Si inaugura il 24 settembre, presso il Museo Civico Polironiano di San Benedetto Po (Mantova), la mostra Architetture d’acqua, un progetto di ricerca ideato e realizzato dal Polo territoriale di Mantova del Politecnico di Milano e dalla Cattedra UNESCO in Pianificazione e Tutela Architettonica nelle Città Patrimonio Mondiale dell’Umanità, che ha coinvolto docenti, ricercatori, studenti del Politecnico di Milano e alcuni visiting researcher internazionali. La rassegna si avvale della collaborazione del Comune di San Benedetto Po, del Museo Civico Polironiano e delle amministrazioni dei territori selezionati dai gruppi di ricerca.
Conca di San Leone, Governolo, 2014. Foto di Marco Introini.
Il progetto Architetture d’acqua indaga una vasta area compresa tra la Lombardia e il Veneto, tra il lago di Garda e i bacini dei fiumi Po e Mincio, contraddistinta da ritmi, spazialità e caratteri chiari e precisi, in cui le diverse questioni di ordine architettonico e ambientale, sociale e infrastrutturale, si dispongono storicamente entro un virtuoso sistema di relazioni con il contesto. Le ricerche e i progetti presentati, alle diverse scale e con metodologie di intervento differenti, lavorano sul tema dell’identità culturale, fondata sulla relazione tra territorio, paesaggio, permanenze e memorie, secondo l’indirizzo sperimentato in questi anni dalla Cattedra UNESCO del Polo territoriale di Mantova.
Impianto idrovoro di Revere, 2013. Foto di Marco Introini.
L’iniziativa è caratterizzata da una visione in cui l’importanza di fare rete assume un ruolo strategico: a livello accademico, ovvero, intrecciando le numerose competenze e discipline scientifiche rappresentate dai diversi partecipanti; a livello territoriale, coinvolgendo le amministrazioni comunali e gli enti appartenenti alle province di Mantova e Verona, attorno a un concreto progetto di studio e intervento sui manufatti naturali e artificiali che caratterizzano i territori. Lo sguardo verso il nuovo, in una prospettiva critica di innovazione e sostenibilità, è accompagnato da un’attenzione sensibile verso l’antico, affinché il ricco patrimonio culturale esistente lungo il corso dei fiumi Mincio e Po possa essere conosciuto, amato e vissuto da un’umanità consapevole del valore e della fragilità del nostro ambiente.
Ponte visconteo, Valeggio sul Mincio. Foto di Marco Introini.
I diversi progetti di ricerca che compongono la mostra sono:
– Arrivare all’acqua: nuove spiagge per un turismo ecosostenibile
a cura di Andrea Adami e Carlo Peraboni
Il progetto indaga il tema delle spiagge lacuali. L’obiettivo è quello di valorizzare le proprietà del demanio lacuale non solo nell’ottica turistica di fornire nuovi percorsi e nuovi accessi all’acqua, ma anche di preservare e valorizzare il patrimonio naturalistico. Le nuove spiagge potranno diventare così oasi in cui ritrovare gli ecosistemi tipici del Lago di Garda e si integreranno in un sistema infrastrutturale ricco e complesso, che vede piste ciclabili che percorrono l’intero lago e poi partono per il Mincio, percorsi pedonali che uniscono i centri abitati, e, soprattutto, uno snodo, Peschiera del Garda, che da sempre rappresenta un punto fondamentale per l’intero basso Garda, sia esso lombardo o veneto.
– Il Ponte e il Fiume. Limiti e soglie, tra antico e nuovo, sui territori di Valeggio sul Mincio
a cura di Barbara Bogoni e Nora Lombardini
Il progetto coinvolge manufatti monumentali (Ponte Visconteo e Castello Scaligero di Valeggio sul Mincio), architetture minori e spazi aperti lungo il fiume Mincio nella proposta di nuove esperienze educative e pratiche partecipate che arricchiscano le opportunità di fruizione e conoscenza del territorio. In particolare, il progetto lavora sull’identità culturale e sulle specificità fisiche dei luoghi provando a innescare dinamiche di coinvolgimento nei processi di trasformazione, rigenerazione e valorizzazione territoriale delle persone che in quei luoghi abitano, lavorano, studiano, si divertono.
– Trame d’acqua. Narrazioni di paesaggi e di comunità
a cura di Carlo Peraboni
La ricerca svolta nei comuni di Marmirolo e Roverbella propone una riflessione intorno al ruolo dell’acqua nella definizione del paesaggio. La trama, definibile come “la linea essenziale di svolgimento dei fatti che costituiscono un’opera narrativa”, diviene metafora del racconto della complessità di relazioni presenti nella zona.
– Rivalta sul Mincio: i mestieri del fiume e la valorizzazione del suo territorio
a cura di Andrea Di Giovanni e Federico Marcolini
La ricerca si propone di esplorare il complesso insieme di questioni e fenomeni che caratterizzano in questa fase i territori della sponda orografica destra del fiume Mincio tra Goito e Mantova, con una particolare centratura rispetto ai contesti di Rodigo e Rivalta sul Mincio che, per la loro particolare condizione geografica, costituiscono il fulcro di un articolato sistema di relazioni con il fiume e con questa parte della regione mantovana. La ricerca, dunque, ambisce a definire i valori rispetto ai quali immaginare oggi un diverso futuro e una diversa dimensione collettiva del territorio, creando le premesse per l’elaborazione di un progetto “possibile” per il territorio delle Valli del Mincio a partire da processi e politiche già̀ parzialmente in atto o da attivare, orientando i diversi processi di sviluppo locale secondo una cifra endogena e in una realistica prospettiva di sostenibilità.
Moglia di Sermide, 2013. Foto di Marco Introini.
– Mantova e l’acqua / Mantova dall’acqua. Il limite come opportunità
a cura di Massimo Ferrari e Claudia Tinazzi
La ricerca indaga il rapporto antico e contemporaneo tra la città e i laghi mediato da una serie di strutture e architetture capaci nel tempo di raccontare il valore del dialogo tra terra e acqua. Porto Catena come nodo di questa relazione apre la possibilità di immaginare nuove sinergie e nuovi usi per la città a partire da una critica consapevole alla storia recente che ne ha snaturato il valore più autentico.
– Il territorio interrotto. Riconnettere il Serraglio mantovano
a cura di Angelo Lorenzi e Carlo Togliani
Il gruppo lavora sui comuni di Curtatone, Borgo Virgilio, Bagnolo San Vito e Roncoferraro. Un territorio identificato con il nome di Serraglio mantovano, compreso tra il Mincio, il Po e, a ovest, una linea di fortificazioni e canali. Quest’area ha rappresentato un caposaldo per la difesa di Mantova. Il Serraglio è oggi un territorio difficilmente riconoscibile, vittima di un processo di frammentazione che investe la struttura produttiva, insediativa, culturale. Il progetto prevede una Cultural route del Serraglio, fondata sulla relazione tra territorio, paesaggio, permanenze e memoria.
– San Benedetto Po. La città e il fiume
a cura di Andrew Berman, visiting researcher presso il Polo di Mantova
La ricerca riscopre la relazione tra il sistema delle acque fluviali e lo sviluppo dell’insediamento polironiano su cui si scrive la storia della città, attraverso la proposta di un progetto di rigenerazione dell’area golenale, che a partire dalla realizzazione del nuovo ponte, inserisce la città in una scala territoriale più ampia e progetta un nuovo valore delle acque del Po, che le condizioni ambientali e climatiche della realtà attuale ci impongono di non trascurare.
– Per un Atlante dei paesaggi dell’Orizzonte Zero. Ecotoni perduti e ritrovati
a cura di Marco Borsotti, Christian Campanella, Luigi Fregonese e Luigi Spinelli
Il progetto esplora le enormi potenzialità eco-culturali e turistiche offerte dalla navigabilità del Po, per definire un sistema coordinato di elementi attrattivi, oggi poco conosciuti e qui chiamati ecotoni, grazie ai quali generare nuove traiettorie di contatto tra il grande Orizzonte Zero del piano dell’acqua e il suo territorio limitrofo. In quest’ambito, a Sermide, la Stazione Ferroviaria torna in vita tramite un percorso musealizzato che la racconta, anche con interventi di realtà aumentata e la raccorda ad ulteriori spazi espositivi lungo i binari.
San Benedetto Po, 2014. Foto di Marco Introini.
Architetture d’acqua è stata realizzata con il supporto di: Provincia di Mantova; Comune di Bagnolo San Vito; Comune di Borgo Virgilio; Comune di Curtatone; Comune di Mantova; Comune di Marmirolo; Comune di Peschiera del Garda; Comune di Rodigo; Comune di Roncoferraro; Comune di Roverbella; Comune di San Benedetto Po; Comune di Sermide e Felonica; Comune di Valeggio sul Mincio, AIPo – Agenzia Interregionale per il fiume Po, Consorzio Oltrepò Mantovano.
L’intera iniziativa fa parte della manifestazione “Giornate Europee del Patrimonio”, promosse dal Consiglio d’Europa e dalla Commissione Europea.