Lunedì 4 ottobre apre al pubblico, presso la sede dell’Ordine degli Architetti PPC di Como al Novocomum, l’esposizione Preludio ed Epilogo. Un’indagine su Asnago Vender a Como e Provincia, promossa dall’Ordine APPC di Como in occasione del quarantesimo anniversario dalla scomparsa di Mario Asnago (1896-1981).
Edificio per abitazioni Belvedere a Como. Foto: ©Jacopo Valentini.
La mostra, curata da Stefano Larotonda e Niccolò Nessi, esplora e presenta l’operato dello studio Asnago Vender – fondato dallo stesso Asnago e da Claudio Vender (1904-1986) – a Como e provincia, tra l’inizio degli anni Venti e la fine degli anni Sessanta, e fa parte della ricerca “Fisionomie Lariane, percorsi di conoscenza nel territorio” avviata dall’Ordine sul territorio comasco.
Edificio per abitazioni Beni Stabili a Cantù. Foto: ©Jacopo Valentini.
Il sodalizio di lavoro tra i due architetti “moderni” operanti a Milano dura per oltre quarant’anni e si interrompe soltanto quando Asnago, nel 1971, si ritira a Como per dedicarsi alla pittura, mentre il suo socio continua con l’attività professionale.
Il loro lungo e proficuo rapporto con il territorio lariano inizia relativamente presto, intorno al 1925, con la partecipazione al concorso per il Monumento ai Caduti di Como (che, tra l’altro, nel 1926, vinsero), e coincide con i primi inizi professionali (il Preludio del titolo); invece, si conclude solo nel 1968 con la realizzazione di Villa Brenna, situata nel quartiere comasco Lora, circa tre anni prima del ritiro della professione di Asnago (l’Epilogo).
Disegno della facciata di Villa Arnaldo Marelli ©Archivio Asnago Vender.
Nel vasto periodo “di mezzo” progettano a Como, a Cantù e in provincia numerose architetture di qualità, tra cui: le ville Arnaldo Marelli (1929-33) e Carlotta Marelli (1932) a Cantù; le ville Egidio Colombo (1932), Giuseppe Colombo (1932) ed Ercole Colombo (1936) a Cantù; l’edificio Beni Stabili (1957-63) e la palazzina Smeraldo (1963) a Cantù; l’edificio residenziale di via Tommaso Grossi (1957-60) e la palazzina Belvedere (1963) a Como.
Edificio per abitazioni Smeraldo a Cantù. Foto: ©Jacopo Valentini.
L’apparato espositivo è formato da diversi disegni e schizzi originali, ma anche pitture e oggetti (alcuni esemplari originali della famosa sedia Moka) provenienti dagli archivi Asnago Vender e Mario Asnago. Inoltre, “Il materiale esposto ha coinvolto alcuni degli studiosi che hanno contribuito a tracciare e ricostituire i primi tasselli sull’opera dei due architetti attraverso testi e pubblicazioni”, tra cui i saggi di Fulvio Irace, Antonio Albertini, Massimo Novati, Francesca Cadeo, Monica Lattuada e Cino Zucchi.
Completano l’esposizione una serie di video-interviste a studiosi, eredi e committenti dei due progettisti.
Sedia Moka. Foto: courtesy Flexform.