È in corso presso l’ADI Design Museum di Milano un’esposizione dedicata all’opera di Bruno Morassutti (1920-2008), uno dei grandi protagonisti della cultura architettonica italiana della seconda metà del Novecento.
Intitolata Bruno Morassutti 100+1! La cultura del progetto in Italia dal secondo dopoguerra, la mostra milanese fa parte della serie di iniziative predisposte, l’anno scorso, in occasione del centenario dalla nascita di Morassutti, da svolgersi in Italia, a Padova, Venezia, Milano, San Martino di Castrozza (qui). Poi, l’emergenza sanitaria nazionale (e mondiale) ha fatto rimandare diversi progetti culturali in programma, ed è così che nasce quel +1!, presente nel titolo della mostra milanese.

Foto: courtesy ©Marco Introini.

L’esposizione, curata da Alessandro Colombo e Francesco Scullica, illustra i sessant’anni di attività di Morassutti, cercando, però, di andare oltre a una mera lettura della sua sola opera architettonica, al fine di restituire il profilo di una personalità ricca e “multifunzionale” o, meglio ancora, “multitasking”, aperta a diversi tipi di contaminazioni e con un approccio progettuale contemporaneo.

Immagine: courtesy ©IUAV Archivio Progetti.

Visitando le sette sezioni tematiche da cui è composto l’intero percorso espositivo, possiamo imbatterci in un Morassutti: “tecnologo”, attento all’uso di nuove tecnologie e materiali; “funzionalista”, studioso delle dimensioni “giuste” degli spazi, in grado di rispondere alle esigenze reali delle persone; “sociale”, ben consapevole del ruolo sociale che ricopre l’architetto; “verde”, in stretto dialogo con la natura e l’ambiente; “umanista”, nel rispetto delle persone considerate come tali e non come generici utenti; designer, autore di numerosi oggetti di design di largo consumo di successo; ma, anche, un Morassutti “wrightiano”, memore del soggiorno (per circa un anno) nella comunità studio organizzata a Taliesin, USA, con Frank Lloyd Wright e un Morassutti intellettuale e protagonista della scena culturale milanese del secondo dopoguerra, amico di Dino Buzzati, Gillo Dorfles, Luca Cavalli Sforza, Lucio Fontana e altri ancora.

Foto: courtesy ©IUAV Archivio Progetti.

Accompagna l’esposizione il libro-catalogo, edito dall’Electa, che in 96 pagine raccoglie diversi saggi, tra cui quelli di Carlo Olmo e Aldo Colonetti, e un nutrito apparato iconografico, formato da fotografie, schizzi e materiali d’archivio.

Foto: courtesy ©IUAV Archivio Progetti.