Dal 17 marzo al 7 maggio 2025, il Politecnico di Milano ospita la mostra Carlo De Carli Corollario, dedicata all’opera e al pensiero di Carlo De Carli (1910-1999), figura centrale dell’architettura e del design italiano del secondo dopoguerra. L’esposizione raccoglie una vasta selezione di materiali inediti, tra cui arredi, disegni, modellini, dipinti, ciclostilati delle sue lezioni, editoriali e corrispondenza con colleghi e amici come Carlo Mollino, Gio Ponti, Luigi Moretti e Lucio Fontana.

Carlo De Carli, negozio Franzi, Milano, 1946. Vista degli espositori per le vetrine.

Curata da Lola Ottolini, Margherita De Carli, Claudio Camponogara, Gianni Ottolini e Roberto Rizzi, la mostra offre una lettura approfondita della filosofia progettuale di De Carli attraverso una serie di sezioni tematiche. Il percorso espositivo esplora il suo approccio sperimentale ai materiali, la precisione del disegno e il concetto di “Spazio Primario”, in cui l’interazione tra uomo, ambiente e oggetto diventa elemento fondante del progetto.

Carlo De Carli, edificio per uffici e abitazioni in via dei Giardini 7, Milano, 1947-49. Con Antonio Carminati. Foto: Stefano Topuntoli.

Il titolo della mostra fa riferimento al concetto di “corollario”, inteso come un insieme di approfondimenti che, se letti nel loro insieme, delineano il metodo e le linee di ricerca dell’architetto. La mostra si articola in più sezioni tematiche, tra cui Il pensiero e le parole, Il regalo della pittura, Corrispondenze di sensi, Attualità dei mobili, Trame espositive, Ricerca in architettura, Il progetto del mobile, L’insegnamento e la scuola. Ognuna di queste aree permette di comprendere il lavoro di De Carli non come un insieme di opere isolate, ma come un pensiero organico e interdisciplinare che lega teoria, pratica e insegnamento.

Carlo De Carli, chiesa di Sant’Ildefonso a Milano, 1955-56. Foto: Stefano Topuntoli.

Premiato con il Compasso d’Oro nel 1954 per la sedia 683 prodotta da Cassina, De Carli ha sempre concepito il design e l’architettura come ambiti strettamente connessi, ponendo al centro del suo lavoro la relazione tra spazio e abitante. La mostra al Politecnico rappresenta un’occasione unica per approfondire il contributo di un maestro che ha influenzato generazioni di progettisti e continua a essere riferimento per la cultura del progetto.

Carlo De Carli, sedia smontabile in massello di frassino, compensato curvato e metallo. Produzione Cassina, premio Compasso d’Oro, 1954.