È in corso presso il Museo Nazionale della Montagna “Duca Degli Abruzzi” di Torino una manifestazione espositiva – intitolata Architetture di frontiera. Progetti per abitare le Alpi di Slovenia, Trentino, Piemonte e Valle d’Aosta –, che raccoglie tre mostre, di cui una inedita, accomunate dal tema dell’architettura alpina contemporanea.
Si tratta delle esposizioni Slovenska alpska arhitektura / Slovene Alpine Architecture 2008-2018, organizzata dalla Galleria Dessa di Lubiana nel 2019 e illustrata anche sulle pagine di weArch, e Costruire il Trentino 2013_2016, voluta dal CiTrAC – Circolo Trentino per l’Architettura Contemporanea, alle quali è stata aggiunta la rassegna Architetture contemporanee sulle Alpi occidentali italiane, appositamente realizzata per questa manifestazione, a cura del Centro di Ricerca Istituto di Architettura Montana del Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico di Torino.

Bevk Perović arhitekti, House R. Photo: Miran Kambič. Dalla mostra Slovenska alpska arhitektura / Slovene Alpine Architecture 2008-2018.
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Architetture di frontiera. Progetti per abitare le Alpi presenta il meglio dell’attuale produzione architettonica realizzata in alcune regioni alpine italiane e nella vicina Repubblica di Slovenia, ormai sempre più incentrata sulle questioni inerenti la sostenibilità e lo sviluppo locale. Rispetto all’architettura alpina del passato, che aveva come obiettivo principale “la conquista delle montagne da parte delle città, ai fini di una valorizzazione turistica di matrice urbana”, i progetti oggetto delle tre mostre documentano l’esistenza di una nuova e diversa filosofia che pervade tutta la produzione contemporanea, in cui “l’attenzione per l’ambiente, la storia e la cultura si intrecciano con l’inedita centralità delle popolazioni locali”.
“Una produzione capace di sperimentare nuovi temi in stretto rapporto con l’ambiente e le comunità: il cambiamento climatico e la relazione dinamica con un paesaggio in divenire tra processi di rinaturalizzazione e trasformazioni antropiche, l’impiego di nuovi materiali e tecnologie in stretta relazione con quelli storici e tradizionali, la costruzione di inediti linguaggi e forme di abitare”.

OFIS arhitekti, Harvard GSD, Alpine Shelter under Skuta Mountain. Photos: Janez Martinčič, Andrej Gregorič, Nikolaj Gregorič, Anže Čokl. Dalla mostra Slovenska alpska arhitektura / Slovene Alpine Architecture 2008-2018.
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Inaugura il percorso espositivo comune la mostra Architetture contemporanee sulle Alpi occidentali italiane, che presenta dieci opere di architettura alpina “in cui la progettazione architettonica gioca un ruolo strategico di primo piano, in termini di traduzione di istanze collettive complesse”, tra cui la valorizzazione e il riuso del patrimonio, il turismo sostenibile, la green economy, e altre ancora.

Vista della mostra Architetture contemporanee sulle Alpi occidentali italiane. Foto: ©Giada Maccioni.
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La rassegna Slovenska alpska arhitektura / Slovene Alpine Architecture 2008-2018 illustra complessivamente 30 opere di architettura alpina slovena, suddivise in cinque categorie tematiche: open space; strutture per lo sport; bivacchi e strutture turistiche; edifici pubblici; case: abitazione e tempo libero. I progetti selezionati testimoniano una diffusa pratica architettonica di qualità in grado di stabilire un rapporto di armonia e convivenza con il territorio circostante.

Studio Abiro, Planica Nordic Centre: Ski Jumps, Auxiliary and Sports Facilities. Photo: Miran Kambič. Dalla mostra Slovenska alpska arhitektura / Slovene Alpine Architecture 2008-2018.
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Infine, Costruire il Trentino 2013_2016 documenta “i cambiamenti della società riflessi nel costruito e le conseguenti trasformazioni del territorio, rilevando la diffusione di buone pratiche del costruire in Trentino, sia nel capoluogo sia nelle valli periferiche”.

Vista della mostra Costruire il Trentino 2013_2016. Foto: ©Giada Maccioni.
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