Una premessa, sono un architetto, che pratica Interior Design, Design e architettura del paesaggio, sono anche scrittrice, fotografa, e dipingo: miro ad una pratica e ad un approccio che metta in relazione tutte queste attività. Nel sito web PFarchitectureLab cerco di dare questo contenuto ed ambisco ad uno Spazio Totale che possa creare relazioni tra l’uomo e l’ambiente, tra architettura e chi la abita.
Le ricerche condotte in questi anni di docenza e di libera professione ed i libri che ho scritto (racconti +poesie + foto) contengono come tema di fondo il rapporto con il paesaggio.
Questo nuovo libro non è il seguito del primo volume Architettura e Natura, in cui proprio in weArch presentavo “l’indissolubile connubio tra architettura e natura”, soprattutto nelle composizioni del giardino all’italiana e del giardino all’inglese. In questo Volume 2 affronto tre temi per me fondamentali e che sostanziano le mie riflessioni sul pensiero moderno e sul suo sviluppo: questi 3 “ambienti” attraversano tutto questo mio scritto, attraverso i focus su singoli architetti e progetti, temi fondamentali che ritengo essere sostanziali per comprendere lo spirito del nostro tempo, per quanto riguarda la nostra disciplina di architetti e di architetti del paesaggio: il primo tema è legato al parco e al giardino a partire dal ’900, come uno Spazio di Relazione Sociale; il secondo tema riguarda il rapporto tra Architettura e Natura, all’interno dell’idea nata con il Movimento Moderno, che inaugura la creazione di uno spazio che è “Ambiente” (anticipato dai progetti riguardanti il “Cuore della città” e i luoghi di Bruno Taut, gli spazi tra le case di Aldo van Eyck e le idee di Jacob B. Bakema e di Le Corbusier nel secondo dopoguerra, incentrate sulla creazione di uno Spazio come spazio Collettivo); il terzo tema, che percorre il mio nuovo libro, è la Relazione tra Arte (soprattutto Land Art) e Parco, tra Arte e Spazio Pubblico.
La centralità del libro, e dei miei progetti di paesaggio di questi ultimi anni, è certamente lo Spazio Pubblico di RELAZIONE e “Verso una Nuova Relazione”, che poi è il sottotitolo del libro e vuole esserne un Manifesto:
Dedico, questo Libro,
All’Architettura in “Ascolto”
delle Potenzialità del Paesaggio,
quella che vi ritrova Risonanze Poetiche.
Noi Componiamo Uno Spazio “Totale”
Progettiamo Architettura + Paesaggio + Dibattito,
Noi diffondiamo la Relazione con la NATURA.
Spazio + Materiale + Ritmo + Colore.
Creiamo Luoghi per L’Abitare degli Uomini.
Tutto ha origine dai miei studi (al Politecnico di Milano), dagli scritti fino adesso fatti con poesie e fotografie riguardanti il paesaggio e dai temi affrontati nel mio insegnamento in corsi di landscape design. Comunque, direi che se la nostra disciplina e pratica stano attraversando un momento di incertezza, determinato dal fatto che le immagini hanno il sopravvento rispetto alla fisicità del luogo, si debba ripensare una continuità / discontinuità con il Pensiero “Moderno”, che è uno spazio “non finito” proprio all’interno di questo macro ordine: il rapporto tra Architettura e Natura.
Questo grande macro ordine ci invita a proseguire nella ricerca sia sperimentale-progettuale e sia teorica, proprio rispetto a questo tema fondamentale in cui possiamo pensare a produrre anche progetti di relazioni spaziali “ideali” da lasciare alle nuove generazioni, che siano non solo approfondimento di una ricerca che già è stata introdotta all’inizio del secolo scorso dal movimento moderno, ma esempi anche contemporanei di confronto tra Architetture e Natura.
Il terzo volume in elaborazione tratterà prevalentemente di quanto i vocaboli degli spazi radicati nella storia (parchi), spazi costitutivi fatti di materiali e di vocaboli fisici del giardino stesso siano ancora passibili di sviluppo ed entrino, pur con linguaggi personalizzati in ogni ricerca di paesaggio contemporaneo.
Nel sito web sto riunendo tutti gli studi di questi ultimi anni, i miei lavori di architetto libero professionista e architetto del paesaggio, oltre agli articoli scritti su questi temi, perché possa diventare un laboratorio in cui introdurre sempre di più questo tipo di approfondimenti; sperando che si possa creare (anche attraverso le presentazioni dei miei libri a Bookcity Milano, quelle già fatte e quelle che si terranno) un dibattito per incrementare quelle che sono le ricerche in questo settore.
Inoltre, già con il “Manifesto del Paesaggio” pubblicato in questo spazio di divulgazione e dibattito in cui sto scrivendo, avevo già enunciato quelli che erano secondo me i principi fondamentali per una Relazione nei contesti urbani per quanto riguardava un’articolazione, anche molto differenziata, di giardini e parchi che si potessero riconnettere tra di loro, memori anche delle strutture del giardino all’inglese, soprattutto negli impianti americani come il Piano di Boston di Olmsted. Inoltre, una mia esplicitata, potremmo dire “affinità” elettiva con i progetti per una città ideale di Frank L. Wright (Città Vivente e Broadacre City).
Nella dedica del libro si inscrive la mia filosofia: in quel “dedico questo libro, all’architettura in ascolto delle potenzialità del paesaggio, quella che vi ritrova risonanze poetiche”, risiede il principio che poi è il mio approccio, appunto la mia filosofia rispetto anche alla mia progettazione di spazi aperti.
Nel libro che vi presento troverete progetti urbani di Bruno Taut e di Le Corbusier, di Umberto Riva, Juan Navarro Baldeweg, di Álvaro Siza.
Mi metto allo scoperto e non certo pensando di assurgere al limbo dei grandi architetti di cui troverete esempi, ma esclusivamente per ribadire i miei princìpi. Vi troverete dei miei progetti di paesaggio e schizzi che vorrebbero rappresentare ciò che dichiaro nell’Introduzione: Verso una nuova Relazione. “Architettura e Natura per me significa anche in parte ampliare il progetto del movimento moderno nato nel secondo dopoguerra con i CIAM (Congressi Internazionali di Architettura Moderna) sostanziandolo di una nuova idea di AMBIENTE. Significa comporre insieme ad altre discipline, come in un rinnovato Bauhaus, lo spazio musicale di tipo cinestetico, lo spazio del PERCORSO, quello che io chiamo Spazio Sequenza, che coniuga un tempo lento del passo umano e della memoria collettiva con lo spazio tempo di infrastrutture e memorie artificiali. Questo Luogo e questa Metafora per noi è il PARCO: forse unico LUOGO in cui la memoria collettiva si possa ancora radicare”.
Questo troverete nell’Architettura e Natura. Vol. 2 – Verso una nuova Relazione.
Vi porterò all’interno di un rinnovato rapporto tra architettura e natura, ed approfondiremo le caratteristiche di questa relazione fondamentale tra paesaggio e spazio costruito, che è il nostro ambiente, l’Ambiente in cui tutti noi viviamo.
Inoltre il mio proposito è quello di contribuire alla diffusione di un movimento d’opinione su questi temi, che attualmente è già consistente ma che può ancora di più crescere; un dibattito che possa veramente cogliere l’essenza del nostro operare come architetti contemporanei, e che possa rendere i nostri interventi in armonia con la natura. La nostra volontà è quella di preservarla e di utilizzarne le risorse nella maniera più corretta possibile… Mi è stato chiaro fin dall’origine dei miei studi e progetti che il mio interesse sarebbe stato rivolto allo scoprire le potenzialità della natura e del paesaggio.
E allora: un parco e un giardino, uno spazio Pubblico, possono veicolare dei valori condivisi?
E ancora vi domando, dandovi appuntamento al prossimo libro: non sembra anche a voi in questa nostra epoca contemporanea che il Parco e lo Spazio pubblico possano essere i luoghi dove una collettività possa trovare anche seppur fugace e precario un suo “Momento” di identità sociale?
Vi lascio con alcune pagine del libro e con il suo indice, sperando di potervi ritrovare presto insieme a me in questo tracciato ancora lungo ma straordinariamente vario e come sosteneva F.L. Wright: “infinite sono le forme dello spazio perché infinite sono le conformazioni dei luoghi”. Io ci credo e voi?