Triennale Milano presenta la mostra Gae Aulenti (1927-2012), realizzata in collaborazione con l’Archivio Gae Aulenti e curata da Giovanni Agosti con Nina Artioli, direttrice dell’Archivio, e Nina Bassoli, curatrice per architettura, rigenerazione urbana e città di Triennale. Questa è la prima grande rassegna monografica che celebra l’opera progettuale di Gae Aulenti, durata oltre sessant’anni, una delle figure più rappresentative dell’architettura e del design del secondo Novecento e dei primi anni Duemila.
Triennale Milano ha accompagnato più di ogni altra istituzione la lunga carriera di Gae Aulenti: qui ha iniziato negli anni Cinquanta e qui ha ricevuto la Medaglia d’Oro alla Carriera per il suo contributo all’architettura italiana.

Piazza Cadorna, Milano, 2000. Foto di Guia Sambonet.

La mostra ripercorre in modo scenografico la storia umana e professionale di Aulenti, con particolare attenzione agli intrecci tra architettura, arte, cultura e politica. Non si tratta solo di esporre disegni, progetti, prototipi, bozzetti, modelli e fotografie, che comunque sono presenti, ma di un ripensamento globale attraverso una ricostruzione a grandezza naturale di segmenti delle opere di Gae Aulenti.

Arrivo al Mare, XIII Triennale. Foto di Ancillotti, 1964 ©Triennale Milano.

La scelta espositiva si concentra su un campionario di tipologie (allestimenti di mostre e musei, case private, showroom, stazioni della metropolitana, scene teatrali), presentando una sequenza di ambienti che il visitatore può esplorare. Questi ambienti si incastrano l’uno nell’altro, restituendo il senso di una vita fatta di costanza e fedeltà, ma anche di abbandoni. Un viaggio che inizia con l’euforia degli anni Sessanta con la ricostruzione di Arrivo al mare, premiato in Triennale nel 1964, fino a un frammento del piccolo aeroporto di Perugia (2007-11), con le parti architettoniche dipinte nel colore rosso prediletto.

Aeroporto, Perugia, 2012. Foto di Federico Ventriglia.

Gae Aulenti, nata nel 1927 a Palazzolo dello Stella (Udine), dopo l’adolescenza a Biella, studia tra Firenze e Torino prima di laurearsi al Politecnico di Milano con Ernesto Nathan Rogers. Dal 1955 al 1965 lavora alla rivista “Casabella”, fondamentale per il dibattito architettonico dell’epoca. È autrice di numerosi oggetti di industrial design nati per completare i suoi progetti, tra cui le lampade Pipistrello e King Sun per gli showroom Olivetti a Parigi (1967) e Buenos Aires (1968), le lampade Bugia per il Musée d’Orsay e Cestello per Palazzo Grassi (1986), disegnate insieme a Piero Castiglioni.

Sgarsul per Poltronova, 1962 ©Archivio Gae Aulenti.

Negli anni ’80, Aulenti trasforma la stazione ferroviaria Gare d’Orsay di Parigi nel Museé d’Orsay, allestisce il Musée National d’Art Moderne nel Centre Pompidou e ristruttura il Palazzo Grassi a Venezia. Collabora anche con Germano Celant, allestendo The Italian Metamorphosis. 1943-1968 al Guggenheim Museum di New York. Tra le sue opere più rilevanti: il nuovo accesso alla stazione di Santa Maria Novella a Firenze (1990), Palazzo Italia per l’Expo ’92 a Siviglia e l’Asian Art Museum di San Francisco (2003). Gae Aulenti ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui la Legion d’Onore (1987) e la Medaglia d’Oro alla Carriera della Triennale di Milano (2012).

Musée d’Orsay, Parigi, 1986. Foto di Mario Carrieri.