A Mantova, presso la quattrocentesca Casa del Mantegna, è in corso una mostra dedicata all’opera del “pittore mantovano” Andrea Mantegna (1431-1506), autore della stessa Casa, in cui visse e lavorò per diversi anni, considerata uno dei capolavori architettonici del Rinascimento progettato secondo i princîpi dell’architettura classica.
Foto: Giuseppe Gradella / Polo di Mantova del Politecnico di Milano.
L’esposizione fa parte della manifestazione Mantovarchitettura 2023 – promossa dal Polo territoriale di Mantova del Politecnico di Milano e dalla Cattedra UNESCO in Pianificazione e Tutela Architettonica nelle Città Patrimonio Mondiale dell’Umanità – e, insieme all’altra rassegna ospitata al piano terra della Casa del Mantegna, Elisa Valero. Luce e materia (qui), costituisce il primo tassello della recente Convenzione firmata tra la Provincia e il Polo di Mantova per la realizzazione di iniziative culturali congiunte.
Disegno di Filippo Briccolo.
La mostra Andrea Mantegna (1431-1506): “pittore mantovano” – curata da Elisa Boeri, coordinamento scientifico, con Francesca Guidetti, Michela Pilotti, Minerva Sanguanini, e Filippo Bricolo, progetto di allestimento, con Federica Chizzoni, Nicolò Galeazzi, Silvia Orione – rappresenta un omaggio simbolico da parte del Polo mantovano del Politecnico all’opera di Mantegna nello stesso luogo, considerato oggigiorno alla stregua di un piccolo tempio laico, in cui egli trascorse una stagione molto importante della sua carriera artistica.
Foto: Giuseppe Gradella / Polo di Mantova del Politecnico di Milano.
Tutta l’iniziativa è un grande invito a scoprire la produzione e il pensiero, oltre che i valori della società in cui operò, del celebre “pittore mantovano” in una modalità che potremmo definire più “contemporanea”, che non si sofferma sulla mera esibizione di “reperti” e documenti espositivi, ma che richiede anche una nostra partecipazione, interazione, più o meno attiva, con gli apparati iconografici predisposti e i manufatti progettati appositamente per questa occasione.
Foto: Giuseppe Gradella / Polo di Mantova del Politecnico di Milano.
Il percorso espositivo si svolge attraverso sei stanze della Casa (quasi) quadrata, in cui ad ognuna è stato assegnato un tema specifico – Mantegna e la riscoperta dell’Antico; Ricerca sulla Camera Picta; I volti di Mantegna; L’artificio della prospettiva; Esporre un capolavoro; A casa di Mantegna – sviluppato con l’ausilio di “dispositivi critici” progettati da Bricolo, oggetti di forme cilindriche e quadrate che alludono a certe macchine lignee rinascimentali, ma, che, in realtà, sono delle piccole e preziose architetture, anche se descritte come, volutamente, “imperfette, incomplete, forse interrotte”, “non finite come la ricerca che è sempre continua”.
Le sei architetture ludico-partecipative sono altrettanti “inviti a guardare lentamente, sono strategie di rallentamento”, che ci fanno interagire con esse: sostare, osservare, leggere, ma, soprattutto, pensare e scoprire alcuni aspetti, magari sconosciuti o poco approfonditi, del mondo rinascimentale di Andrea Mantegna, “pittore mantovano”.
Foto: Giuseppe Gradella / Polo di Mantova del Politecnico di Milano.