“La fotografia è necessaria”,
Alberto Prina, Direttore del Festival della Fotografia Etica

Per tutti gli appassionati di fotografia, è ancora in corso a Lodi (fino al 27 ottobre) il Festival della Fotografia Etica. Per la quindicesima edizione del Festival sono state allestite oltre 20 mostre, che hanno coinvolto quasi 150 fotografi da 40 paesi diversi e 5 continenti, per un totale di quasi un migliaio di immagini esposte.
Nato nel 2010, dopo 15 anni il Festival della Fotografia Etica è cresciuto fino ad essere riconosciuto come il festival italiano di fotogiornalismo. Le sue mostre si snodano nel centro della città di Lodi, aprendo al pubblico affascinanti spazi storici e contemporanei.

Haiti in Turmoil, Foto: ©Giles Clarke.

Cuore espositivo del festival è il World Report Award – Documenting Humanity, situato tra Palazzo Barni e Banca Centropadana, che permette al pubblico di ammirare i reportage Haiti in Turmoil, in cui si racconta la drammatica guerra civile che imperversa dal 2021; An Anthology of Changing Climate, che cattura una Germania divisa sulle questioni climatiche in quanto società attenta alle soluzioni sostenibili che rimane tuttavia guidata dai consumi; The Price of Choice, che affronta il delicato tema dell’aborto nei Paesi del mondo in cui le donne pagano ancora il dazio maggiore; Oshevensk, ai confini del tempo, che cerca di dar voce a una comunità resiliente aggrappata alle proprie radici nonostante il mondo contemporaneo; The Other Battlefields, che mostra le conseguenze durature che la guerra produce sui giovani ragazzi in Ucraina; Dancing Spirits, che testimonia una sfida di convivenza armonica nella Repubblica del Congo tra il progresso umano e il mondo naturale.

Kids Learning How to Ride a Bicycle, Foto ©Patryk Jaracz.

Bipielle Arte accoglie l’unica tappa lombarda della mostra internazionale itinerante del World Press Photo, il concorso internazionale di fotogiornalismo e fotografia documentaria più famoso al mondo; quest’anno, la mostra ha raccolto oltre 150 immagini provenienti dai 5 continenti, che narrano storie straordinarie attraverso scatti e reportage realizzati per alcune delle più importanti testate internazionali.

Lo Spazio Environment, presso la Cavallerizza, con The Nature of Hope, Come si coltiva la speranza celebra i 90 anni della grande etologa Jane Goodall con una mostra tributo al suo lavoro e a quello di molte donne fotografe che da lei sono state ispirate; lo Spazio Outdoor, presso i giardini pubblici, propone invece la storia di Mikayla e del suo santuario per animali nel Minnesota, dove si prende cura di altri animali che non possono essere restituiti alla natura.

Rowyn, Finnegan, Oakley and Mikayla at Save a Fox, Foto: ©Robin Shwartz.

Presso il Palazzo della Provincia è esposta la sezione Uno Sguardo sul Mondo, che propone la mostra The War in Gaza Through the Eyes of its Photojournalists, promossa dall’ufficio per il Coordinamento degli Affari Umanitari (OCHA). La mostra accompagna il visitatore tra gli scatti di alcuni fotoreporter palestinesi che, da quando è stato posto il divieto ai giornalisti stranieri di entrare in modo indipendente nella Striscia, sono la principale finestra su ciò che sta accadendo ai civili a Gaza.
Nella sede della Prefettura è allestita Elegia Lodigiana, progetto atto a raccontare il territorio lodigiano e la sua evoluzione in relazione alla crisi idrica che nel 2022 ha investito l’area con conseguenze drammatiche sul tessuto economico-sociale.

Lo Spazio No Profit allestito nel chiostro dell’ex-ospedale Gorini quest’anno presenta al pubblico 4 progetti: A-Dios, che racconta di come San Camilo, in Argentina, sia diventato un punto di riferimento per cure palliative e per il percorso di accompagnamento di parenti e amici senza alcuna discriminazione etnica, culturale o religiosa; Africa Blues, che mostra come la crisi climatica stia colpendo l’Africa, minando la sua uscita dalla povertà, aggravando la fame e l’insicurezza e modificando la psicologia dei suoi abitanti; Breaking the Cycle of Extreme Poverty: Resilience and Strength in Adversity, che analizza i risultati  raggiunti da donne e ragazze colpite dalla guerra che, grazie ad African Women Rising, hanno avuto gli strumenti per poter uscire da una condizione di povertà estrema; PizzAut, La pizzeria rivoluzionaria che racconta di una pizzeria rivoluzionaria fondata sull’inclusione, dove pizzaioli e camerieri sono giovani con autismo.

African Women Rising, Foto: ©Brian Hodges.

Lo spazio tematico di Palazzo Modignani, intitolato Le vite degli altri, mostra al visitatore 4 focus fotografici che indagano la stretta relazione che si crea tra le persone e il luogo in cui vivono, le tradizioni che vengono portate avanti e i cambiamenti che influenzano le società. La vita nell’altopiano dell’Ozark, America, racconta le giornate lente, dettate dal cambio delle stagioni, che si intrecciano con la storia della famiglia della fotografa stessa e con quella delle persone della comunità in cui vive; Water is an act of faith esplora il fragile equilibrio tra uomo, acqua e spiritualità nel Mozambico, una delle aree più colpite dagli effetti catastrofici del cambiamento climatico; The last travellers descrive le vite di coloro che vivono sulla strada nel Regno Unito e che mantengono uno stile di vita tradizionale e nomade, nonostante le continue vessazioni del governo che li vorrebbe stanziali e rispettosi delle normative vigenti; infine, El lenguaje de los huesos, attraverso la documentazione dei processi di restituzione dei resti delle vittime alle famiglie, ricostruisce la testimonianza a supporto della memoria collettiva per onorare le vittime del conflitto armato in Perù di cui molti si sono dimenticati.

Last travellers, Foto: ©Eszter Halasi.

Tanti altri sono gli spazi allestiti in città, ma contemporaneamente al Festival si svolge FFE – OFF, un circuito di mostre fotografiche accessibili gratuitamente ed esposte in negozi, bar, ristoranti, gallerie, circoli culturali e aree pubbliche della città, aventi lo scopo di valorizzare e diffondere le opere di chiunque voglia proporre le proprie realizzazioni.

The Nature of Hope, Foto: ©Michelle Valberg.