Il gruppo di attiviste digitali RebelArchitette – delle quali weArch vi ha già parlato in precedenti articoli – conferma con un’attività tenace il suo impegno a favore di una più inclusiva visione dell’architettura, attraverso un nuovo format di eventi, le Archichatnights, dedicato alle progettiste sul territorio: la prima serata si è svolta il 7 marzo scorso a Bergamo – città di origine del gruppo di attiviste – in concomitanza con la ricorrenza dell’8 marzo.

Archichatnights, foto di Marta Brambilla.

Alle 5 progettiste bergamasche che si sono raccontate in questa prima serata –le architette Laura Bettinelli, Manuela Biffi, Francesca Perani, Mariola Peretti e Barbara Ventura – si è unita a sorpresa, in diretta Skype da Roma, Doriana Mandrelli, codirettrice dello studio FUKSAS, offrendo un cameo prezioso del suo percorso professionale / personale e riaffermando il suo sostegno alle questioni di genere nella professione e alle attività del collettivo.

Archichatnights, foto di Caterina Pilar Palumbo.

La serata ha regalato interessanti spunti di riflessione grazie alla diversificata attività e al diverso approccio alla professione delle relatrici presenti, incalzate da un pubblico interessato.

Foto di Caterina Pilar Palumbo.

L’intervento introduttivo, a cura di Elena Fabrizi e Caterina Pilar Palumbo, è stato occasione per ripercorrere le tappe principali delle attività del collettivo: l’esperienza del libro digitale Architette=Womenarchitects / Here we are! con 365 studi al femminile nazionali ed internazionali, visionato in un solo anno da più di 9.000 lettori, e la recente petizione indetta da RebelArchitette e VOW Architects rivolta al riconoscimento di Doriana  Mandrelli come codestinataria del premio alla carriera assegnato a Massimiliano Fuksas e indetto da IN/ARCH.

Foto di Caterina Pilar Palumbo.

Dopo le singole presentazioni, le relatrici si sono rese disponibili per un momento di MENTORING, a confronto diretto, durante il quale tutti i presenti hanno avuto la possibilità di approfondire uno spaccato di esperienze di vita e professione delle ospiti, leggendolo in una dimensione di più ampio respiro.

Foto di Marta Brambilla.

In questa prima serata, che vuole essere la prima di una serie, il team di RebelArchitette ha dimostrato di voler mettere in pratica gli obiettivi che va affermando. Innanzitutto quello di offrire a tutti, ma in particolare a studenti e studentesse, giovani professionisti/e, curiosi/e, l’opportunità di conoscere l’esperienza reale e concreta di architette operanti sul territorio.
In secondo luogo, avviare un’attività di mentoring fra professionisti/e con diversi livelli di esperienza per “moltiplicare le occasioni di fare rete e favorire complicità in un panorama molto competitivo e ancora poco inclusivo”, aggiunge Francesca Perani.

Campagna #timefor50.

L’evento, in tandem con conferenze organizzate ad Helsinki e New York da Caroline James per il collettivo Vowarchitects, ha anticipato di un giorno la manifestazione internazionale dell’8 marzo, alla quale le RebelArchitette hanno partecipato nelle proprie rispettive città di appartenenza esibendo i cartelli riportanti l’hashtag #timefor50 #tempodiparità, slogan della loro campagna per un’equa rappresentanza di genere in tutte le professioni.
Il team sta raccogliendo foto di attivisti/e che promuovono il concetto di #timefor50 e invita tutti ad inviare la propria, per ribadire, anche in questo modo simbolico, la necessità di pari opportunità, presenza, retribuzione, visibilità, etc. per tutte le professioniste in architettura e non solo.