Dall’inizio del mese di giugno il Salone di Palazzo della Ragione di Padova ospita una grande rassegna antologica dedicata alla produzione architettonica di Aldo Rossi (1931 – 1997), realizzata negli ultimi trent’anni della sua ricca carriera professionale. Rossi, progettista ma anche teorico di architettura, è il primo italiano a ricevere, nel 1990, il prestigioso Premio Pritzker e viene oggi considerato uno dei maestri dell’architettura del XX secolo.

Aldo Rossi con Con Morris Adjmi, Toyota Horiguchi e Shigeru Uchida, Complesso alberghiero e ristorante Il Palazzo, Fukuoka, 1987-89. Aldo Rossi, Senza titolo (Studio per il complesso alberghiero e ristorante Il Palazzo, Fukuoka), 1987. Collezione privata. ©Eredi Aldo Rossi, courtesy Fondazione Aldo Rossi.

Intitolata Aldo Rossi e la Ragione. Architetture 1967-1997, la mostra di Padova, oltre a celebrare un edificio simbolo di teoria architettonica rossiana, costituisce anche un’occasione per verificare, attraverso i progetti esposti, l’esistenza e la fattura di quella “ragione” ricercata ed evocata dal maestro milanese attraverso le sue opere.

Aldo Rossi, Piazza del Municipio e Monumento ai Partigiani, Segrate, 1965-67. Aldo Rossi, Prospettiva della piazza, 1965, DAM – Deutsches Architekturmuseum, Frankfurt. ©Eredi Aldo Rossi, courtesy Fondazione Aldo Rossi.

L’esposizione – curata da Cinzia Simioni e Alessandro Tognon con la Fondazione Aldo Rossi – presenta al pubblico quaranta architetture selezionate, predisposte in ordine cronologico, dal Monumento ai Partigiani di Segrate (1965-67) alla ricostruzione del Teatro La Fenice di Venezia (1996). Le opere sono illustrate ed esplicitate attraverso numerosi, oltre 150, “pezzi” originali, comprendenti disegni, studi, dipinti e modelli architettonici, riferiti all’arco temporale dagli anni Sessanta agli anni Novanta.

Aldo Rossi, Fragments, 1987. Collezione privata. ©Eredi Aldo Rossi, courtesy Fondazione Aldo Rossi.

Tra i quaranta progetti esposti, quattro di essi – il Cimitero San Cataldo di Modena, il Teatro del Mondo, il complesso alberghiero e ristorante Il Palazzo e il progetto di concorso per il Deutsches Historisches Museum –, giudicati più emblematici, sono stati collocati all’interno di altrettante “stanze” posizionate al centro del Salone di Palazzo della Ragione. Questi quattro “spazi” espositivi, oltre a contenere una maggiore quantità di materiale illustrativo relativo ai progetti esposti, evocano, attraverso le loro forme geometriche, le architetture contenute e rappresentate al loro interno.

Aldo Rossi, Gianni Braghieri, Scuola media, Broni, 1979-81. Aldo Rossi, Der Weg zu Shule, 1979. Collezione privata. ©Eredi Aldo Rossi, courtesy Fondazione Aldo Rossi.

L’apparato iconografico della mostra è arricchito dalla presenza degli scritti di Rossi, dei documenti fotografici e filmici e anche da oggetti di design, progettati per le aziende Alessi, Longoni, Molteni e Unifor.

Aldo Rossi con Giovanni da Pozzo, Francesco Saverio Fera, Ivana Invernizzi, Daniele Nava e Massimo Scheurer, Berlino, 1988. Aldo Rossi, Fantasia con il Deutsches Historisches Museum “Berlin”, 1988, MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI Secolo, Roma. ©Eredi Aldo Rossi, courtesy Fondazione Aldo Rossi.

La mostra è promossa dall’Assessorato alla cultura del Comune di Padova, con la collaborazione curatoriale e scientifica della Fondazione Aldo Rossi e realizzata dall’Associazione culturale “Di Architettura”, con il sostengo della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo.