(Le mie visioni nel tempo sospeso)

Tutto è fermo. Ma la necessità di continuare a fare ciò che sappiamo fare non può fermarsi.

ARIVEDERLESTELLE. Piazza Gae Aulenti, Milano, mia fotografia.
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Come uno scrittore scriverebbe ciò che vive, ciò che sente, io, architetta, disegno un racconto per immagini per descrivere la quotidiana tensione tra sollievo e sconforto, speranza e paura, tra i pieni e i vuoti delle architetture solitarie e silenziose delle nostre città. Il progetto GEOMETRIE. è la narrazione di questo tempo sospeso, nella mia visione di questa eccezionale realtà.
Ho creato una Unreal City: le fotografie di città reali divengono immagini di città metafisiche, vuote, silenti, malinconiche, strane ed estranee. Luoghi che trasmettono smarrimento, inquietudine, isolamento, nei quali, trova quasi sempre posto un elemento simbolico che rimanda a una possibile salvezza.

25APRILE2020. Mercato di Porta Palazzo, Torino. Foto originale del progetto “TorinoCheCiAspetta” di Pierpaolo Ottaviano fotografo / Gruppo Building SpA.
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Con l’occhio dalla progettista scelgo la fotografia vedendone la prospettiva migliore per ridisegnarla e, sulle architetture ritratte, disegno una trama di linee, di segni, di simboli, che definiscono la geometria della nuova immagine. L’immagine rielaborata di questi luoghi sospesi è un’immagine composta da due piani – reale (la fotografia) e irreale (il disegno) – che non si toccano, ma che sono parte uno dell’altro. Protagonista è l’architettura, non più oggetto ma soggetto delle fotografie, che osserva i larghi spazi vuoti della città e sembra ruotare intorno a un’ingombrante assenza. Ne nasce un’immagine visionaria, eppure radicata nella realtà.

PALAZZOREALE. Palazzo Reale, Torino. Foto originale di Emanuele Basile architetto / fotografo.
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Gli elementi simbolici sono parte integrante delle rappresentazioni.
•   Il bianco e nero delle fotografie esalta i volumi delle architetture rappresentate. Uniche protagoniste della scena. Osservatori immobili di luoghi deserti.
•   I cieli sono sempre neri, in un’eterna notte. Spesso, questo nero si riversa sulle strade, nelle piazze, in disegni geometrici che collegano, idealmente e fisicamente, il cielo con la terra. Il nero richiama paure ataviche, rimanda ai timori, al senso di smarrimento e solitudine che ci hanno attanagliato in questo periodo di pandemia. Ma il nero è anche simbolo del caos primordiale da cui tutto si è palesato, dal quale può nascere ogni cosa. È seme del cambiamento.
•   Il nero dei cieli spesso è rischiarato dalla luna piena. È la super luna del mese di aprile, che colloca temporalmente le immagini. Nel contempo, la luna è metafora di energie nascoste e di metamorfosi. Designando il momento di cambiamento e di trasformazione.
•   Un filo rosso attraversa questo racconto per immagini. Nella simbologia alchemica il rosso rappresenta la rubedo, la fase finale delle trasmutazioni chimiche. L’inserimento di queste campiture di rosso, nel bianco e nero delle immagini, raffigura lo stato di passaggio che porta a una nuova realtà.
•   Altro elemento simbolico è l’iconico volto “fornasettiano” di Lina Cavalieri, immortalato nel gesto di fare silenzio. Sottolineando l’assordante silenzio che, in questo tempo sospeso, permea le nostre città.

PROUDTOBEITALIAN. Via Roma, Torino. Foto originale di Andrea Cherchi fotografo.
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Ho iniziato a lavorare al progetto GEOMETRIE. con qualche fotografia di Milano, città in cui mi sono trovata nel periodo del lockdown. Il progetto mi ha appassionata ed ha riscontrato immediati consensi, ho pensato allora di dare continuità al racconto, pubblicando sui social quasi quotidianamente un’immagine “della mia visione del tempo sospeso”. Per proseguire nella narrazione erano necessarie altre fotografie, altre realtà, così – non potendomi spostare – ho chiesto la collaborazione di amici e colleghi e, successivamente, ho contattato i fotografi, che mi hanno inviato le fotografie delle loro città deserte, con le quali ho potuto progettare le nuove GEOMETRIE. Tra cui Torino, città del cuore.

ANDRATUTTOBENE. Portici di via Roma, Torino. Foto originale di Mara di Vizia gallerista.
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L’atto creativo è una necessità per l’artista, in questo caso lo è anche per la progettista. Ma non può essere un atto meramente egoistico.
La definizione di creatività del matematico francese Henri Poincaré, è la più appropriata in questo contesto: “Creatività è unire elementi esistenti con connessioni nuove, che siano utili”.
Le GEOMETRIE. esplicitano il desiderio della progettista di creare un particolare racconto della realtà che viviamo, attraverso un tema noto: la bellezza delle nostre architetture e città, rappresentate come non si sono mai viste. Perché l’architetto è chiamato a disegnare sogni che si trasformano in una nuova realtà. Suscitando emozioni.

TRAM10. Milano, mia fotografia.
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