Sistemi di rivestimento per spazi interni per nuove prestazioni estetiche ed energetiche
Il patrimonio edilizio italiano si compone prevalentemente di edifici precedenti gli anni ’70 in cui sorgono numerose problematiche legate alla scarsa efficienza energetica (vedi articolo). Un rapporto EURAC del 2014 relativo al progetto iNSPiRe (“Development of Systemic Packages for Deep Energy Renovation of Residential and Tertiary Buildings including Envelope and Systems”) mostra come solo il 9% del patrimonio edilizio italiano, suddiviso tra il 74% di edifici plurifamiliari e il 26% di edifici unifamiliari, sia stato costruito dopo il 1991. Questa situazione non riguarda solo il nostro Paese, ma l’Europa in generale, che vede circa il 12% dei suoi edifici realizzati tra il 1991 e 2000 e solo il 7% costruito dopo gli anni 2000.
Secondo il “2019 Global Status Report for Buildings and Construction” (UNEP – United Nations Environment Programme), circa il 40% delle emissioni ad effetto serra sono riconducibili all’energia utilizzata dal settore delle costruzioni, in particolare ai consumi di energia durante la fase di uso del sistema edificio da parte dei suoi utenti. Per questo motivo, oggi diviene fondamentale concentrare l’attenzione sull’efficienza energetica operativa degli edifici (come suggerito anche nell’“Emission Gap Report 2019”, UNEP), utilizzando sistemi costruttivi e strategie di ristrutturazione per un nuovo efficientamento energetico del patrimonio edilizio, riducendo i consumi e le emissioni nocive.
Gli incentivi e le detrazioni introdotte negli ultimi anni hanno come obiettivo proprio il rinnovo degli edifici e l’aumento delle loro prestazioni energetiche, abbattendo di conseguenza parte dei costi legati ai consumi energetici e riducendo l’inquinamento atmosferico, causa principale del cambiamento climatico.
Tuttavia, quando alcune soluzioni di rinnovamento degli immobili incentivate dalle detrazioni fiscali non sono applicabili a una singola unità immobiliare (che, per esempio, non è “indipendente” ed è inserita in un contesto condominiale che non permette libertà di agire e di modificare le prestazioni energetiche) è possibile intervenire e attuare differenti strategie di ristrutturazione e miglioramento delle prestazioni, come ridurre le dispersioni energetiche utilizzando pannelli isolanti all’interno delle mura domestiche.
Questo sistema prende il nome di “cappotto interno”, ossia una soluzione meno diffusa – e meno efficace rispetto al tradizionale cappotto – che diviene, tuttavia, un sistema utile negli spazi abitabili dove non è possibile effettuare sistemi di isolamento esterni. Per la sua realizzazione, si applicano pannelli isolanti (solitamente composti da materiali naturali per via delle loro caratteristiche termo-igrometriche) di spessore ridotto direttamente sulle pareti interne, diminuendo costi e tempi di posa.
Due pannelli FabRIC giuntati, finitura DOGI 2.0 di SanMarco.
Per realizzare soluzioni di questo tipo, Terreal Italia propone il pannello prefabbricato FaBRIC, il quale può essere utilizzato come rivestimento per interni che si vogliono caratterizzare da finiture in mattone faccia a vista.
Il pannello prefabbricato è costituito da un supporto (dallo spessore di 15 mm) in lana di legno di abete rosso mineralizzata e legata con cemento e polvere di marmo a cui vengono applicati, tramite incollaggio, dei listelli in terracotta (dallo spessore di 10 mm).
Particolare del pannello FabRIC, finitura DOGI 2.0.
Particolare del pannello FabRIC, finitura RUSTICO 800.
L’utilizzo della fibra di legno offre numerosi vantaggi, quali un alto grado di isolamento termo-acustico, la possibilità di accumulare calore migliorando lo sfasamento termico tra spazio interno ed esterno e l’impossibilità di formare condensa – e muffa – grazie alle sue caratteristiche igro-termo regolatrici in abbinamento alla terracotta (materiale poroso che assorbe l’umidità in eccesso e la cede col tempo, contribuendo così a migliorare il microclima indoor).
I vantaggi del pannello di rivestimento sono legati anche alla sua leggerezza; infatti, il pannello isolante in lana di legno e lo strato di mattoni a vista hanno una superficie totale di 0.40 mq per un peso complessivo di soli 8-8.5 kg, facilitando così il trasporto al sito, lo stoccaggio in cantiere e le movimentazioni interne durante la fase di messa in opera.
L’installazione del pannello avviene, dopo aver pulito la superficie da rivestire, mediante tasselli e viti. La posa prosegue poi giustapponendo i successivi pannelli FaBRIC seguendo la linea dell’incastro a pettine, che consente una maggiore stabilità al prodotto durante l’installazione. Completato il fissaggio dei pannelli sulla parete si procede alla finitura dei giunti, eseguendo prima la bagnatura della superficie, poi il riempimento delle fughe con la malta e la successiva stilatura dei giunti e, infine, la spazzolatura-pulizia della parete.
Il nostro patrimonio edilizio necessita di un profondo rinnovamento. Come progettisti, non dobbiamo mai dimenticare che il nostro ruolo è fondamentale per guidare team, partner e clienti verso la scelta di strategie di adattamento climatico e miglioramento delle prestazioni dell’edificio, perseguendo una progettazione sostenibile che possa fare davvero la differenza nel tempo.