Dal 4 al 12 aprile 2025, la Valle Camonica ospita il “Festival all’insù”, un’iniziativa culturale diffusa che coinvolge i territori di Breno, Cedegolo, Darfo Boario Terme, Edolo e Vione. L’evento animerà musei, centrali idroelettriche, tabià, chiese e altri edifici di valore storico-architettonico, oltre a luoghi simbolo delle comunità locali. Sostenuto dal Festival Architettura – Edizione 3, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, il Festival è ideato e organizzato dalla Comunità Montana di Valle Camonica insieme a diversi partner territoriali e internazionali.
Il progetto nasce dall’esperienza di VioneLab – Vione laboratorio permanente, avviata nel 2019 a Vione, borgo dell’alta Valle Camonica a 1.250 metri di altitudine. Il laboratorio ha attivato un percorso di rigenerazione e valorizzazione architettonica su piccola scala, con l’obiettivo di riscoprire e reinterpretare il patrimonio edilizio storico.
In questo contesto, il “Festival all’insù”, curato da Giorgio Azzoni, si propone di riflettere sul modo contemporaneo di abitare i paesi di montagna e di valorizzare le cosiddette “aree interne” o “terre alte”, territori spesso marginalizzati ma ricchi di potenzialità culturali e architettoniche.
Il programma è articolato in incontri multidisciplinari, seminari, mostre, tavole rotonde, escursioni e premiazioni, con la partecipazione di architetti, designer, esperti di montagna, artisti, critici di architettura, amministrazioni comunali, istituti scolastici e associazioni.
Tra gli appuntamenti principali, il 4 aprile a Breno si inaugurerà il Festival e si terrà la cerimonia di assegnazione del Premio “Abitare minimo in montagna”, dedicato a opere architettoniche a basso impatto ambientale e alta qualità progettuale, capaci di integrarsi con il paesaggio e il contesto culturale delle aree montane. Il riconoscimento si suddivide in due sezioni, “Architettura minima” e “Architettura minima degli interni”, e seleziona interventi di riuso, conservazione e ricucitura del patrimonio edilizio realizzati negli ultimi dieci anni ad altitudini superiori ai 600 metri. I progetti sono valutati in base al rapporto tra risorse impiegate e qualità raggiunta, all’integrazione con l’architettura esistente, alla capacità di generare valore architettonico e sociale, all’innovazione e alla sostenibilità ambientale ed energetica, nonché alla replicabilità delle soluzioni adottate.
La giuria è presieduta da Dario Costi e composta da Giorgio Azzoni, Carla Bartolomucci, Antonio De Rossi e Federica Visconti.
Le opere selezionate saranno esposte nella mostra “Abitare minimo in montagna”, ospitata a Breno per tutta la durata del Festival e successivamente presso le sedi dei partner internazionali in Svizzera, Slovenia e Germania.
Completano il programma espositivo la rassegna “diSEGNI 2025. Visioni di architetti, prospettive di comunità”, a cura di ArCa in collaborazione con la Comunità Montana di Valle Camonica, allestita nella chiesetta di Sant’Antonio a Breno, e la mostra fotografica “Architetture Idroelettriche in Valchiavenna e Valle Camonica”, organizzata dal musil – Museo dell’Energia Idroelettrica di Valle Camonica a Cedegolo.
Il Festival propone numerosi momenti di confronto, conferenze e tavole rotonde dedicati ai temi della rigenerazione architettonica e dello sviluppo sostenibile delle aree montane. Sono previsti una decina di appuntamenti, tra sessioni tematiche e dibattiti aperti al pubblico, che affronteranno questioni legate alla trasformazione dei contesti montani, alle politiche per l’abitare e l’economia delle regioni alpine, ai nuovi modelli di ospitalità e alla gestione delle risorse energetiche. Tra i temi in programma si segnalano “Rigenerare in quota”, “Architetture alla scala dei contesti montani”, “La montagna che costruisce”, “Spazi in trasformazione”, “Architetture minime per l’energia”, “Montagna leggera, leggerissima”, “L’incanto del rifugio: 2.000 metri sopra le cose umane” e “Microazioni montane”. Gli incontri coinvolgeranno amministratori, progettisti, studiosi e operatori del settore, in un dialogo aperto sulle prospettive e le criticità dell’abitare e del costruire in quota.
Particolare attenzione è dedicata all’esplorazione della filiera del legno, con visite all’antica segheria veneziana di Vione, recentemente restaurata, e alla segheria contemporanea Legno Vivo Alta Valle. Un itinerario sarà dedicato al borgo di Vione con l’iniziativa “Guardare dentro la comunità”, cui seguiranno le escursioni “Guardare dentro l’architettura”, focalizzate sulle centrali e sugli impianti idroelettrici progettati da Egidio Dabbeni e Gio Ponti a Cedegolo, sull’architettura del Novecento a Edolo e sulla “Boario Architettonica”.
Il programma comprende anche proiezioni e spettacoli, tra cui il monologo di Paolo Bornatici “C’era una volta il centro storico: cronaca di una morte annunciata”, in scena a Vione, e la proiezione del film documentario “Hotel Paradiso. Costruire ed abbandonare un albergo tra le montagne. Lo Sporthotel in Val Martello di Gio Ponti”, di Erald Dika e Thomas Saglia, con le animazioni di Al Grameno, presso il Museo dell’Energia Idroelettrica di Cedegolo. Il polo UNIMONT di Edolo ospiterà invece l’incontro “Selfiescapes, paesaggi del turismo alpino”.
Dal 31 marzo al 15 aprile si svolgeranno le Residenze Eroiche, rivolte a dieci giovani neolaureati in architettura, design, comunicazione e discipline affini. I partecipanti risiederanno presso la Casa Canonica di Vione e seguiranno le attività del Festival, documentandone le fasi e contribuendo alla comunicazione dei contenuti. Le Residenze offriranno l’opportunità di approfondire i temi delle trasformazioni architettoniche, urbanistiche, economiche, culturali e sociali delle “terre alte”, lavorando in squadra sotto la guida di tutor. Ai partecipanti sarà richiesto di investigare le criticità della vita in montagna e di contribuire alla creazione di una rete internazionale di giovani professionisti per la rigenerazione dei centri storici montani.
Tutti gli eventi del “Festival all’insù” sono gratuiti e non richiedono prenotazione.
La manifestazione è facilmente raggiungibile in treno, auto e aereo, con collegamenti da Milano, Bergamo, Brescia e dalle principali città del nord Italia. Le informazioni su come raggiungere la Valle Camonica e le località del Festival sono incluse nel documento allegato, che contiene l’intero programma della manifestazione.