È in corso a Sondrio, presso la Galleria Credito Valtellinese, un’esposizione dedicata all’attività progettuale di Gio Ponti (1891-1979) in Valchiavenna, che l’architetto milanese frequentò per una decina d’anni, a partire dall’immediato dopoguerra.
Autore sconosciuto, La notte e la centrale, anni ’50 (?), tempera su cartone cm 25,5 x 36,5 cm. Collezione privata.
È il periodo della ricostruzione e dello sviluppo, in cui la società Edison inizia i lavori della costruzione della grande diga di Villa di Chiavenna e di nuove centrali elettriche da posizionare strategicamente nella regione alpina, che vedranno, appunto, Ponti come grande protagonista.
Gio Ponti, Isola di Madesimo, Centrale idroelettrica, 1960-64, Foto: Václav Šedý. B/W Print da negativo su pellicola, Collezione Creval | Gruppo bancario Credit Agricole Italia.
Gio Ponti, Prestone di Campodolcino, Centrale idroelettrica, 1950-52. Foto: Václav Šedý. B/W Print da negativo su pellicola, Collezione Creval | Gruppo bancario Credit Agricole Italia.
Le centrali elettriche, di Mera, Gordona, Campodolcino, Isola di Madesimo, Prata Camportaccio, progettate da Ponti in quegli anni costituiscono esempi perfetti di un’edilizia moderna e funzionale, i cui dinamici volumi si convertono in “fabbriche della luce”, trasparenti e illuminate dall’interno, in opposizione ai modelli di architetture sorpassate, fatte da pseudo castelli e fortezze stilizzate.
Il suo operato nell’ambito di centrali elettriche in Valchiavenna viene restituito efficacemente dalla serie di fotografie in bianco e nero realizzate appositamente da Václav Šedý, nel 2010, e oggi in collezione Credito Valtellinese.
Gio Ponti, Gordona, Centrale idroelettrica, 1951. Foto: Václav Šedý. B/W Print da negativo su pellicola, Collezione Creval | Gruppo bancario Credit Agricole Italia.
Gio Ponti, Villa di Chiavenna, Casa del guardiano della diga, 1947-50. Foto: Václav Šedý. B/W Print da negativo su pellicola, Collezione Creval | Gruppo bancario Credit Agricole Italia.
L’esposizione ci documenta che Ponti non si limitò a realizzare “solo” nuove centrali per la Edison, ma anche una moderna Casa del guardiano della diga di Villa di Chiavenna e gli alloggi per i dipendenti a Prata Camportaccio; inoltre, inesauribile, elabora proposte progettuali per la “Città scolastica” di Chiavenna, un esperimento di urbanistica moderna a salvaguardia del centro storico, e per l’Albergo San Sisto a Madesimo.
Gio Ponti, Progetto per la “Città scolastica” di Chiavenna, prospetto a volo d’uccello, 1946. Stampa digitale fuoriscala da copia eliografica, Courtesy Archivio storico del Comune di Chiavenna.
Il materiale espositivo, in parte inedito, proviene dagli archivi del Comune di Chiavenna, dalla Collezione Creval, dallo CSAC di Parma e dagli Gio Ponti Archives.
Completa l’esposizione – curata da Fulvio Irace, con Leo Guerra e Cristina Quadrio Curzio – una video-installazione di Domenico Buzzetti.
Gio Ponti, Prospettiva di progetto per l’Albergo San Sisto a Madesimo, 1946. Riproduzione fuoriscala da copia eliografica. Ref. Fondo Gio Ponti – Codice B049566S. Descrizione: 15 lucidi, 25 copie eliografiche, 2 copia eliografiche con interventi manoscritti. Albergo San Sisto – prospettiva, 28 febbraio 1946. Copia eliografica (mm 450 x 580), disegno n. 9, Courtesy Centro Studi e Archivio della Comunicazione, Università degli Studi di Parma.