Sta per essere aperta al pubblico, presso la Triennale Milano, la rassegna Angelo Mangiarotti. Quando le strutture prendono forma, una delle più complete ed esaustive retrospettive dedicate alla figura dell’architetto e designer milanese.
Realizzata in collaborazione con la Fondazione Angelo Mangiarotti, che ha fornito la gran parte del materiale iconografico originale, l’esposizione ripercorre gli oltre sessant’anni di attività professionale di Mangiarotti attraverso un’ampia selezione di opere e progetti, documenti, modelli, disegni, molti dei quali inediti.
Angelo Mangiarotti, Deposito Splügen Bräu a Mestre, 1967. Courtesy Università Iuav di Venezia, Archivio Progetti, fondo Giorgio Casali.
La mostra è curata da Fulvio Irace, con Francesca Albani, Franz Graf (sezione architettura), Luca Pietro Nicoletti (sezione scultura), Marco Sammicheli (sezione design), e con il supporto di Giulio Barazzetta, mentre il progetto di allestimento è a cura di Ottavio Di Blasi & Partners, con la partecipazione di Renzo Piano.
L’esposizione rende omaggio all’opera progettuale di Angelo Mangiarotti (1921-2012), personalità poliedrica e figura centrale nella cultura architettonica del ’900, oltre che autore di importanti sperimentazioni nei campi dell’architettura, del design e della scultura.
Angelo Mangiarotti e Bruno Morassutti, Chiesa di Baranzate, 1957. Courtesy Triennale Milano – Foto ©Filippo Romano, 2022.
“L’esposizione in Triennale è la prima occasione di restituire alla figura del grande maestro quella complessità che è stata per lungo tempo rimossa dalla sua fama di costruttore attento al processo della cultura materiale e alle tecniche della prefabbricazione. Se è vero infatti che Mangiarotti abbia, per così dire, reinventato l’eterno archetipo della trave e del pilastro, declinandolo per tutta la vita in una strabiliante gamma di variazioni, è altrettanto indubbio – come appunto la mostra mette in luce – che nella sua opera sia contenuta una vena espressiva di grande potenza plastica e scultorea, che lo colloca nel dominio dell’arte oltre che dell’architettura e del design”, afferma, tra l’altro, Fulvio Irace.
Angelo Mangiarotti, disegno per la scultura Divenire da posizionare presso lo stabilimento UniFor di Turate. Courtesy Archivio UniFor.
Accompagna la mostra un libro-catalogo di 264 pagine, edito da Electa, che presenta una serie di saggi, focus tematici, testimonianze, apparati, coadiuvati dal reportage fotografico di Filippo Romano. Inoltre, fanno parte della rassegna anche un video, Un Angelo su Milano: Mangiarotti e la città, realizzato da Francesca Molteni, un podcast, a cura di Carlo Pastore e Giorgio Terruzzi, un album tematico sulle architetture milanesi di Mangiarotti e una guida illustrata per i più piccoli; è previsti una serie di visite guidate ai principali progetti milanesi di Mangiarotti.
Vista della mostra. Foto: Melania Dalle Grave, DSL Studio.