Le coperture degli edifici del parco edilizio italiano sono prevalentemente costruite come semplice elemento di separazione tra spazio interno ed esterno, poiché legate a una edilizia passata priva di strategie volte all’efficienza energetica degli edifici. Tuttavia, le azioni odierne di recupero ed efficientamento energetico del patrimonio edilizio permettono di riqualificare le coperture, utilizzando materiali e tecniche costruttive che possono migliorare obiettivamente la qualità del costruito. Anche il sottotetto non si configura più come “zona buffer”, ossia come spazio a scopo di protezione dell’abitazione dal freddo invernale e dal caldo estivo, ma come nuovo spazio abitato e abitabile. Questi nuovi aspetti hanno comportato la necessità di cambiare il modo di progettare e realizzare la copertura degli edifici. L’adozione di una copertura ventilata, ad esempio, può migliorare sensibilmente le prestazioni energetiche di un immobile e la qualità della vita all’interno degli spazi interni, garantendo una riduzione dei consumi legati al riscaldamento e una maggiore salubrità degli ambienti.

La ventilazione della copertura si ottiene creando una intercapedine d’aria tra lo strato esterno (realizzato ad esempio in tegole o coppi) e lo strato termoisolante. I vantaggi legati alla ventilazione della copertura si riscontrano nelle prestazioni e sulla longevità dei materiali che costituiscono la stratigrafia del pacchetto copertura, grazie al controllo delle loro caratteristiche termo-igrometriche. La ventilazione continua della copertura, infatti, permette di conservare sempre asciutti i materiali senza creare umidità e condensa, mantenendo inoltre costante la temperatura dell’estradosso lungo tutta la falda. Per garantire una circolazione dell’aria continua e ininterrotta nell’intercapedine è necessario che la linea di gronda e di colmo siano sempre completamente libere da ostruzioni, in modo che l’aria fredda abbia la possibilità di entrare dalla gronda, scaldarsi grazie alla sottrazione di calore allo strato termoisolante e poi salire lungo l’intercapedine, fino a fuoriuscire dalla linea di colmo come aria calda.

La micro-ventilazione della copertura può essere incrementata con l’utilizzo di apposite tegole o coppi, chiamati “aeratori”, posizionati in punti strategici della copertura, perpendicolarmente alla linea di falda. Il numero degli elementi aeratori varia in base alla tipologia e alle caratteristiche della tegola o del coppo posato come manto di copertura, ma generalmente il rapporto è 1 aeratore ogni 3 tegole/coppi, oppure 1 aeratore ogni 6 tegole/coppi. A determinare il flusso dell’aria necessario per la ventilazione dell’intercapedine, ossia la sezione di ventilazione, è l’unione di alcuni fattori, come la geometria, la lunghezza e la pendenza della falda, la tipologia di copertura esterna utilizzata, le condizioni ambientali esterne, la ventosità della zona in cui viene realizzata la copertura e l’esposizione ai venti delle falde stesse. La sezione di ventilazione è posta in relazione alla lunghezza e alla pendenza della falda, pertanto più lunga e meno pendente è la falda, più grande è la sezione di ventilazione e più corta e più pendente è la falda, minore è la sezione di ventilazione richiesta dalla copertura.

Esempi di aeratori Terreal Italia in cotto e relative griglie di protezione. Da sinistra: Aeratore Coppo Veneto; Aeratore Coppo SanMarco Evo + griglia; Aeratore Marsigliese + griglia.

Per mantenere le linee di gronda e di colmo libere da qualsiasi ostruzione e permettere che la ventilazione nell’intercapedine non si interrompa, vi sono appositi elementi lineari a griglia e colmi ventilati, i quali possono:
– determinare il passo laterale della tegola/coppo grazie alle linee di gronda sagomate sul profilo dell’elemento;
– determinare l’altezza dell’intercapedine della copertura;
– agevolare il passaggio dell’aria (bloccando all’esterno impurità e piccoli animali, grazie alla micro-foratura);
– sostenere gli elementi della linea di colmo;
– proteggere gli strati sottostanti dalle infiltrazioni di acqua grazie ad apposite bandelle impermeabili.

Anche Terreal Italia offre molteplici prodotti per la realizzazione di coperture ventilate, proponendo elementi aeratori in cotto che incrementano la ventilazione (accessori dedicati), e prodotti in differenti materiali (accessori funzionali), nati con lo scopo di completare gli strati della copertura ventilata ottimizzandone le performance in termini di isolamento termico.
Una delle proposte di Terreal Italia alla copertura ventilata è il Kit Colmo Ventilato, prodotto per l’aerazione nella linea di colmo orizzontale o inclinata. Il kit è creato per ottimizzare le performance termiche della copertura a falde realizzata in cotto, favorendo la circolazione dell’aria nell’intercapedine al di sotto del manto di copertura.

Kit Colmo Ventilato installato in una copertura ventilata.

L’accessorio si compone di una lamiera forata in acciaio inox AISI 43 con una sezione di uscita d’aria pari a 425 cm2/m. Al cuore in lamiera sono ancorate due lastre (chiamate “ali”) in alluminio plissettato verniciato e un adesivo butilico (di dimensione 20 x 2,2 mm) che impedisce le infiltrazioni d’acqua. L’intercapedine d’aria creata al di sotto del manto di copertura consente all’aria di muoversi in senso verticale sfruttando “l’effetto camino” e seguendo l’inclinazione della falda. Il tragitto dalla linea di gronda alla linea di colmo consente inoltre all’aria di diminuire la temperatura nell’intercapedine e ridurre così il flusso termico della copertura; giunta poi alla linea di colmo, l’aria trova sbocco grazie al colmo ventilato installato in copertura.

Kit Colmo Ventilato di Terreal Italia.

La posa in opera del prodotto avviene appoggiando il prodotto sul colmo ventilato, piegando le ali delle staffe laterali in base all’altezza del manto di copertura (già posato). La prima staffa è installata mediante fissaggio meccanico degli elementi a ganci e viti all’inizio della linea di colmo, seguita poi dalle altre staffe posizionate a un interasse pari a circa 100 cm. Successivamente, si procede al posizionamento del manto di copertura (tegole o coppi) e al fissaggio degli elementi di colmo con appositi ganci.

Posa del kit Colmo Ventilato e delle tegole.

Oggi i progettisti sono chiamati a compiere scelte sempre più attente e consapevoli in materia di efficienza energetica degli edifici, scelte che interessano anche la realizzazione della copertura, la quale deve avere caratteristiche termiche-prestazionali atte a migliorare realmente il comfort all’interno delle abitazioni, riducendo anche i costi legati alle spese dei consumi energetici.