Stamattina, il 16 marzo 2021, ore 10, sul canale YouTube della Fondazione Alvar Aalto è stato reso pubblico il quattordicesimo vincitore del prestigioso premio internazionale Alvar Aalto Medal, edizione 2020, intitolato al grande architetto finlandese.
Studio Mumbai, Palmyra House, Nandgaon, Maharashtra, 2007. Photo: Hélène Binet.
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La Medaglia, disegnata dallo stesso Aalto, è stata assegnata al progettista indiano Bijoy Jain dello Studio Mumbai. Il premio, che è già stato consegnato al progettista (nel mese di febbraio presso l’ambasciata finlandese di Nuova Delhi), in realtà, fa riferimento all’ultimo triennio (2017-20) e doveva venire conferito l’anno scorso, ma, poi, a causa della pandemia globale, la cerimonia di premiazione è stata rinviata.
Studio Mumbai, Saat Rasta Housing, Mumbai, 2011-16. Photo: Giovanni Hänninen.
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La giuria del premio – composta da Gunnar Heipp, ingegnere civile e urbanista svizzero, Pia Ilonen e Anu Puustinen, progettisti finlandesi, Enrique Sobejano, architetto spagnolo, Jan Utzon, architetto danese – ha sottolineato una sapiente sintesi tra architettura e artigianato, che traspare dai lavori realizzati dello Studio Mumbai.
Studio Mumbai, Carrimjee House, Kankeshwar, Alibuag, Maharashtra, 2015. Photo: ©Studio Mumbai.
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Inoltre, Jan Utzon, il presidente della giuria, afferma, tra l’altro: “Gli edifici creati da Bijoy Jain e dai suoi collaboratori mostrano un forte legame con un luogo e un paesaggio specifici: vengono considerate le particolarità geografiche, climatiche e sociali dell’ambiente intorno alle architetture. Nel processo creativo la conversazione tra architetto e artigiani avviene faccia a faccia; ed è dalla loro prospettiva coordinata e dal lavoro reciproco che il progetto prende forma. Questa integrazione speciale mantiene la scala umana dell’intero processo e dell’oggetto di progettazione”.
Studio Mumbai, Copper House II, Chondi, Maharashtra, 2012. Photo: ©Studio Mumbai.
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Bijoy Jain, nato a Mumbai nel 1965, si laurea in architettura presso l’Università di Washington a St. Louis, USA. In seguito, prima del suo ritorno in India, lavora a Los Angeles e Londra. Nel 1995 fonda lo studio di progettazione Studio Mumbai, che oggi opera a livello internazionale, in India, Giappone ed Europa. Lo studio è un team multidisciplinare di architetti, ingegneri, artigiani e mastri costruttori.
Studio Mumbai, Tara House, Kashid, Maharashtra, 2005. Photo: Hélène Binet.
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Tra le numerose opere dello Studio segnaliamo: Copper House II, un edificio residenziale a Chondi, Maharashtra, India (2011); l’edificio della fabbrica Ganga Maki Textile Studio a Dehradun, Uttarakhand, India (2017); il Yamashiroya Community Center di Onomichi, Giappone (2018).
Lo Studio Mumbai è stato insignito della Grande Medaille d’Or (2014) e del RIBA International Fellow (2017).
Bijoy Jain ha insegnato alla Royal Danish Academy of Fine Arts di Copenhagen, alla Yale School of Architecture della Yale University, New Haven, USA, e all’Accademia di architettura, Università della Svizzera Italiana a Mendrisio, Svizzera.
Studio Mumbai, Ganga Maki Textile Studio, Himalaya, 2016. Photo: Giovanni Hänninen.
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Il premio Alvar Aalto Medal è stato fondato nel 1967. Tra i suoi vincitori si annoverano numerosi progettisti, tra cui James Stirling, Jørn Utzon, Tadao Ando, Álvaro Siza, Glenn Murcutt. Attualmente la medaglia viene assegnata ogni tre anni dalla Fondazione Alvar Aalto, dal Museo di architettura finlandese, dall’Associazione finlandese degli architetti SAFA, dalla Società di architettura finlandese e dalla città di Helsinki.
Una grande rassegna dei progetti realizzati da Bijoy Jain dello Studio Mumbai si inaugurerà domani presso il Museo di architettura finlandese e rimarrà aperta fino al 22 agosto del 2021.
Studio Mumbai Workshop. Photo: ©Studio Mumbai.
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