Il Social Housing Bragarina si inserisce in un sistema urbano eterogeneo, caratterizzato dalle basse casette con giardino dell’ex periferia spezzina a cui si sono sovrapposti, nel tempo, edifici popolari, capannoni produttivi a ridosso della linea ferroviaria e palazzine residenziali risalenti agli anni Novanta.
In questo quadro variegato non sempre di qualità, il Social Housing Bragarina innesta la riqualificazione dell’area a ridosso dei binari, con la realizzazione di servizi a uso anche degli edifici limitrofi, inaugurando una nuova stagione di integrazione tra le diverse parti del quartiere.
Foto: Atelier XYZ.
Il complesso residenziale consiste in 63 appartamenti di diversa metratura distribuiti su due corpi edilizi di 3 e 5 piani. Un primo edificio in linea, di dimensioni più contenute, asseconda l’andamento della strada, il secondo, più grande, si configura come un impianto a corte aperto sulla strada. I due volumi non sono posti in continuità tra loro, ma sono divisi dalla presenza della Palazzina Enel, ristrutturata e aperta per l’occasione al quartiere, con l’abbattimento delle recinzioni e di alcuni volumi di servizio.
Pianta del piano terra.
I nuovi edifici residenziali, pur nella loro differenziazione tipologica, ritrovano unitarietà nel linguaggio architettonico. I prospetti denunciano gli elementi strutturali (i pilastri e i solai) e per antitesi gli elementi di tamponamento. All’interno della maglia strutturale si inseriscono come scatole gli spazi dell’abitare, sfalsati ad ogni piano per ricavare delle logge: in questo modo ogni appartamento può godere di uno spazio privato all’aperto.
Foto: Atelier XYZ.
Il ritmo variato dei pieni e dei vuoti rispecchia i tagli differenti dei 63 appartamenti, da un minimo di 65 a un massimo di 135 mq. La variabilità è ulteriormente sottolineata dal trattamento cromatico dei vuoti, dal griglio scuro al giallo acido passando per il rosso intenso, che spiccano, per contrasto, sui muri grigio chiaro.
Foto: Atelier XYZ.
Un ambito che nel progetto è stato particolarmente approfondito è il sistema degli spazi pubblici che si fonde con l’attacco a terra degli edifici.
Arretrando leggermente i nuovi volumi, è stato disegnato un sistema di aree esterne pedonali che raccorda i due edifici residenziali e la Palazzina Enel, dando vita a un vero e proprio frammento urbano. Il complesso, infatti, è privo di recinzioni e si apre alla città, con una serie di spazi dedicati alla socialità che vogliono essere parte integrante del quartiere: spazi verdi, la nuova piazzetta davanti all’edificio Enel, il giardino al centro del volume a corte, attività commerciali ospitate dentro i volumi vetrati del piano terra, aree porticate in cui sono presenti volumi circolari in lamiera stirata che fungono da deposito delle biciclette.
Foto: Atelier XYZ.
Nei porticati la permeabilità dell’attacco a terra è ulteriormente amplificata dalle lastre metalliche specchianti a soffitto che, riflettendo il movimento delle persone e gli episodi architettonici sottostanti, aumentano la percezione dello spazio aperto e l’idea di connessione e condivisione che investe tutto il progetto.
Foto: Atelier XYZ.
Se il sistema degli spazi pubblici costituisce il cuore del complesso, le residenze sono l’elemento di mediazione tra il “mondo dentro” e “la città fuori”. Gli stessi edifici, infatti, sono pensati come microsistemi di relazioni che riproducono la ricchezza e la complessità di un frammento di città: androni di ingresso che sono anche aree di sosta e punti di ritrovo, piazze in copertura, piccoli giardini, accompagnano gradualmente il passaggio dal mondo pubblico a quello privato.
Foto: Atelier XYZ.
La superficie specchiante dei soffitti porticati penetra nei volumi edilizi ricreando, negli androni, il medesimo effetto dell’esterno, mentre il colore anima, ancora una volta, i vuoti, i percorsi verticali e i singoli pianerottoli, in un gioco di rimandi e di richiami che lega la scala della città a quella della residenza.
Foto: Atelier XYZ.
Anche all’ultimo piano e in copertura sono presenti spazi chiusi e aperti dedicati alla socialità e ad esclusivo uso dei residenti. Questi spazi condivisi ospitano attività legate al lavoro, allo studio e al tempo libero e si fondono con spazi aperti di pertinenza. Sale comuni, orti, aree di gioco, solarium e spazi verdi in copertura accompagnano gradualmente il passaggio dal mondo pubblico a quello domestico.
Foto: Atelier XYZ.