IFLA, la Federazione Internazionale degli Architetti del Paesaggio, nell’ambito della celebrazione del suo 75° anniversario, ha lanciato un concorso per riflettere sul paesaggio del futuro, per l’esattezza sul paesaggio che sarà tra 25 anni, corrispondenti ai 100 anni di IFLA.
La sfida era dunque riuscire a delineare una visione non a lungo, ma relativamente a breve termine, utilizzando il linguaggio artistico (era ammessa qualsiasi tecnica, da quella manuale a quella digitale).
La delimitazione temporale di riferimento non dava forse adito a proposte troppo utopiche o distopiche, ma a scenari che dovevano mantenere un certo grado di contatto con il presente, sebbene trasposti liberamente in chiave artistica.
“Masterplan”, Teresa Malchiodi Albedi, Netherlands. Digital creation; illustration, QGIS.
Il suggerimento era quello di non fermarsi al solo campo dell’architettura del paesaggio, ma di abbracciare anche altre dimensioni, da quella culturale, a quella sociale, scientifica, economica, per affermare, coerentemente con i princìpi e l’operato della Federazione, l’importanza del paesaggio inteso come unione imprescindibile tra la sfera naturale e quella antropica.
“Just a Reminder”, Umut Atlı, Turkey. Mixed techniques.
51 artisti di 27 paesi diversi hanno inviato i loro lavori a una giuria composta da rappresentanti di tutte le regioni dell’IFLA, quindi provenienti da tutto il mondo, che ha decretato sei finalisti, e infine un vincitore:
“Masterplan”, opera di Teresa Malchiodi Albedi, Olanda, un interessante datascape che sviluppa il tema dello sfruttamento degli oceani, portando l’attenzione su opportunità e rischi della pressione sempre crescente sul “paesaggio dell’acqua” e restituendone un’immagine quasi pittorica, pur utilizzando come partenza le elaborazioni computerizzate fornite da Sistemi Informativi Geografici.
Dato l’elevato standard delle candidature ricevute, IFLA ha deciso di realizzare un catalogo digitale di tutte le opere partecipanti, che si può scaricare dal menu a lato.