcuni preziosi “reperti” iconografici, come i 40 modelli di progetti realizzati da Rossi in Italia e nel mondo, la celebre tavola La città analoga (2 x 2 m) – un’opera collettiva, realizzata con Eraldo Consolascio, Bruno Reichlin e Fabio Reinhart, esposta alla Biennale di Venezia del 1976 –, i famosi “Quaderni Azzurri”, i 47 quaderni in cui Rossi racconta e disegna, come in una specie di diario pubblico, le sue riflessioni e le sue architetture.
Tra gli apparati va annoverata anche una videogallery, contenente varie interviste, interventi a congressi e documentari degli anni Ottanta e Novanta.

Aldo Rossi, con G. Braghieri, A. Cantafora, Concorso per la casa dello studente, Chieti, 1977. Elaborato grafico (Sezione prospettica e prospettive), caffè, pastelli a cera, collage, copia eliografica su carta. Collezione MAXXI Architettura. Archivio Aldo Rossi © Eredi Aldo Rossi.
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Inoltre, in occasione della mostra, verrà pubblicato l’Inventario dell’Archivio Aldo Rossi nelle Collezioni del MAXXI Architettura, uno straordinario strumento di studio che “ordina e descrive il ricco ed eterogeneo fondo composto da 1.909 elaborati grafici, 1.895 fotografie, 11 modelli, 30 faldoni con documenti, corrispondenza e scritti che documentano l’attività professionale, artistica, didattica, scientifica e culturale del maestro”.
Infine, accompagna l’esposizione il volume Aldo Rossi. I miei progetti raccontati, a cura di Alberto Ferlenga, edizioni Electa.